Sospirolo (Sospirói in veneto[4]) è un comune italiano di 3 124 abitanti[1] della provincia di Belluno in Veneto, il cui territorio è in parte compreso nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Sospirolo è legato al nome del sovrastante Monte Sperone, per cui il toponimo starebbe a significare "sotto lo Sperone". Il suffisso -oi della versione veneta è, secondo Giovan Battista Pellegrini, l'adattamento dialettale di una desinenza plurale -oni, quindi con Sospiroi si indicavano in origine "gli abitanti dei casali sotto lo Sperone"[4].
Lo stemma, concesso con regio decreto dell'8 maggio 1927[5], è d'azzurro, alla rondine posata sulla cima di un monte verde che sorge da una riviera d'argento.
Il territorio comunale ospita numerose ville venete, come Villa Sandi Zasso, situata in località Moldoi di Maras (XVIII sec.), Villa Buzzatti Ferrante a Gron (XIX sec.), Villa Agosti Bacchetti a Belvedere di Gron (XVII sec.) e Villa Agosti, Miari a Susin (XVIII sec.), della quale va ricordato il pregevole parco[6].
Nella zona di San Gottardo, in prossimità del Cordevole, sorge la Certosa di Vedana, istituzione dalla storia secolare oggi retta dalle suore certosine.
La Valle del Mis è una suggestiva valle all'interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
«"Da una parte a ovest, c'era il solco lungo e strano del Canal del Mis; dalle altre parti, chi lo sa cosa c'era? Vedevamo a sud uno schieramento di cime oltre le quali io credo ci fosse la pianura; verso nord, c'era uno scalino nudo e gli acrocori informi; a est un vespaio di monti anonimi, vuoti. Dal Canale risalivano spacchi obliqui che incidevano il fianco degli acrocori. Su uno di questi spacchi era aggrappato un paese. [...] Gena. C'era Gena Bassa e gena Alta, per me sono attributi della stessa sostanza, un paese fortemente obliquo, quasi in piedi su di un costone. [...] Dove andavano le donzelle con le anfore? Avevano abitini stretti, rosa carico, zuppa stinto, che modellava i corpi; erano veramente donzelle, ragazze irreali, poetiche. Stavano arditamente in equilibrio, come rizzate nel paese obliquo per forza stessa della gioventù. Si muovevano tra le case e la fontana, pareva che facessero una processione."»
(pag. 402 -403 Luigi Meneghello, Opere scelte ISBN 978-88-04-54925-3)
La parrocchiale di Sospirolo fu costruita alla fine del XIX secolo in sostituzione di una pieve di antiche origini.
Abitanti censiti[7]
Gli stranieri residenti nel comune sono 145, ovvero il 4,5% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[8]:
Secondo una ricerca del Comune del 14 maggio 1970 su circa duemila adulti in età lavorativa:
Si trova a sud del capoluogo, su un pianoro alla sinistra del torrente Mis (343 m).
Patrono del paese è Santo Stefano, a cui è intitolata una chiesa. Fu una delle prime cappelle della pieve di Sospirolo (XII secolo), sebbene venga citata per la prima volta nel 1598. Progressivamente deperita, fu chiusa al culto nel 1961, anno in cui fu consacrata la vicina chiesa di Santa Maria Assunta, opera dell'architetto armeno Ohannés Gurekian.
Si trova a 455 m, sorgendo a ovest di Sospirolo. Patrono è San Bartolomeo.
All'imboccatura del canale del Mis (donde il toponimo), sorge a 361 m. Patrona è Santa Giuliana.
A sud est, su un pianoro alla destra del Cordevole (354 m). Patrono è San Tiziano.
Sopra Mis, è l'ultimo abitato del comune prima di entrare nella valle del Mis (424 m). Patrono è San Michele (29 settembre).
Due abitati contigui sulla riva destra del torrente Mis, di fronte a Gron. Patrono è Sant'Antonio.
La frazione più settentrionale, nei pressi della Certosa di Vedana (420 m). Patrono è San Gottardo.
Posto tra Maras e Paderno di San Gregorio nelle Alpi (434 m). Patrono è San Zenone Martire.
Tra Sospirolo e Maras (475 m). Patrono è San Martino.
Su un piano a sud-est del capoluogo comunale (379 m). Patrona è Santa Teresa. Fra Torbe e la Certosa di Vedana è ubicato il piccolo Lago di Vedana.
Nel comune ha sede la società A.S.D. Sospirolese che milita attualmente in seconda categoria.
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