Nel 1717 Pietro I in persona pose la prima pietra della nuova chiesa di Sant'Isacco. Sulla riva della Neva, proprio nel posto dove fu eretto più tardi il monumento a Pietro I (la famosa statua del Cavaliere di Bronzo), l'edificio di pietra con una guglia fu costruito secondo il progetto dell'architetto Georg Johann Mattarnovy. La seconda chiesa di Sant'Isacco assomigliava alla cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Ma le rive della Neva non erano ancora state rinforzate e pertanto l'edificio cominciò a subire danni alle strutture. Nel 1735 a causa di fulmine scoppiò l'incendio che completò la distruzione dell'edificio.
La terza cattedrale
Per ordine di Caterina II la Grande (1762-1796) nel 1768 le fondazioni della terza chiesa di Sant'Isacco furono poste dove si trova attualmente la cattedrale attuale. In questo modo l'imperatrice mostrò il proprio rispetto in memoria di Pietro I. Questo progetto fu redatto dall'architetto Antonio Rinaldi: secondo il progetto le mura della cattedrale avrebbero dovuto essere rivestite di marmo sia all'interno sia all'esterno. Ma dopo la morte di Caterina II suo figlio Paolo I (1796-1801) ordinò di usare tutto il marmo per la decorazione del suo palazzo. Rinaldi morì quando solo la parte inferiore era stata costruita. L'architetto di corte di Paolo I, Vincenzo Brenna fu incaricato di terminare la cattedrale, ma non si interessò molto al lavoro e il risultato finale non soddisfece né la corte né la chiesa.
La cattedrale neoclassica
All'inizio del XIX secolo San Pietroburgo si allargò rapidamente e la terza chiesa di Sant'Isacco non era adeguata alla capitale della Russia. Perciò nel 1816Alessandro I (1801-1825) bandì un concorso per un progetto di ricostruzione della cattedrale. Tuttavia lo zar vietò di distruggere le parti consacrate della vecchia cattedrale – l'altare e le mura. Molti architetti russi e stranieri vi parteciparono. Fra di loro c'era August Montferrand, un giovane architetto francese, che fece 24 disegni della cattedrale nuova in diversi stili architettonici. Alessandro I ne approvò uno in stile classico e nominò Montferrand architetto di corte. Lui era molto dotato, ma aveva avuto poca esperienza come architetto: in Francia aveva lavorato principalmente come progettista d'interni. Per questo c'era qualche errore grave nei suoi disegni. Quindi un comitato speciale di 13 famosi architetti russi fu organizzato per aiutare Montferrand nel suo lavoro.
La costruzione
I lavori di costruzione cominciarono nel 1818. Prima demolirono l'edificio precedente e consolidarono il terreno perché la città è stata costruita sopra un terreno molto paludoso. L'operazione fu molta lunga e complessa: agli 11.000 pali di pino incatramato, risalenti alla precedente fondazione, ne vennero aggiunti 13.000, del diametro di 25 cm ciascuno. Le lastre di granito furono appoggiate direttamente sui pali e furono ricoperte con lastre di calcare. Le fondazioni hanno uno spessore 14,5 metri (7,5 è all'altezza dei pali e gli altri 7 è allo spessore delle lastre di pietra). Furono impiegati 10 anni per porre le fondazioni. 125.000 operai parteciparono alla loro posa. Poiché dovettero conservare le mura della vecchia chiesa, alcuni cedimenti irregolari furono osservati dopo la posa delle fondazioni. In seguito alcune crepe apparvero sulle pareti. Così alla fine dovettero sospendere i lavori e demolire le parti rimaste del precedente edificio. Direttore dei lavori fu l'architetto svizzero Domenico Adamini (1792–1860).
All'esterno la cattedrale è abbellita da 112 colonne monolitiche di granito rosso locale. I blocchi di granito furono estratti dalle cave di pietra sulle coste della Carelia. Le colonne venivano dirozzate rozzamente sul posto, poi trasportate su chiatte a San Pietroburgo e alla fine furono rifinite direttamente in cantiere. Una volta pronte, le colonne venivano fatte rotolare verso il luogo di posa, ovvero il colonnato, dove vennero collocate su di uno speciale ponteggio e da lì issate con degli argani speciali – cabestani. Un operaio del cantiere ideò questo sistema di sollevamento, il cui modellino è conservato all'interno della cattedrale. Una colonna veniva collocata in uno dei corridoi del ponteggio, legata con delle grosse corde che venivano attaccate ad una puleggia al di sopra e al di sotto del ponteggio e poi venivano congiunte ai cabestani che erano stati collocati ai lati del ponteggio. C'erano 8 cabestani per ogni lato, e 8 operai giravano ogni cabestano, così un totale di 128 operai spese 45 minuti per alzare ogni colonna. Non dimentichiamoci che il peso di ogni colonna era 114 tonnellate.
