Il paese di Vico Canavese si stende lungo le prime pendici della Torretta delle Cime, circondato da ampie distese prative e, più in alto, da boschi ove prevale il castagno o la betulla. Facevano parte del comune di Vico le frazioni di Novareglia e di Drusacco poco lontane dal paese lungo la strada provinciale che sale verso Traversella; ad esse si aggiunge, isolata, la frazione di Inverso, posta a circa quattro chilometri di distanza, sull'altra riva del Chiusella (raggiungibile attraversando il territorio del comune di Trausella). La particolare configurazione topografica del comune di Vico era connotata anche dalla presenza di quattro isole amministrative, due delle quali situate in territori della valle assai lontani dal paese e legati ad esso da antichi vincoli che disciplinavano l'uso dei pascoli. Si spiega in questo modo la presenza, tra i comuni limitrofi, di Champorcher e di Pontboset situati in Valle d'Aosta al di là del Monte Marzo (2756 m) e del Monte dei Corni (2781 m). Lo stesso discorso vale per i confini con Valprato Soana. Sul crinale che sovrasta il paese si trovano le cave di diorite, pietra usata per costruzioni ed ornamenti edilizi. Nel 1933 la diorite di Vico fu utilizzata anche per la costruzione di parte del colonnato di via Roma a Torino.
Monumenti e luoghi d'interesse
La storia di Vico Canavese coincide in ampia misura con quella della valle (vedasi Valchiusella).
La chiesa parrocchiale, dedicata a san Giovanni Battista, patrono della chiesa, mentre il patrono del paese è san Defendente, fu eretta probabilmente nel XII secolo, rimaneggiata e ampliata nel Seicento e nei secoli successivi quando furono anche aggiunte le decorazioni della facciata e quelle delle tre navate interne. Notevole il campanile in pietra che si erge a fianco dell'abside, il cui stile è severamente romanico con tre ordini di ampie bifore il quale fu soprelevato nel 1673.
La cappella campestre di San Rocco in regione Crant risale al 1715.
Sul palazzo del municipio, una lapide, con i simboli della squadra, del compasso e della cazzuola, ricorda il contributo che i rappresentanti borghesi delle libere professioni (notai ed avvocati) diedero ai moti carbonari del 1821.
Caratteristiche sono le vecchie case — in larga misura ristrutturate senza tradire troppo i tratti tipici dell'architettura dell'alto Canavese — con lobie, (ballatoi in legno), finestre ad archi, scale esterne in pietra e tetti coperti con lose (lastre di pietra piatte e sottili).
Le viuzze lastricate che si inoltrano nel cuore del paese, attraversano frequentemente i tipici voton (brevi sottopassi con volta a botte, sormontati dalle abitazioni). Caratteristiche sono anche, lungo tali viuzze, le vecchie fontane di pietra.
Vico diede i natali a Padre Michele Fontana Rava (Vico Canavese 12 settembre 1758 - Torino 23 giugno 1833), sacerdote oratoriano confessore e padre spirituale di San Giuseppe Benedetto Cottolengo.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.