Canzonissima 1968 è stata una trasmissione musicale, andata in onda dal 28 settembre del 1968 al 6 gennaio del 1969. Fu condotta da Mina affiancata da Walter Chiari e da Paolo Panelli.[1]
Gli spettacoli abbinati alla Lotteria Italia, originariamente intitolati Canzonissima, dal 1963 al 1967 prendono titoli diversi (per es. Partitissima o Napoli contro tutti) e cambiano format ogni anno, per tornare al titolo originale a partire dal successivo 1968.
Come di consueto, il programma è costituito da una gara fra cantanti, articolata nelle varie puntate in cui i quarantotto partecipanti (sei per puntata) eseguono una canzone del loro repertorio, scelta dalla commissione costituita dal regista della trasmissione Antonello Falqui, dal Maestro Bruno Canfora, direttore dell'Orchestra della Rai, da Guido Sacerdote e da cinque funzionari televisivi; dopo un'ulteriore fase eliminatoria, i dodici finalisti (che sono quelli che riportano i migliori piazzamenti, non necessariamente legati alla puntata a cui hanno partecipato ma in assoluto) devono invece proporre una canzone inedita.
Prima dell'inizio della prima puntata, però, si susseguono le polemiche: dapprima due degli autori, Antonio Amurri e Maurizio Jurgens, decidono di abbandonare il progetto agli inizi di settembre, poi vi è la protesta dei cantanti (guidati da Claudio Villa) contro Mina, non ritenendo corretto che una loro collega possa ripetere (come da regolamento) i ritornelli delle canzoni in gara.
Solo giovedì 26 settembre - due giorni prima della partenza - viene trovato l'accordo, stipulato tra i funzionari Rai e i rappresentanti dei cantanti (Gianni Morandi, Edoardo Vianello, Jimmy Fontana e Tony Renis): viene abolito il medley di Mina, si riduce il numero di cantanti stranieri da dodici a quattro e si aumenta la retribuzione prevista per i cantanti (centomila lire per l'esibizione e cinquantamila per le prove).
Il Maestro Canfora sceglie come sigla iniziale una sua vecchia composizione intitolata Una banda nella testa, che diventa Zum zum zum e viene cantata in coro dai cantanti partecipanti (doppiati dal complesso vocale I Cantori Moderni diretto da Alessandro Alessandroni), mentre Mina interpreta la sigla finale Vorrei che fosse amore.
Mina si ritaglia, nel corso del programma, uno spazio in ogni puntata per cantare alcune canzoni; molte di queste verranno inserite nell'album Canzonissima '68, che la PDU pubblicherà poco dopo la trasmissione.