Occorsero 2 anni per collocare tutte le colonne dei portici. La prima colonna venne eretta nel 1828. In quell'occasione il nuovo zar Nicola I (1825-1855) fu presente al cantiere e collocò una moneta di platino alla base della colonna.
La cupola
Il progetto della cupola centrale fu un'altra realizzazione d'ingegneria. La cupola è fatta di metallo e composta da tre parti collocate una sull'altra formando una specie di “matriosca”. La cupola più interna sferica è fatta di metallo. Il vuoto tra le traverse della cupola media e le lamiere della cupola esterna è riempito con circa 100.000 vasi vuoti di terracotta che formano una volta leggera. Con questo metodo, usato per la costruzione delle chiese nella Russia antica, si ottengono anche l'isolamento termico e ottimi effetti acustici all'interno della cattedrale.
La cupola esterna è di metallo, coperta dalle lamiere di rame, dorate “a fuoco”. Le lamiere venivano ricoperte da un composto naturale di mercurio ed oro e poi riscaldate a fiamma viva. Il calore faceva evaporare il mercurio e allo stesso tempo fissava l'oro sul rame e, ripetendo quest'operazione alcune volte, si otteneva uno strato di doratura sottile ma resistente. Ma poiché, com'è noto, i vapori di mercurio sono pericolosissimi per il sistema sanguigno del corpo umano, durante questo processo morirono circa 60 persone, motivo per cui la cupola non è mai più stata ridorata.
Il peso complessivo dell'oro utilizzato per la doratura è di oltre 100 chili, su di un totale di 400 utilizzati nella costruzione della cattedrale.
La scultura e la pittura
La cattedrale è uno degli ultimi monumenti del classicismo russo. Le caratteristiche tipiche del classicismo includono numerose colonne, una pianta ben precisa, una cupola sferica, la distribuzione di opere di scultura in armonia con l'architettura. Tuttavia Sant'Isacco ha anche alcune proprietà dell'eclettismo – la corrente principale dell'architettura del XIX secolo, tra le quali l'abbondanza di sculture sulle finestre e sui frontoni.
Più di 400 sculture e bassorilievi dei migliori maestri dell'epoca (Stepan Stepanovič Pimenov, Pjotr Klodt, Ivan Petrovič Vitali) decorano la cattedrale all'interno ed all'esterno. Ci sono quattro altorilievi di bronzo sui frontoni dei portici, ognuno dei quali pesa circa 600 tonnellate. I frontoni meridionale e settentrionale mostrano delle scene della vita di Gesù Cristo: il frontone a sud – “L'adorazione dei magi” (opera di Vitali), il frontone a nord – “La resurrezione” (opera di Lemer).
I frontoni ad ovest e ad est illustrano invece la leggenda di Sant'Isacco. Il monaco Isacco aveva infatti predetto la morte all'imperatore Valente (364-378), qualora non avesse smesso di perseguitare i cristiani. L'imperatore incarcerò il monaco, ma morì e il suo successore Teodosio I (379-395) liberò Isacco, il quale benedisse il suo governo. Il frontone lato est – “Sant'Isacco che incontra l'imperatore Valente” (opera di Lemer), il frontone lato ovest – “Sant'Isacco che dà la benedizione a Teodosio” (opera di Vitali). Le sculture ai lati dei frontoni rappresentano i dodici apostoli, mentre quelle all'apice dei frontoni sono i quattro evangelisti.
Le tre grandi porte nella cattedrale sono ispirati alle cosiddette porte d'oro del Battistero di Firenze, realizzate appunto in oro dallo scultore Lorenzo Ghiberti. Le porte di quercia sono decorate con bassorilievi di bronzo fatti dallo scultore Vitali. Ogni battente della porta è alta 6,8 metri e pesa 10 tonnellate, ovvero 20 tonnellate di peso totale.
La porta ad ovest rappresenta il primo di questi periodi. Nella porta di ovest è rappresentata la vita dell'apostolo Paolo, a partire dalla sua conversione – raffigurata nel bassorilievo superiore, fino alla sua morte, nell'estremità inferiore dell'anta di sinistra. In quella di destra, sono raffigurati gli episodi salienti della vita di San Pietro, il primo Papa di Roma.
La porta a nord illustra la storia di Sant'Isacco (il battente sinistro) e alcuni episodi della vita di San Nicola di Bari (quello destro). San Nicola è uno dei santi più venerati in Russia, così come nell'Italia del Sud[2].
