Segreteria per l'economia Secretaria rebus oeconomicis praeposita
Controllo economico e vigilanza sugli enti della Sede Apostolica, come pure politiche e procedure relative ad acquisti e ad adeguata allocazione delle risorse umane.
La Segreteria attua il controllo e la vigilanza sugli enti di cui si occupa il Consiglio, «come pure le politiche e le procedure relative agli acquisti e all'adeguata allocazione delle risorse umane, nel rispetto delle competenze proprie di ciascun ente»[1]; è tenuta a redigere il bilancio dettagliato della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano e risponde direttamente al Papa.
È presieduta da un prefetto, che collabora con il segretario di Stato e che è assistito da un segretario generale. Il prefetto è «responsabile della stesura degli Statuti definitivi del Consiglio per l'economia, della Segreteria per l'economia e dell'ufficio del Revisore Generale»[2]; quest'ultimo effettua gli audit sugli enti controllati dal Consiglio.
Con lettera apostolica in forma di motu proprio dell'8 luglio 2014, papa Francesco ha stabilito il trasferimento alla Segreteria per l'economia delle competenze che, fino a quel momento, erano in capo alla Sezione Ordinaria dell'APSA[4].
Il 22 febbraio 2015 sono stati approvati gli Statuti del Consiglio per l'Economia, della Segreteria per l'economia e dell'Ufficio del revisore generale[5].
Con motu proprio del 16 gennaio 2024 si stabilisce che il Segretariato ha competenza su tutte le decisioni di spesa che superino il 2% dei costi totali di un ente ecclesiastico, desunti dalla media dei bilanciconsuntivi degli ultimi tre anni, e comunque non inferiore a 150.000 euro. Dopo 30 giorni vige il principio del silenzio-assenso. La procedura deve concludersi entro il termine perentorio di 40 giorni.[6]
^Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio per il trasferimento della sezione ordinaria dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica alla Segreteria per l'economia.