Il Telegiornale è stato il primo telegiornale trasmesso in Italia per la prima volta nel 1954. Trasmesso dalla Rai sul Programma Nazionale, acquisiva il nome di Telegiornale del 2º programma quando andava in onda sulla seconda rete, fino al 1976.
Nel 1976, in seguito alla riforma della RAI del 1975, il telegiornale fu diviso in due programmi indipendenti con una propria redazione: il TG1 per la Rete 1 (odierna Rai 1) e il TG2 per la Rete 2 (odierna Rai 2). Dall'anno seguente entrambi hanno iniziato ad andare in onda a colori.
Storia
Il telegiornale in Italia venne avviato in forma sperimentale dalla sede Rai di Milano, alle ore 21:00 del 9 settembre 1952[1]: la prima notizia trasmessa riportava la regata storica di Venezia. Da segnalare la notizia, trasmessa circa sei mesi dopo, della morte e del funerale del leader sovietico Stalin, caratterizzato da un filmato di repertorio non relativo all'evento in quanto nel corteo si nota proprio il dittatore.
La sigla con orchestra con ottoni e archi è memoria alla figura medievale dell'araldo, lettore di proclami pubblici, normalmente preceduti da squilli di tromba.
Il telegiornale in forma regolare, diretto da Vittorio Veltroni, venne invece avviato alle 20:45 del 3 gennaio 1954, letto da Riccardo Paladini con una durata di 15 minuti[2]. Dal 3 febbraio 1957, con l'arrivo di Carosello, l'orario di messa in onda venne anticipato alle 20:30, e dal 2 dicembre 1973 alle 20:00, per effetto della politica di austerity. Quest'ultimo orario è in vigore ancora oggi per il TG1.
Anche il Secondo Programma (l'attuale Rai 2), nato nel 1961, aveva una propria edizione del telegiornale in onda in forma ridotta intorno alle 21:00[3].
Redazione
Fra i vari giornalisti che subentrarono agli speaker, cioè gli annunciatori (non giornalisti), alternandosi nella conduzione perciò non più anonima, vi furono Andrea Barbato, Piero Angela, Sergio Telmon, Tito Stagno (anche giornalista sportivo, commentatore del primo allunaggio Apollo), Gustavo Selva (discusso commentatore politico), Paolo Cavallina, Vittorio Orefice (portavoce dal Parlamentare), Gianni Pasquarelli, Vittorio Citterich, Piergiorgio Branzi, Giuseppe Vannucchi, Lello Bersani, Maurizio Barendson (giornalista sportivo), Mario Pastore, Ettore Masina, Tito Cortese (anche corrispondente dalla Germania), Bianca Maria Piccinino, Brunella Tocci, Angela Buttiglione. Gli inviati storici: Sandro Paternostro dal Regno Unito, Ilario Fiore dalla Spagna (poi dalla Cina), Demetrio Volcic dall'allora Unione Sovietica, Ruggero Orlando dagli Stati Uniti d'America e Carlo Bonetti da Parigi. Dalle redazioni locali: Beppe Barletti, Luciano Lombardi, Elio Sparano, Cesare Viazzi.
Direttori
Note