Il comune di Apecchio è situato in Provincia di Pesaro e Urbino sull'Appennino umbro-marchigiano, al confine tra Marche e Umbria ed è attraversato dai fiumi Biscubio e Menatoio.
Il rilievo dominante è quello di Monte Nerone 1526 m s.l.m. Il territorio è caratterizzato da una morfologia contrassegnata da medie colline ricoperte da estesi boschi che si alternano a prati, solcati da profonde vallate dove scorrono numerosi corsi d'acqua alcuni di tipo sulfureo.
I segni lasciati dal passato fanno ipotizzare la presenza di insediamenti celti, etruschi, umbri, romani, ma sicuramente le testimonianze più evidenti provengono dal medioevo.
Il primo documento scritto riguardo ad Apecchio risale al 1077 e testimonia il dominio su di essa del vescovo-conte di Città di Castello. Il controllo da parte della città umbra perdurò fino al secolo XIII, quando dopo lunghe lotte prevalse sulla cittadina la famiglia degli Ubaldini della Carda, proveniente dal vicino castello di Carda, alle pendici del monte Nerone e imparentati con gli Ubaldini di Montaccianico (il principale e forte castello della famiglia) signori del Mugello. Questa nobile casata fece entrare la cittadina nel ducato di Urbino mantenendo per sé il diretto controllo su di essa.
Nel 1514 il territorio di Apecchio fu elevato al titolo di contea e retto con leggi proprie fino al 1752, quando il ramo maschile degli Ubaldini si estinse con Federico II (1745-52). La Santa Sede riprese il diretto controllo sul territorio, occupandolo immediatamente, fatta eccezione durante l'occupazione francese in età napoleonica, fino all'unità d'Italia.
Monumenti e luoghi d'interesse
Al centro del paese si possono notare le testimonianze lasciate dai conti Ubaldini, il palazzo iniziato ad edificare su progetto di Francesco di Giorgio Martini nel 400; attorno si trovano altri palazzi gentilizi di epoca rinascimentale, abitate dalle famiglie nobili del tempo.
Il campanone, una torre campanaria con orologio risalente al XV secolo che con la sua imponenza costituisce tutt'oggi l'ingresso principale al castello, sopra l'arco si nota lo stemma della famiglia ubaldini.
Palazzo Ubaldini, gravemente danneggiato da un terremoto nel 1781 e dalla costante usura del tempo, grazie ai recenti restauri ha recuperato parte del suo antico splendore. Di notevole pregio è il cortile quadrato del 1515 circondato da un portico su otto alte colonne dai capitelli ionici. All'interno del palazzo è allestito il museo " dei fossili e minerali del Nerone" e la sede del "Centro internazionale di studi geocartografici storici" - laboratorio di ricerca dell'Editore Ernesto Paleani.
La chiesa di San Martino, l'interno della chiesa è ad un'unica navata, in una nicchia dietro il battistero si trova un affresco settecentesco raffigurante il Battesimo di Gesù. Ai lati dell'altare sinistro, ove sono, unitamente a quello destro, i sepolcri della famiglia Ubaldini, si trovano due leoni di pietra in stile romanico che una lapide ricorda provenire da Santa Maria Maggiore in Roma, donati da papa Clemente IX al conte Paolo Ubaldini.
Il ponte medioevale costruito a schiena d'asino nel XIV secolo, è situato nella parte bassa del paese, sovrasta il fiume Biscubio ed anticamente era l'unica via d'accesso.
Il quartiere ebraico. La presenza di una popolazione giudaica in Apecchio è documentata dalla fine del XV secolo. Negli statuti che il conte Ottaviano Ubaldini della Carda dette al castello di Apecchio nel 1492, sono riportati alcuni capitoli che disciplinano le attività svolte dalla piccola comunità ebraica apecchiese formata da una trentina di persone. La comunità ebraica visse ed operò in questo paese per oltre centotrent'anni, fino al 1631 quando, a seguito della devoluzione del Ducato di Urbino alla Santa Sede, gli ebrei vennero trasferiti nei ghetti di Pesaro, Senigallia e Ancona. Il vicoletto degli ebrei, lungo 28 metri e largo da un minimo di 37 a un massimo di 42 centimetri, è considerato uno dei più stretti tra quelli esistenti in Italia. Il “giro d'aria”, come veniva anche definito, delimita l'intero caseggiato di destra formato dalle abitazioni degli ebrei, dove troviamo anche il piccolo cortile dove veniva celebrata la festa delle Capanne (Sukot), la sinagoga e il forno.
La chiesa della Madonna della vita[4], a mezza croce greca, è interessante perché conserva al suo interno un crocefisso ligneo del Quattrocento di autore ignoto oltre a dipinti del Seicento.
