Moritz von Jacobi nacque nel 1801 a Potsdam, allora parte del Regno di Prussia. Era figlio di ebrei: suo padre Simone era il banchiere personale del re Federico Guglielmo III di Prussia, mentre la madre, nata Rachele Lehmann, era casalinga. Suo fratello Carl Jacobi fu un famoso matematico.
Già a Gottinga studiò fenomeni galvanici e le applicazioni pratiche della corrente elettrica. Il suo primo motore elettrico funzionante è del 1834, e la sua prima pubblicazione in questo campo apparve a Potsdam nel 1835: "Mémoire sur l'application de l'électromagnétisme au mouvement des machines". Il 13 settembre 1838 pilotò una nave sulla Neva a San Pietroburgo; mossa da un "motore elettrico Jacobi" con una potenza di 220 W, la nave percorse 7,5 km a una velocità di circa 2,5 km/h.
Lavorò inoltre allo sviluppo del telegrafo. Negli anni 1842-1845 costruì per lo zar una linea telegrafica lunga circa 25 km tra il Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo e la residenza estiva di Carskoe Selo, usando un cavo interrato. Fu inoltre il delegato russo alla Commissione sulle unità di misura alla Esposizione Universale di Parigi del 1867. Fu un sostenitore del sistema metrico decimale.
Dal 1850 si dedicò a numerosi test su lampade ad arco. Propose una unità per l'intensità di corrente elettrica, lo Jacobi, basata sulla elettrolisi dell'acqua: è l'intensità di corrente che produce un centimetro cubo di ossigeno elettrolitico in un minuto a temperatura e pressione normali. Questa unità di misura fu utilizzata in paesi di lingua tedesca nel primo Novecento.
Opere
Mémoire sur l'application de l'électromagnetisme au mouvement des machines. San Pietroburgo (1835)