Longwy – Verdun – Valmy – 1º Magonza – 1ª Arlon – 2º Magonza – Pirmasens – Kaiserslautern – 2ª Arlon – Vosgi – 3ª Magonza – Altenkirchen – Neresheim – Amberg – Würzburg – Hüningen – Neuwied
Fiandre Lilla – Jemappes – Neerwinden – Raismes –Famars – Hondshoote – Valenciennes – Wattignies – Tourcoing – Tournay – Fleurus – Sprimont – Lussemburgo – Bois-le-Duc – Maastricht – Nimega – Helder
Pirenei Mas Deu – Truillas – Boulou – San Lorenzo de la Muga
Italia Levenzo – 1ª Saorgio – Authion – Méribel – 2ª Saorgio – Dego – Loano – Prima campagna d'Italia di Napoleone
Mediterraneo Sardegna – Tolone – Calvi – Hyères – Capo Noli
Atlantico Glorioso Primo di Giugno – Groix – Irlanda – Affondamento della Droits de l'Homme – Capo San Vincenzo – Santa Cruz de Tenerife – Camperdown
Rivolte realiste
L'assedio di Magonza del 1793, nel quadro della guerra della prima coalizione, vide la conquista della città di Magonza (Mayence in francese, Mainz in tedesco) da parte dei Prussiani e degli Austriaci[1], dopo un assedio durato dal 14 aprile al 23 luglio 1793.
L'armata francese, che era stata assediata a Magonza, venne liberata dietro la promessa di non attaccare più le armate straniere. Essa giunse a Nantes il 6 settembre 1793, sotto il comando del generale Kléber.
Il bombardamento colpì duramente gran parte della città e portò alla distruzione di molti edifici importanti: il castello La Favorite, le stalle elettorali, la prevostura, le chiese domenicane e dei gesuiti, che furono completamente distrutte, mentre la chiesa di Nostra Signora[2], St. Gangolf e il duomo di Magonza furono gravemente danneggiati.
Il bombardamento aveva sfigurato la città: antichi hôtel particulier appartenenti a borghesi o a nobili, il Castello de La Favorita, il priorato, la prevostura della Cattedrale di Magonza, la chiesa di Sainte-Marie aux Marches, l'antico Chiostro domenicano di Magonza e quello dei gesuiti erano scomparsi.
A più lungo termine, l'assedio e l'occupazione avevano distolto le strutture e i simboli nobiliari dal loro significato originale. Fu così che gli avvenimenti dell'anno 1793 segnarono il declino della nobiltà di Magonza: la città perse il suo stato di sede dell'arcivescovado e dellꞌElettorato di Magonza e così il suo migliore atout.
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