La sua tradizione sportiva, iniziata nel 1921, è transitata attraverso alcune rifondazioni e ridenominazioni (tra le altre Trento-Caproni e Trentino Calcio).
Dacché le due massime divisioni del campionato italiano di calcio hanno adottato il girone unico, il Trento non è mai riuscito ad accedervi, arrivando al massimo a militare in Serie C1; a livello storico, è comunque la prima squadra di calcio della propria provincia e tra le maggiori della regione Trentino-Alto Adige.
Il calcio a Trento giunse nel 1921 con la nascita dell'Associazione Calcio Trento, che nel 1921 riunì le preesistenti Unione Ginnastica Trento, i cui colori sociali erano il bianco-celeste con il leone rampante, e Sport Pedestre (anche detta Pro Trento) le cui divise da gioco erano nero stellate (poiché i fondatori erano simpatizzanti del Casale). Nei primi anni di esistenza il Trento giocò a rotazione con questi due schemi cromatici.
Il primo terreno di gioco della squadra fu quello dell'ex Piazza d'Armi, poi Piazza Venezia: esso era però sassoso e difficilmente praticabile, sicché qualche anno dopo venne inaugurato lo Stadium in località Briamasco. I primi tempi furono travagliati, con la squadra che, dopo alcune buone prestazioni nelle leghe interregionali, incorse in una repentina cessazione d'attività.
Il 28 settembre 1929 il sodalizio fu riorganizzato con la denominazione di Associazione Sportiva Trento e, per richiamarsi all'araldica cittadina, adottò i colori sociali giallo-blu, ma fallì subito. Nel 1931 si ricrea l’AC Trento col primo doppio derby regionale contro l'A.C. Bolzano, seguito da tremila spettatori in trasferta e da oltre quattromila allo stadio Briamasco. Nel campionato di Prima Divisione 1934-1935 il Trento disputò un girone di andata memorabile arrivando al primo posto; un calo di rendimento nel girone di ritorno lo fece scalare al terzo posto, impreziosito comunque dalla prestigiosa vittoria casalinga (di fronte a più di cinquemila persone) contro la Fiumana. In forza di ciò il Trento fu ammesso nella nuova Serie C per la stagione 1935-36, ove però arrivò ultimo, retrocedendo in Prima Divisione.
Dal 1936 al 1937 per il Trento vi fu un periodo di inattività dovuto a problemi societari e finanziari; si procedette pertanto a rifondare il club recuperando il nome Associazione Calcio Trento che parteciperà alla Prima Divisione e che verrà ammesso in Serie C al termine della stagione di Prima Divisione 1938-1939. L'esperienza in Serie C, però, durò appena un anno per poi retrocedere e ritornare in Prima Divisione.
Nella stagione successiva il club tridentino si ripresentò ai nastri di partenza nel campionato di Prima Divisione 1940-1941 piazzandosi quarto e venendo promosso in Serie C a completamento organici. L'annata successiva in Serie C, la squadra assunse denominazione di Associazione Calcio Trento-Caproni, in quanto filiale dopolavoristica della locale fabbrica di aerei, col solo azzurro come colore sociale. Arrivò così un settimo posto; poi, nell'ultimo campionato prima della sospensione per la seconda guerra mondiale, la Trento-Caproni arrivò quinta e grazie a questo piazzamento ottiene il diritto a disputare la serie cadetta alla ripresa dell'attività sportiva.
Dopo la guerra, la stagione 1945-1946 vide il rifondato Trento disputare la Serie mista B-C Alta Italia, arrivando alla fine dodicesimo e tornando nella Serie C; a stretto giro il livello dell'attività fu limitato da gravi problemi finanziari.
Nel 1948 alla presidenza del Trento arrivò il politico Renzo Helfer, che per tanto tempo resse le sorti societarie: furono questi gli anni dei derby contro il Rovereto, che richiamarono al Briamasco oltre 5.000 tifosi.
Dagli anni cinquanta agli anni ottanta
Per il ritorno in Serie C, dopo tre anni in Promozione Interregionale, il Trento dovette attendere la stagione 1950-1951, nella quale mise a segno 119 reti in 34 partite con 62 punti conquistati.
