A questo scopo, tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, una volta abbattute le antiche fortificazioni cittadine, fu progettato a sud del centro storico un nuovo quartiere, chiamato Neue Stadt (ossia, città nuova), poco dopo ribattezzato Quartiere imperiale. In analogia a quanto fatto con l'omonimo Neustadt di Strasburgo, il quartiere si caratterizzò per la rottura con lo stile architettonico francese e quindi con l'anima antica (e, appunto, francese) della città,[6] a favore di un maggior eclettismo che favorì l'apparizione di edifici in stile neoromanico, neogotico, neobarocco e neorinascimentale, ed in sostituzione del tipico giallo della pietra di Jaumont, caratteristico di Metz, come materiale da costruzione si cominciò ad usare arenaria rossa o grigia.[6]
Costruzione
Il 4 febbraio 1898 il consiglio municipale di Metz, con l'approvazione del kaiserGuglielmo II,[1] accordò alla comunità riformata della città il permesso di edificare un tempio dedicato all'esercizio del loro culto.[2][3]
Come luogo fu scelto un terreno all'estremità dell'isola di Petit-Saulcy,[1] lungo il corso della Mosella, che dava su place de la Comédie e sul Teatro dell'Opera.[3] La sua posizione lo avrebbe reso visibile da ogni lato del fiume, e quindi gli avrebbe conferito un ruolo centrale all'interno del paesaggio urbano.[1] Su quel terreno però dal 1739 sorgeva un giardino di salici, chiamato Giardino dell'Amore.[3][7] La decisione di sacrificare parte del giardino suscitò sgomento e disappunto nella popolazione, che si rivolse con una petizione allo stesso imperatore affinché impedisse i lavori, senza che la richiesta fosse però accolta.[1][3]
Della realizzazione del progetto si occupò l'architetto Conrad Wahn, architetto capo di Metz dal 1887.[8] Wahn, che aveva già lavorato a numerosi progetti a Metz, presentò varie proposte: alla fine, fu quella che prevedeva la costruzione di un edificio in stile neoromanico renano ad essere selezionata dallo stesso Guglielmo II.[3]
Il Temple Neuf è stato realizzato in stile neoromanico renano. Il suo architetto, Conrad Wahn, si ispirò alle chiese romaniche dell'XI e XII secolo della valle del Reno,[2] in particolare alla cattedrale di Spira e a quella di Worms.[9]
L'edificio, alto 53 metri e largo 26,[3] presenta una navata centrale a due campate.[1] Il transetto è più largo, mentre il coro è chiuso da un'abside a semicerchio. Il tempio è inoltre sormontato da cinque torri: una torre nolare è posta sopra il transetto, mentre due torri campanarie si trovano lungo la facciata.[1]
Sia l'abside del coro che la facciata principale ed il transetto sono messi in risalto da delle piccole gallerie ad arcate, mentre la superficie dei muri è decorata con archetti pensili, in francese anche noti come bande lombarde.[1]
Il portale d'ingresso è sormontato da colonne i cui capitelli sono decorati con rappresentazioni dei quattro evangelisti attorno all'agnello mistico.[2] Il coro, infine, è sormontato da un arco a tutto sesto.[1]
Il tempio fu costruito in arenaria grigia, e questo, insieme allo stile volontariamente lontano da quello classico del Teatro dell'Opera, fu visto dai francesi di Metz come un affronto ed una rottura con la tradizione locale.[1][2]
^Marie Antoinette Kuhn, Les temples protestants de Metz, Ars-sur-Moselle et Courcelles-Chaussy : architecture et mobiliers, Les cahiers lorrains, 1995, pp. 205-207.