Il santuario del Santissimo Crocifisso[5], un tempo Pieve di San Martino, all'interno contiene opere di rilievo, come il simulacro del seicento scolpito in legno ed un dipinto del 1607 raffigurante la Madonna del Carmelo tra i duchi Della Rovere e i conti Ubaldini oltre ad altri dipinti del seicento.
Il teatro comunale, costruito nel 1876, è stato completamente rimodernato e riaperto al pubblico nel 1981.
Il Mappamondo della pace, costruito da un artigiano locale nella frazione di Colombara, è un globo di 10 metri di diametro capace d'imitare la rotazione terrestre, realizzato in legno e suddiviso su tre piani. Per le sue eccezionali dimensioni (può contenere fino a 600 persone) è entrato nel Guinness dei primati.
Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2021 la popolazione straniera residente era di 183[8] persone e rappresentava il 10,5% della popolazione residente. Le comunità straniere più numerose (con percentuale sul totale della popolazione straniera) erano:[9]
Le attività produttive locali sono l'artigianato e la piccola industria oltre allo sfruttamento dei vasti terreni boschivi per ricavarne legna da ardere.
Importante la produzione di tartufi che il paese celebra con una manifestazione all'inizio di ottobre: una Mostra Mercato a tema tartufi e birra (alogastronomia)[10]. Fa parte dell'associazione nazionale Città del Tartufo[11].
Il turismo negli ultimi anni ha conosciuto un notevole sviluppo, grazie alle aree naturali e alle vicine piste da sci del monte Nerone. Nel 2024[12], ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano[13].
Alberto Ferretti, Gianluca Raineri, Marco Sami, Fossili e rocce del Monte Nerone. Museo di Apecchio, (Enciclopedia degli Appennini, 1), Ernesto Paleani Editore, Cagli, 2003, ISBN 88-7658-092-1.
Ernesto Paleani (a cura di), Alberto Ferretti, Gianluca Raineri, Marco Sami, Fossili e rocce del Monte Nerone. Museo di Apecchio, Cdrom (Enciclopedia Multimediale degli Appennini, 1), Ernesto Paleani Editore, Cagli, 2005, ISBN 88-7658-092-1.
Mario Ferri, Ennio Guerra, Mario A. Pazzaglia, Marcella Peruzzi, STATUTUM CASTRI APPICULI - Statuto d'Apecchio, (Collana Studi e Ricerche, 3), Ernesto Paleani Editore, Cagli, 1994, ISBN 88-7658-053-0.
Mario Ferri, Ennio Guerra, Ernesto Paleani, Mario A. Pazzaglia, Marcella Peruzzi, STATUTUM CASTRI APPICULI - Statuto d'Apecchio, (Collana Studi e Ricerche, 18), Ernesto Paleani Editore, Cagli, 2009, ISBN 88-7658-152-9.
Bei L. e Cristini S., La doppia anima, la vera storia di Ottaviano Ubaldini e Federico da Montefeltro, Apecchio, 2000.
AA. VV., Vite Straordinarie, santi, beati, mistici e religiosi della terra di Apecchio, Apecchio, 2010.
Bei L., Le origini di Apecchio, Apecchio, 2011.
A. Ascani, Apecchio. Contea degli Ubaldini, Città di Castello, 1977.
C. Berliocchi, Quando c'erano le torri, Apecchio tra conti, duchi e prelati, Città di Castello, 1992.
S. Cristini, Un cappuccino sul Tetto del Mondo, Padre Tranquillo da Apecchio, prefetto apostolico e missionario in Tibet, Nepal e India nel XVIII secolo, Apecchio, 2013.
D. Bischi, L'area di Apecchio nei secc. XVI-XVII, aspetti generali e presenza umana, in La montagna tra Toscana e Marche, a cura di Sergio Anselmi, Milano, 1985.
D. Bischi, Apecchio, Piobbico, Acqualagna in Catria e Nerone. Un itinerario da scoprire, Pesaro, 1990.
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G. Magherini Graziani, Storia di Città di Castello, s.l., 1980.
Alberto Mazzacchera, Cagli. Comune e castelli in Catria e Nerone. Un itinerario da scoprire, Pesaro, 1990.
Alberto Mazzacchera, Il forestiere in Cagli. Palazzi, chiese e pitture di una antica città e terre tra Catria e Nerone, Urbania, 1997.
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Gabriele Presciutti, Maurizio Presciutti, Dromedari Giuseppe, Il corridoio bizantino al confine tra Marche e Umbria, Pesaro, 2014, ISBN 978-88-911414-9-1
G. B. Ubaldini, Istoria della casa degli Ubaldini, Firenze, 1588.
R. Bellandi, I Signori dell'Appennino, Amori e battaglie nella Toscana del Duecento, Mauro Pagliai Editore, Firenze, 2010.