Nella stagione di Serie C 1951-1952, la squadra venne in parte smobilitata per esigenze di bilancio, in cui i sogni dei tifosi gialloblù si dovettero fermare al quinto posto che segnarono la retrocessione nella neonata IV Serie e l'addio al sogno della nuova Serie C a girone unico. Da quel momento il Trento visse un periodo di declino interrotto nel 1959 quando giunse alla presidenza degli aquilotti l'imprenditore Ito Del Favero. Nei primi anni della sua presidenza, le cose non andarono bene per un decennio beccandosi le contestazioni da parte della tifoseria, poi, nonostante le aquile fossero arrivate tra le prime posizioni.
Nel 1970, alla vicepresidenza della società gialloblù, giunse il Presidente della Giunta provinciale Giorgio Grigolli con l'intento di ottenere la promozione in Serie C. Il suo arrivo spinse l'entusiasmo intorno alla squadra registrando punte di 6000 presenze allo stadio ove, all'ultima giornata, il Trento presentandosi in trasferta a Castelfranco con un punto di vantaggio sul Pordenone secondo in classifica e facendosi riprendere e arrivando pari in classifica dovrà disputare uno spareggio-promozione. La partita di spareggio disputato a Valdagno contro il Pordenone vide il Trento vittorioso per 2 a 0 con reti di Scali e Babbo su rigore procurato da Scali che lanciò in delirio i tifosi al seguito giunti a Valdagno in 8000 e che improvvisarono cortei festosi.
Il presidente Del Favero, poi, commosso una volta portato il Trento in Serie C diede seguito a periodi di sofferenza con la tifoseria che chiese un ulteriore salto di qualità in Serie B, che però non arriverà mai.
Nella stagione di Serie C 1974-1975, la società decise di provarci con in panchina Franzoi affiancato da Laudadio che fino all'undicesima giornata misero il Trento nelle posizioni alte della classifica, poi, alla fine del campionato il Trento arrivò solo ottavo. L'anno dopo, peraltro, gli aquilotti arrivarono ultimi retrocedendo in Serie D. Con la stagione di Serie D 1976-1977 arrivò l'era di David, che subentrò in panchina a Franzoi a gennaio segnando l'immediato ritorno in Serie C con propositi ambiziosi come Piergiorgio Lutterotti che divenne una delle bandiere di sempre del calcio trentino.
L'anno dopo, la squadra si piazzò bene ma il campionato ancora successivo vide lo smembramento colmato dalle cessioni importanti di Codognato, Divina, Sgarbossa, Damonti e del bomber Ballarin, così, nonostante l'arrivo in extremis dell'ex azzurro di Inter e Cagliari Angelo Domenghini, non si riuscì ad evitare una brutta retrocessione in Serie C2.
Nella stagione di Serie C2 1979-1980 con Mario David nel ruolo di direttore sportivo e di Bruno Baveni in panchina si gettarono basi solide per il Trento schierando giocatori regionali quali: Lutterotti, Telch, Daldosso, Andreatta, Joriatti, Bertocchi in attacco e Cianchetti in difesa. Al termine del campionato, il Trento appaiato al Padova arrivò al secondo posto dietro alla capolista Modena, disputando lo spareggio-promozione venerdì 13 giugno a Verona contro i patavini. Il risultato colmato con l'immediata promozione in Serie C1 finì 2 a 2 con gol di Lutterotti su rigore e Marchei per i gialloblù nei tempi regolamentari con vittoria decisiva ai rigori grazie alla rete decisiva di Parlato.
Dagli anni ottanta agli anni duemila
Negli anni '80, la storia del Trento si caratterizzò per la presidenza di Giorgio Grigolli e per la creazione di un gruppo formato da imprenditori locali. La prima stagione del nuovo decennio, dopo un avvio difficoltoso, regalò ai tifosi un dignitoso piazzamento a metà classifica, poi, Baveni lasciò la carica di mister per divergenze con il DS David e viene sostituito da Stevanato, cui seguì una la politica di valorizzazione dei giovani regionali cara a David portando in squadra Demattè, Montagni, Bertinato e Pallanch, a rafforzare il reparto arretrato a ottobre arrivò dall'Udinese Gigi De Agostini futuro azzurro. Al termine del torneo sarà un discreto decimo posto.
