Nel piazzale della chiesa vi sono ancora due profonde cisterne, ove si seppellirono i cadaveri sino al 1810, poco dopo l'editto di Saint Cloud.[1][4]
Altra descrizione dello stabile è compresa nella relazione del parroco di Stadomelli Alessandro Malatesta datata 7 gennaio1822: "La chiesa parrocchiale è stabilita sopra d'un alto monte, incomodo all'intervento del popolo e del parroco, in aria però più che salubre ed esposta ai fulmini". "E' in buono stato ma esposta molto all'umidità per il vento di mare. E' soffitata sopra e sotto con buon pavimento di calcina. Essa ha buone e forti mura, ampia e più che sufficiente alla popolazione. Dessa pure è in buon essere riguardo alle finestre, porte e panche. Gli si fanno le dovute riparazioni a tempo, anche per quello [che] spetta gli ornamenti, il che appartiene ai fabbriceri. Il tutto si tiene con la possibile polizia e decenza". "Nella chiesa parrocchiale, oltre il maggiore, v'è unicamente l'altare del Rosario che, sebbene sia senza dote alcuna, è ben tenuto decente ed amministrato dalla fabbriceria a spese di poche elemosine. L'immagine v'è scolpita in quadro quasi nuovo e rappresenta ancora l'immagine di S. Giovanni decollato". In quell'anno la parrocchia, che apparteneva alla Diocesi di Luni-Sarzana, venne ricompresa nell’erigenda Diocesi di Apuania (ora Massa Carrara).[1][2]
Nell'oratorio di Sant'Andrea, posto all'inizio del paese, si tenevano le lezioni del piccolo Seminario di Beverone, aperto tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del successivo, diretto dal parroco. La cattedra della scuola era ancora visibile nel 1959. Nel 1810 erano presenti dodici alunni, sei studenti di teologia, sei di belle lettere.[5]
Nel 1959 la parrocchia passò alla Diocesi di Brugnato.[1]
Già il documento del Malatesta attestava la pericolosità del sito per l'alta esposizione ai fulmini e proprio un fulmine danneggerà rovinosamente l'attiguo campanile il 10 novembre2010[6].
Descrizione
La piccola chiesa a pianta asimmetrica presenta una navata centrale affiancata da una navatella laterale con funzione di battistero. In controfacciata è conservato un antico fonte battesimale in arenaria, mentre l’altare risale probabilmente al periodo barocco.[4] L'esterno è semplicemente intonacato e il tetto non presenta tegole ma le caratteristiche ciapè in ardesia. Il campanile, piccolo e tozzo, appare staccato dalla chiesa.
^ Chiara Alfonzetti, Un fulmine distrugge il campanile di Beverone, su cittadellaspezia.net, Cittadellaspezia, 11 novembre 2010. URL consultato il 9 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2016).