La porta meridionale narra la storia del Cristianesimo russo. I bassorilievi del battente sinistro illustrano la storia della conversione della Russia alla religione ortodossa e quelli di destra raffigurano invece le gesta di Sant'Aleksander Nevskij.
All'interno la cattedrale è rivestita completamente con 14 diversi marmi, essa è spesso soprannominata “Il museo di mineralogia” poiché per decorarla sono stati utilizzati ben 43 tipi di pietra, vari tipi di pregevoli marmi e malachite con la quale sono state costruite splendide colonne.
Il busto di August Montferrand, opera dello scultore Giulio Foletti, fu realizzato con tutti diversi tipi di marmo, utilizzati nella cattedrale: il marmo bianco è di Carrara, quello verde di Genova, quello giallo di Siena, il marmo rosso è francese, mentre quelli nero e grigio sono russi. Il busto dell'architetto fu completato in occasione del suo compleanno. Era suo desiderio essere seppellito nella cattedrale, ma il Sinodo e lo zar glielo rifiutarono, perché era un cattolico e questo era contro le regole della Chiesa ortodossa russa. Montferrand era arrivato in Russia all'età di 30 anni e vi morì all'età di 70, 28 giorni dopo la consacrazione della cattedrale, il suo capolavoro.
Nella cattedrale è esposto un modellino di legno dell'edificio, realizzato da un certo Salin, uno schiavo che era stato liberato dal proprio padrone grazie alla sua abilità nella realizzazione di altro modellino in legno di una chiesa con 12 cupole. Questo modellino di Sant'Isacco è 166 volte più piccolo della cattedrale vera e propria. Salin ha lavorato per 11 anni a questo modello. Di questo modellino in legno di tiglio, le cui parte vennero assemblate solo con chiodini di legno senza l'uso di metallo o colla, esiste una copia che venne donata dallo zar Nicola I al re di Prussia a scopo diplomatico.
Nella cattedrale si trova un altro busto di Montferrand fuso in bronzo con la tecnica di galvanoplastica, che permetteva di fondere statue di metallo vuote all'interno e quindi particolarmente leggere. Questo metodo fu inventato da Moritz Hermann von Jacobi, un ingegnere tedesco, e fu utilizzato per la prima volta nella cattedrale con particolare successo, realizzando le statue molto leggere che decorano l'interno della cupola.
I migliori pittori russi, membri dell'Accademia Russa di Belle Arti, contribuirono alla decorazione dell'interno della cattedrale, tra di loro Karl Pavlovič Brjullov, Bruni, Basin e altri per un totale 23. Circa 150 pitture murali furono realizzati con una speciale tecnica detta “affresco a secco”, il colore fu applicato direttamente sull'intonaco già asciutto e non su quello fresco come vorrebbe la tecnica tradizionale. Gli affreschi sulle volte raffigurano le leggende del Vecchio e del Nuovo Testamento, la maggior parte furono dipinti da Bruni, un eminente pittore del XIX secolo. Gli affreschi più importanti sono: “Il sole, la luna e le stelle con gli angeli”, la lunetta sopra la porta occidentale “La creazione del mondo”, “La creazione dell'uomo e i primi animali”, “Il Diluvio universale”, “Il sacrificio di Noè dopo il Diluvio”, “La visione del profeta Ezechiele” - uno dei più grandi affreschi della cattedrale (250 metri quadrati di superficie), “Il Giudizio universale”.
L'affresco più grande della cattedrale “La vergine Gloriosa”, che orna la volta centrale fu realizzato da Karl Brjullov. L'area dell'affresco è 816 metri quadrati. Un ponteggio speciale fu fatto per il pittore per dipingere l'affresco, che salì e scese alcune volte al giorno per controllare se le figure apparissero naturali anche dal basso. Dipingeva sdraiato sulla schiena e, poiché la cattedrale non era riscaldata, Brjullov alla fine si prese i reumatismi e ne morì qualche anno dopo in Italia; gli affreschi furono finiti dai suoi allievi.
L'affresco rappresenta la Vergine circondata dai santi, che guardano verso il centro della cupola, dove si trova la scultura della colomba della pace, alta 1,05 e lunga 1,65 metri, un simbolo di Spirito Santo, appesa ad un'altezza di 80 metri. Nelle nicchie dei pilastri ci sono pitture ad olio – le scene dalla vita di Cristo.
Le condizioni nella cattedrale non erano adatte agli affreschi ed ai quadri, a causa della temperatura bassa e l'umidità elevata (la costruzione non era ancora stata finita), e dunque molte tele furono rovinate.