Dopo l'ultima stagione di David al Trento, che in estate passò al Bologna, il posto venne lasciato a Claudio Molinari, poi, nel 1983 il Trento, partito addirittura con propositi di Serie B, si ritrovò alla fine ultimo con 12 punti ed un valzer di panchine con ben tre allenatori: Cappelli, Ansaloni e infine Bazzarini retrocedendo in Serie C2. L'anno dopo, tornò sulla panchina Bruno Baveni ma l'avventura in Serie C2 pur non partendo sotto i migliori auspici, con il ritorno a Trento di Lutterotti e Domenicali, in attacco l'arrivo di Fabrizi, Marchetti ed Araldi, Bencardino e Castioni in difesa, si rivelò esaltante e dopo una partenza di rincorsa sulle fuggitive Ospitaletto e Virescit, il colpaccio arriva all'ultima giornata, quando sul campo della capolista Ospitaletto, gli aquilotti sbancarono con un gol di Bencardino e arrivano allo spareggio di Mantova proprio con i bresciani battendoli e ritornando dopo appena un anno in Serie C1 vincendo una partita-promozione ai rigori grazie alle parate di Mair ed al tiro finale di Lomanno.
Il campionato di Serie C1 1985-1986 si concluse con un finale da batticuore e una salvezza raggiunta all'ultima giornata. A fine campionato Baveni lasciò la panchina ed al suo posto arrivò Paolo Ferrario rifondando completamente la squadra anche grazie all'arrivo della punta Nico Penzo, raggiungendo così i 37 punti finali, e segnando il miglior risultato di sempre in Serie C1.
Seguirono, poi, una serie di campionati senza troppe gioie e il Trento, a partire dalla metà degli anni '90, visse un periodo non felice culminato da ben due fallimenti societari che videro il Trento retrocedere prima in Serie C2 rimanendoci per quattro anni, dal 1991 al 1995, e poi nei Dilettanti al termine della stagione di Serie C2 1994-1995. Nel frattempo sulla panchina gialloblù si sedettero una lunga lista di allenatori tra cui spiccò l'ex "bandiera" Christian Maraner.
Nelle annate che seguirono al 1995 non ci furono campionati particolarmente esaltanti da parte dei gialloblù, salvo una sporadica apparizione in Serie C2 nel 1998 e poi dal 2001 al 2003.
Dal 1999, con la fine della gestione di Gianpaolo Ossola, le problematiche societarie si fecero sempre più ricorrenti: il suo successore, Piergiorgio Chini, non seppe porvi rimedio e nel 2004 sopraggiunse il fallimento. Trento riuscì a mantenere la Serie D grazie all'intervento di Massimo Dalfovo, ex direttore sportivo del Trentino Volley, che rifondò il club con la denominazione Nuovo Calcio Trento, poi mutata in Trentino Calcio Trento. Occorse attendere il 19 giugno 2007 e l'avvento alla presidenza del veronese Mario di Benedetto per addivenire (accogliendo le istanze della tifoseria) al ripristino della ragione sociale Trento Calcio e dello stemma con l'aquila di San Venceslao.
La gestione del club si fece però nuovamente deficitaria e la squadra ne vide intaccata la propria competitività: nel 2006-2007 la salvezza fu ottenuta ai play-out contro il Rivignano, ma già nella stagione 2007-2008 sopraggiunse la retrocessione nel campionato di Eccellenza, a seguito della doppia sconfitta ai play-out contro il Fanfulla, vittorioso per 2-0 a Lodi e per 1-4 al Briamasco. Durante l'estate però gli aquilotti furono ripescati, ma l'annata successiva fu del tutto analoga, risolvendosi con la retrocessione in Eccellenza a seguito dei play-out.
