Antignano[1][2][3], già Antignano d'Istria[4] (in slovenoTinjan[2]) è un insediamento (naselje) di Capodistria di 151 abitanti, situato sul crinale che divide la valle del rio Ospo da quella del Risano, a 6,1 Km dal confine italiano. Comprende anche le frazioni di Colombara (o Colombar) (Kolombar), Rapadel (Slatine) ed Urbani (Urbanci).
Nel 788Carlo Magno, re dei Franchi, occupò l'Istria inglobandola nel Regnum Italiae affidato da Carlo al figlio Pipino; nell'803 venne istituita la Marchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Alla morte di Pipino nell'810, il territorio passò in mano al figlio Bernardo[5].
Con la morte di Carlo Magno nell'814 la carica imperiale passò a Ludovico I che affidò il Regno d'Italia al suo primogenito Lotario, il quale già nell'828 (dopo aver deposto Baldrico per non aver saputo difendere le frontiere orientali dagli Slavi) divise la parte orientale del Regno, ossia la Marca Orientale (o del Friuli), in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della Carniola interna).
Cessato il dominio franco con la deposizione di Carlo il Grosso, Berengario, divenuto re d'Italia, passò il marchesato aquileiese al suo vassallo Vilfredo che venne poi nell'895 da lui nominato marchese del Friuli e dell'Istria.
Nel 1040, dopo la morte l'anno prima di Corrado II, Enrico III di Franconia fece del resto dell'Istria una marca a sé, per dare a questa provincia un'organizzazione più adatta alla difesa e per indebolire i duchi di Carinzia, ai quali l'Istria era sottomessa. La nuova marca istriana divenne così “provincia immediata e feudo diretto dell'Impero”, L'autorità marchionale della nuova Marchia et Comitatus Histriae venne pertanto conferita dall'imperatore al conte Volrico od Urlico I della casa Weimar – Orlamünde. Antignano, assieme ad altri possedimenti in Istria, rimase[9] però in mani patriarcali.
Morto il marchese Urlico I, nel 1070 l'imperatore Enrico IV cedette il marchesato d'Istria a Marquardo III di Eppenstein; Marquardo III, aveva sposato Edvige o Haldemud, figlia di Wilpurga e Variento, duca del Friuli e signore di Gorizia[10], dal quale ereditò le signorie isontine.
Nel 1077 l'imperatore Enrico IV costituì il Principato ecclesiastico di Aquileia che ebbe influenza, mediante apposito diploma emesso lo stesso anno, anche sulla marca di Carniola e sulla contea dell'Istria.
Fu così che anche l'attigua bassa valle del Risano passò in mani patriarcali.
Nel 1211 il vescovo capodistriano Assalone investì la nobile famiglia dei Verzi delle decime del villaggio. Da allora i vescovi capodistriani assunsero il titolo di Conti di Antignano.
Dopo la pace di Treviso (1291, che affidava Capodistria e la fascia costiera occidentale istriana alla crescente potenza della Serenissima), il suo territorio venne affidato, assieme all'alta valle Risano, al comune di Trieste, al tempo nemico del patriarca.
Dopo la Pace di Torino del 1381, suggellata dopo la fine della guerra tra i Genovesi e i Veneziani, il comune di Trieste, e così i suoi domini, rientrarono nei domini del Patriarcato di Aquileia.
Il 1420 segnò la fine del potere temporale dei patriarchi ed Antignano passò sotto il dominio della Serenissima[11] ma a poca distanza dai domini asburgici.
Nel 1511, durante la guerra tra i Venezia e l'imperatore Massimiliano, il paese fu conquistato dalle truppe arciducali del conte Frangipane. Ritornato in mano veneziane, in occasione del nuovo conflitto tra Veneziani ed Austriaci nel 1615, Antignano ebbe rinforzate, dai Veneti, le mura di difesa della rocca.
^S. Rutar, Završniška gospoščina na Krasu, in Izvestjia Muzejska društva za Kranisko, letnik V (1895), p. 127: si attesta la donazione da parte dell'imperatore Corrado II al patriarca di AquileiaPoppone di tutto il territorio carsico (totam Carsiam) per aver respinto nel 1028 gli ungheresi che erano penetrati nella Carniola
^Antignano ad ovest del confine tra Territorio Libero di Trieste e la Jugoslavia in Carta geologica delle Tre Venezie – Trieste, Foglio 53A della Carta d'Italia al 100.000 dell'Istituto Geografico Militare – Firenze 1953
Bibliografia
Dario Alberi, Istria, storia, arte, cultura, Lint Editoriale Trieste, 1997