Secondo alcune fonti, non del tutto accertate, il toponimo deriverebbe da carrodonum, termine riferibile ad un accampamento mobile di carri durante l'invasione dei Galli nel IV secolo a.C.; tale affermazioni non sono del tutto verificabili poiché la conoscenza storica del paese viene documentata solo a partire dal Medioevo.
La comunità di Carrodano Sottano - poi Carrodano Inferiore - fu sottoposta ai domini dei vescovi della diocesi di Brugnato, mentre il borgo di Carrodano Soprano (oggi Carrodano Superiore) fu invece sottoposta alla famiglia nobiliare dei Malaspina per diploma di Federico I Barbarossa del 1186.
Il feudo, in seguito, passò ai signori Da Passano[6] e divenne definitivamente dominio, dal 1229[6], della Repubblica di Genova che mantenne ai Da Passano alcuni degli antichi diritti tra i quali la nomina del podestà locale.
Il territorio andò a formare la podesteria di Mattarana e Carrodano[6] che fu sottoposta al capitaneato di Levanto[6]. Al 5 aprile 1463 sono datati i Capitoli delle Comunità di Carrodano Soprano e Sottano e di Mattarana.
Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte il territorio fu smembrato nelle due municipalità di Carrodano Inferiore e Carrodano Superiore rientranti, dal 2 dicembre, nel Dipartimento del Vara, con capoluogo Levanto, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, le due Carrodano rientreranno nel V cantone, capoluogo la borgata di Carrodano Inferiore, della Giurisdizione di Mesco e dal 1803 centri principali del V cantone del Mesco nella Giurisdizione del Golfo di Venere. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 il neo costituito comune di Carrodano[6] (1806) venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.
«Di rosso, alla sbarra di azzurro, accostata in capo ed in punta da due spighe di grano fruttate e fogliate di oro; ad un monte di verde, di una cima all'italiana, in punta dello scudo; sovrastato da corona argentea.[8][9]»
Il monte rappresentato nello stemma è il San Nicolao e la sbarra azzurra simboleggia il torrente Malacqua. Le spighe di grano fanno riferimento alla produzione di cereali[8] e il rosso dello sfondo richiama il colore del marmo rosso di Levanto che veniva estratto nelle vicine cave.[10]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di Santa Felicita nel capoluogo.
Chiesa della Madonna del Soccorso nel capoluogo.
Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo nella frazione di Carrodano Superiore.
Ruderi dell'ospizio di San Nicolao nella frazione di Carrodano Superiore.
Chiesa dei Santi Andrea e Aurelio nella borgata di Ferriere.
Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista nella frazione di Mattarana.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Carrodano sono 13[12].
Qualità della vita
Il 29 novembre 2007 il Comune di Carrodano ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001.[13]
Geografia antropica
Nel territorio oltre al capoluogo e alle due frazioni di Carrodano Superiore e Mattarana si trovano le sei borgate di Canegreca, Costa-Pereto, Piana, Ferriere, Termine e Arsina, per un totale di 21,86 km²[14].
^I toponimi dialettali sono citati nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.