Terzo millennio
Il passaggio agli anni 2010 vide il Trento protagonista di un'altalena tra Eccellenza e Serie D.
Nel campionato 2009-2010 i gialloblù partirono con una penalità di 10 punti (poi revocata), ma vinsero il campionato e risalirono in Serie D, dove però rimasero sempre sul fondo della classifica, agguantando i play-out solo all'ultima giornata: gli spareggi però videro prevalere la Castellana di Castel Goffredo, che vinse per 0-5 al Briamasco e per 3-1 in casa. Poco dopo, nel dicembre 2011, la società passa di mano all'imprenditore mantovano Piervittorio Belfanti.
Nella stagione 2011-2012 il Trento è nuovamente in Eccellenza e chiude la stagione regolare al secondo posto, con qualificazione ai playoff: in semifinale viene superata l'Aurora Travagliato, che blocca i gialloblù sullo 0-0 al Briamasco, ma viene sconfitta da costoro per 0-1 in casa; la finale, contro i liguri del Vallesturla, vede inizialmente il Trento sconfitto 2-1 all'andata a Cogorno. Il 17 giugno c'è il ritorno, in un Briamasco gremito da 2 000 spettatori: nonostante le parecchie assenze, il Trento riesce a vincere per 1-0 grazie alla rete di Marzochella, che dà il via alla festa dei supporter trentini.
La stagione 2012-2013 si rivela nuovamente problematica, col Trento confinato in bassa classifica: nel tentativo di risollevarne le sorti si procede a tre cambi in panchina, esonerando Melone in favore di Gabrielli, che a sua volta deve cedere il posto all'allenatore della juniores Ivano Martini. A fine novembre l'incarico viene affidato a Luciano De Paola, che esordisce alla guida dei gialloblù il 1º dicembre 2012 vincendo 4-2 contro il San Giorgio, ma non riesce a centrare la salvezza.
L'ulteriore retrocessione in Eccellenza scatena il risentimento della tifoseria organizzata, che in aperta contestazione con la dirigenza decide di disertare a oltranza lo stadio Briamasco: le presenze medie alle partite della stagione 2013-2014 si aggirano sulle 100 presenze. La crisi sportiva diviene anche amministrativa, col club schiacciato da una situazione debitoria ormai insostenibile e incapace di allestire una squadra competitiva: i gialloblù pertanto retrocedono nel campionato di Promozione, toccando il nuovo punto più basso della storia sociale. A stretto giro, il 12 maggio 2014 la società Trento Calcio 1921 SRL viene dichiarata fallita dal Tribunale di Trento.
Il 26 giugno 2014 i cespiti della cessata società vengono rilevati per un prezzo di 50.000 euro dall'imprenditore trentino Mauro Giacca, che li conferisce alla neocostituita A.C. Trento Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica, da lui cofondata con altri 33 soci fondatori, tra i quali Diego Schelfi, Giorgio Fracalossi, Alessandro Pacher, l'ex portiere gialloblù Alberto Betta, Marcello Scali e Giampaolo Ossola, che ricopre la carica di vicepresidente. Non entra invece tra i soci fondatori Diego Mosna, che rinuncia per propri impegni lavorativi.
Dopo una prima stagione di "assestamento", nel 2015-2016 il Trento "cooperativo" domina il campionato di Promozione trentina, distanziando di 20 punti l'Arco e centrando la promozione in Eccellenza regionale; anche la stagione 2016-2017 vede i gialloblù vincenti, con la vittoria in Eccellenza centrata con 4 giornate d'anticipo ai danni del Bozner.
Tornati in Serie D per la stagione 2017-2018, i gialloblù si salvano solo all'ultima giornata, dopo aver disputato un campionato altalenante tra la zona salvezza e la zona retrocessione e aver cambiato tre allenatori (Vecchiato, Filippini, Rastelli). Il risultato non viene confermato nell'annata successiva, con la squadra che retrocede in Eccellenza.
Gli aquilotti riescono bensì a riorganizzarsi (la società nel mentre dismette la forma cooperativa e passa a quella di capitali, con l'intensificazione dell'impegno del patron Giacca) e a ottenere il doppio salto di categoria, vincendo in sequenza il campionato regionale di Eccellenza (terminato anzitempo nel mese di marzo a seguito dello scoppio della pandemia di COVID-19) e quindi il girone C di Serie D, permettendo così al Trento di tornare a disputare un campionato professionistico dopo 20 anni di assenza.
Il ritorno in Serie C
La stagione 2021-2022 è la stagione del rientro in Serie C, che vede il Trento (inserito nel girone A, insieme peraltro ai corregionali del Südtirol). Dopo il primo posto ottenuto in serie D nella stagione precedente la squadra ha dovuto affrontare i primi incontri allo Stadio Lino Turina di Salò al fine di consentire dei lavori allo Stadio Briamasco per renderlo agibile per i canoni della serie C. Per quanto riguarda i risultati sportivi, la squadra è inizialmente capace di rimanere a metà classifica, salvo poi incappare nel girone di ritorno in una crisi di risultati che lo conduce fino in zona playout: l'allenatore Carmine Parlato viene quindi sostituito da Lorenzo D'Anna, che infine salva i gialloblù grazie alla vittoria negli spareggi retrocessione. Da segnalare anche il ritorno dell'interesse dei trentini nei confronti della squadra simbolo della provincia, durante il derby regionale contro il Südtirol disputato al Briamasco, la partita ha registrato 2500 spettatori, numeri che non si vedevano da tantissimi anni.[1]
L'anno successivo, la squadra ha concluso la stagione al quattordicesimo posto nel girone A. È stata un'annata segnata dall'ennesimo cambio di allenatore: dopo un avvio non facile è stato esonerato Lorenzo D'Anna al suo posto è stato scelto Bruno Tedino. Ex allenatore di Palermo e Pordenone, Tedino ha raggiunto l'obiettivo stagionale assicurando la salvezza nonostante un percorso altalenante, confermandolo anche per la stagione successiva.
Nella stagione 2023-2024 il Trento parte forte inanellando una buona serie di risultati utili, purtroppo la compagine trentina non riesce a mantenere le zone alte e nuovamente crolla nei bassifondi della classifica. Ad inizio del girone di ritorno la società decide ancora di cambiare guida tecnica, affidando la panchina momentaneamente all'allenatore spagnolo delle giovanili del Trento Joan Moll Moll, guiderà la squadra per 5 incontri (nel quale non vinse mai); la panchina viene poi ufficialmente affidata a Francesco Baldini mentre Moll venne riassegnato alla guida della squadra primavera del Trento. Con il nuovo allenatore la squadra inanella diversi risultati utili, con diverse partite spettacolari che portano il Trento a qualificarsi ai Playoff di Serie C per salire in Serie B, venendo eliminata però al primo turno.
Nella stagione successiva la guida tecnica, orfana di Francesco Baldini che lascia il Trentino per approdare all'appena retrocesso Lecco, viene affidata a Luca Tabbiani.
Cronistoria
Cronistoria dell'Associazione Calcio Trento 1921
1921 - Fondazione della Sport Pedestre Pro Trento.
1922-1923 - 2º nel girone veneto C della Terza Divisione.
1923 - Fondazione dell'Associazione Calcio Trento[2] nata dalla fusione di calciatori fuoriusciti dall'Unione Ginnastica Trento[3] e dall'Associazione Sportiva Pro Trento[4].
1929 - L'Unione Ginnastica Trento rinuncia al ripescaggio in Prima Divisione e viene staccata la sezione calcio che va a ricostituire l'Associazione Calcio Trento che fu iscritta in Seconda Divisione.[8]
1929-1930 - Il club si ritira alla 7ª giornata di andata del girone D della Seconda Divisione e si scioglie.[9]
1930 - La società viene rifondata con denominazione Associazione Sportiva Trento[10] ma si prende un anno sabbatico, ripartendo dal campionato di Seconda Divisione nell'annata successiva.
1931-1932 - 1º nel girone unico della Seconda Divisione Tridentina. Promosso in Prima Divisione.
1937 - Al termine della stagione il club travolto dai debiti si scioglie. Nell'estate viene fondata l'Associazione Calcio Trento che il Direttorio tridentino ammette in Prima Divisione.[11]
1937-1938 - 2º nel girone unico del Direttorio IV Zona (Venezia Tridentina) di Prima Divisione.
1938-1939 - 2º nel girone unico del Direttorio IV Zona (Venezia Tridentina) di Prima Divisione. Promosso in Serie C perché capoluogo.
1939-1940 - 15º nel girone B della Serie C. Retrocesso in Prima Divisione.
1956-1957 - 14º nel girone D della IV Serie. Declassato nel Campionato Interregionale - Seconda Categoria.
1957-1958 - 5º nel girone C del Campionato Interregionale - Seconda Categoria.
1958-1959 - 17º nel girone C del Campionato Interregionale. Retrocesso in Prima Categoria e poi ammesso nella nuova Serie D perché capoluogo regionale.
2004 - La Nuovo Trento Calcio S.r.l. fallisce e la nuova società denominata Trentino Calcio 1921 S.p.A. ne acquisisce il complesso aziendale ottenendo il trasferimento del titolo.[12]
2004-2005 - 3º nel girone D della Serie D. Vince i play-off.
2013-2014 - 15º nel girone unico dell'Eccellenza Trentino-Alto Adige. Retrocesso in Promozione.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti Trentino-Alto Adige.
2014 - Al termine del campionato fallisce per bancarotta e, nell'estate, viene fondata una nuova società denominata Associazione Calcio Trento Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica che acquisisce il complesso aziendale del vecchio sodalizio ottenendo il trasferimento del titolo.[13]
2014-2015 - 2º nel girone A della Promozione Trentino-Alto Adige.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti Trentino-Alto Adige.
2015-2016 - 1º nel girone A della Promozione Trentino-Alto Adige. Promosso in Eccellenza.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti Trentino-Alto Adige.
2016 - Si fonde con l'Associazione Sportiva Dilettantistica Giacchabitat Trento, società di calcio a 5, mantenendo inalterata la denominazione.[14]
2016-2017 - 1º nel girone unico dell'Eccellenza Trentino-Alto Adige. Promosso in Serie D.
Vince la Coppa Italia Dilettanti Trentino-Alto Adige (1º titolo).
Nei primi anni di esistenza giocò a rotazione con le maglie nero-stellata e bianco-blu, mutuate dai due club che nel 1921 si erano fusi nel nuovo sodalizio. A partire dal 1929 si passò stabilmente al giallo-blu, combinazione cromatica mutuata dalla bandiera cittadina.
Tipicamente la maglia interna vede prevalere il giallo e relega il blu alle finiture; occasionalmente il club ha adottato anche divise palate. Sulle casacche di cortesia le tinte prevalenti sono blu e bianco.
Il simbolo sociale è storicamente l'aquila di San Venceslao, a sua volta ricavata dalla simbologia araldica della città.
Dopo un primo periodo di attività su un campo non permanente ricavato in piazza Venezia, dal 1922 la squadra gioca allo stadio Briamasco, nell’omonimo quartiere cittadino, che presenta un campo da 105x65 m in erba naturale, tre tribune per il pubblico (con capienza oscillante tra 3000 e 5000 posti) e un ciclodromo (già pista di atletica).
Società
Organigramma societario
Dal sito ufficiale della società.
Staff dell'area amministrativa
Mauro Giacca - Presidente
Enrico Zobele - Vicepresidente
Luca Piazzi - Direttore operativo
Paolo Pretti - Membro CDA
Michele Mariotto - Membro CDA
Luigi Pompeati Marchetti - Membro CDA
Alessandro Penasa - Membro CDA
Pompeo Viganò - Collegio Sindacale
Diego Salvatore - Collegio Sindacale
Ivan Cemerich - Collegio Sindacale
Piergiorgio Zamuner - Direttore Sportivo
Settore femminile
Il 4 settembre 2024, la società ha annunciato ufficialmente un accordo di collaborazione con il Trento Calcio Femminile, la cui prima squadra e il cui settore giovanile hanno quindi utilizzato il marchio del club a partire dalla stagione 2024-2025,[15][16] venendo poi inglobati ufficialmente nel Trento a partire dall'annata successiva.[17]
Attualmente il principale gruppo della curva Mair a Trento è la Nuova Guardia. Fino al 2015, vi era presente lo storico gruppo Ultras Trento scioltosi.
Un acceso rapporto di rivalità ha opposto i gialloblù al Bolzano, dando vita al derby tra i due capoluoghi provinciali del Trentino-Alto Adige[22]; venuta meno la società altoatesina, s'è sviluppata un'analoga acrimonia verso il Südtirol, club fondato nel 1995 e impostosi come leader del movimento calcistico in Alto Adige[23].
^Alberto Frioli, p. 68. fu nominato commissario straordinario l'Ing. Luigi Ventura che era un ex dirigente della Triestina ... si tentava di rilanciare il calcio con una direzione extratrentina, e con un nome amato dai tifosi, quello di Associazione Calcio, lanciato nella prima volta nel 1923 ...
^Alberto Frioli, p. 82: "... Già dopo il 12 dicembre, dopo l'ennesima sconfitta, un 7 a 0 a Schio, l'AC dovette rassegnarsi al ritiro dal campionato; ...".
^Alberto Frioli, p. 87 ... Capitolo terzo - Calcio di regime, riga 5: "... oltre all'A.S. Trento presieduto dall'ing. Larcher...
^Alberto Frioli, p. 100 ... Finalmente AC Trento - riga 22: "... Il 30 marzo 1938 il direttivo della IV Zona notificò "l'avvenuta affiliazione della Associazione Calcio Trento e...".
^E lo statisticamente assimilabile campionato DDS di Prima Divisione Nord del 1928-29, torneo di transizione e qualificazione ai tornei di Serie B e Prima Divisione (C) dell’anno successivo, cui il Trento partecipò ad invito promozionale e senza valido titolo sportivo.
^Campionato della Lega Nazionale Alta Italia affrontato con titolo sportivo di Serie C ai sensi del regolamento ufficiale.
Oolitic limestone from Somerset used as a building material Great Pulteney Street, Bath, looking West towards Pulteney Bridge. The style and Bath stone used are typical of much of the city. Bath Stone is an oolitic limestone comprising granular fragments of calcium carbonate originally obtained from the Combe Down and Bathampton Down Mines under Combe Down, Somerset, England. Its honey colouring gives the World Heritage City of Bath, England its distinctive appearance. An important feature of...
Chop-makers in Man Wa Lane Wikimedia Commons has media related to Man Wa Lane. Man Wa Lane (Chinese: 文華里), also commonly known as Chop Alley (圖章街), is a lane in Sheung Wan, Hong Kong, spanning from Bonham Strand to Connaught Road Central, across Wing Lok Street and Des Voeux Road Central.[1] Man Wa Lane is famous for stalls of chop-makers. The chops range from traditional Chinese seals to modern rubber stamps.[2] Some stalls also offer services to print various car...
English poet (c. 1697–1743) Richard SavageIllustration from Richard Savage: A Romance of Real Life by Charles WhiteheadBornc. 1697EnglandDied1 August 1743 (aged 46)BristolOccupationPoet, satiristRelativesRichard Savage, 4th Earl Rivers (father, disputed) Anne Gerard, Countess of Macclesfield (mother, disputed) Richard Savage (c. 1697 – 1 August 1743) was an English poet. He is best known as the subject of Samuel Johnson's Life of Savage, originally published anonymously in 1744, which is ...
Acariformes Aceria anthocoptesTaxonomíaReino: AnimaliaFilo: ArthropodaSubfilo: ChelicerataClase: ArachnidaSubclase: AcariSuperorden: AcariformesZakhvatkin, 1952Órdenes Sarcoptiformes Trombidiformes [editar datos en Wikidata] Los acariformes (Acariformes) o actinotríquidos (Actinotrichida) son un superorden de ácaros que incluye más de 30.000 especies descritas y con distribución mundial. Características Los acariformes tiene un desarrollo anamórfico; es decir, los seg...
Давидова Ірина Миколаївна Народилася 15 травня 1921(1921-05-15)Київ, Українська СРРПомерла 30 січня 2006(2006-01-30) (84 роки)Нюрнберг, Середня Франконія, Баварія, НімеччинаКраїна СРСР Україна НімеччинаДіяльність театрознавицяAlma mater Томський державний педагогічний університет...
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Onyekachi Apam Informasi pribadiNama lengkap Onyekachi ApamTanggal lahir 30 Desember 1986 (umur 36)Tempat lahir Aba, NigeriaTinggi 177 m (580 ft 8+1⁄2 in)Posisi bermain BekInformasi klubKlub saat ini RennesNomor 4Karier junior0000–2003 Pepsi Football Academy2004–2005 Enugu Rangers2005–2006 NiceKarier senior*Tahun Tim Tampil (Gol)2006–2010 Nice 105 (1)2010– Rennes 4 (0)Tim nasional2005 Nigeria U-20 6 (0)2008 Nigeria U-23 5 (0)2007– Nigeria 7 (0) * Penampil...
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Scottish National Party politician This biography of a living person needs additional citations for verification. Please help by adding reliable sources. Contentious material about living persons that is unsourced or poorly sourced must be removed immediately from the article and its talk page, especially if potentially libelous.Find sources: Bob Doris – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (April 2011) (Learn how and when to remove this templat...
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لمعانٍ أخرى، طالع جبل موسى (توضيح). جبل موسى الموقع مصر المنطقة محافظة جنوب سيناء إحداثيات 28°32′18″N 33°58′31″E / 28.5384°N 33.9752°E / 28.5384; 33.9752 الارتفاع 2287 متر السلسلة سلسلة جبال سيناء [لغات أخرى] النتوء 334 متر[1] تعديل مصدري - تعد�...
Para el teatro argentino homónimo, véase Teatro Colón. Teatro Colón de Bogotá Fachada del teatroLocalizaciónPaís Colombia ColombiaMunicipio BogotáLocalidad Bogotá, D. C.Dirección Calle 10 N° 5-32Coordenadas 4°35′48″N 74°04′28″O / 4.59667, -74.0744Información generalTipo PúblicoArquitecto Pietro CantiniApertura 12 de octubre de 1892CaracterísticasEstilo neoclásicoAforo 785 espectadoresAdministraciónAdministrador Iván Benavides (director)Sit...
One of the Four Basic Laws of the Swedish constitution Hans Järta, the principal author of the Instrument of Government. The 1809 Instrument of Government (Swedish: 1809 års regeringsform), adopted on 6 June 1809 by the Riksdag of the Estates and King Charles XIII, was the constitution of the Kingdom of Sweden from 1809 to the end of 1974. It came about as a result of the Coup of 1809, in which King Gustav IV Adolf was deposed. The promulgation of the constitution marks the point at which S...
Honda FCX Clarity Общие данные Производитель Honda Годы производства 2008—2014 Класс Средний Дизайн и конструкция Тип кузова 4‑дв. седан (5‑мест.) Колёсная формула 4 × 2 Массогабаритные характеристики Длина 4834 мм На рынке Сегмент D-сегмент Honda FCXHonda Clarity FCV[d] Медиафайлы на ...
Building in Italy, BolognaPalazzo RanuzziFacadeGeneral informationLocationBologna, ItalyTown or cityBolognaConstruction started1650s The Palazzo Ranuzzi, also called Palazzo Baciocchi or Palazzo Ruini, is a Baroque style palace in central Bologna. It is now houses the Court of Appeal of Bologna. The palace was built in the late-1500s, commissioned by the academic and lawyer Carlo Ruini. The palace was extensively rebuilt by the Ranuzzi family, owners from 1679 to 1822, and later by Prince Fel...