L'area era conosciuta e abitata fin dall'epoca etrusca. Il primo documento scritto in cui è menzionata risale all'877. In quel periodo le terre passarono sotto il controllo di diverse famiglie: i Cadolingi, feudatari tra Fucecchio e Colline Pisane, i loro eredi Upezzinghi, insediatisi in Pisa, fino al 1406, quando il territorio dovette arrendersi al dominio fiorentino.
In occasione di un fallimentare tentativo di ribellione dei pisani a Firenze, nel 1496 il castello e la cinta muraria del borgo di Santa Luce furono distrutti, come quello della vicina Orciano.
Nel corso della seconda guerra mondiale, Santa Luce fu uno dei comuni toscani designati come luogo di internamento civile per ebrei stranieri.[6] Vi soggiornò per alcuni mesi, dal 23 luglio 1943, una coppia di origine austriaca, i Kammer, che vi giunsero dopo essere stati confinati nei due anni precedenti a soggiorno coatto a Barbarano Romano e quindi al campo di internamento di Ferramonti di Tarsia. Secondo le nuove disposizioni della Repubblica Sociale Italiana i due coniugi furono soggetti ad arresto.[7] Il marito (Karl Kammer) fu condotto a morire ad Auschwitz il 16 maggio 1944, mentre la moglie (Dora Sternhell) sfuggì alla deportazione solo perché nel frattempo deceduta il 9 gennaio 1944.[8]
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 luglio 1986.[9]
«D'argento, alla figura di Santa Lucia di carnagione, in maestà, aureolata d'oro, vestita con la tunica di rosso, ammantata di verde, tenente con la mano destra il ramo di palma al naturale, con la sinistra la patena d'oro, essa figura, con i piedi ignudi, ritta sulla pianura erbosa di verde, attraversante. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo trinciato di verde e di bianco.
Il comune ha adottato una bandiera, concessa con D.P.R. del 22 settembre 2014, costituita da un drappo trinciato di verde e di bianco caricato dello stemma comunale.[10]
Monumenti e luoghi d'interesse
«Antico Castello cui non restano che pochi ruderi delle mura; intorno al sito ov'era la rocca vedesi ora un gruppo di meschine abitazioni disposte in linea semicircolare in mezzo alle quali è la Chiesa parrocchiale dedicata a Santa Lucia: dal che derivò l'alterato nome del castello. Appartenne agli Arcivescovi di Pisa, poi ai Pisani, ma nel 1400 gli abitanti si sottomisero a Firenze.»
Santa Luce conserva tuttora i resti della rocca medievale. Il paese mantiene intatta la planimetria dell'antico borgo feudale: l'abitato, che ricalca la linea delle fortificazioni, si stringe a cerchi attorno allo spazio da cui il castello dominava la vallata.
Tra le attrazioni di maggior pregio, la Pieve romanica (nella frazione Pieve Santa Luce), l'oasi faunistica del lago di Santa Luce, l'ecomuseo dell'alabastro (parte di una rete museale che coinvolge anche Volterra e Castellina Marittima) e il villaggio disabitato di Monteforti, con i resti del santuario della Madonna (un tempo il più importante della zona).
Nella frazione di Pomaia ha sede un centro di cultura buddista tra i più importanti in Europa: l'istituto Lama Tzong Khapa, fondato nel 1977.
In passato il comune comprendeva anche la frazione di Monteforti, oggi disabitata.
Economia
L'economia è ancora legata in buona parte all'agricoltura, che è l'attività produttiva principale di queste colline. Di riconosciuto valore l'olio, il vino, il miele e i cereali prodotti nelle aziende agricole presenti sul territorio. A Santa Luce inoltre è ancora possibile entrare in contatto con mestieri e attività tradizionali, professioni dimenticate, come il lavoro del carbonaio (a Pastina lavora uno degli ultimi ancora attivi in Italia) o degli artigiani dell'alabastro. Turismo (agriturismi, nuovo ostello della gioventù) e servizi (anche culturali) in espansione.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Il comune di Santa Luce, ha ospitato numerose tappe di eventi automobilistici sportivi, principalmente legati al mondo dei rally. Dal 1979 al 1992, faceva tappa il Rally di Sanremo, valevole per il campionato del mondo rally, richiamando folle di appassionati da tutta italia e non solo, poiché una prova speciale ( divenuta famosa nell'ambiente rallystico) partiva appena fuori dal centro abitato ed aveva proprio il nome del paese. Oltre al mondiale, si sono svolte tappe anche di numerosi rally minori con validità italiana o nazionale (Rally Casciana terme, Rally Coppa Liburna) che si sono disputati fino a fine anni '90. Il tratto di strada interessato era quello della strada provinciale sterrata che dal paese attraversa la collina e la selva di Poggio al Pruno fino al confine con il comune di Chianni.
La strada esiste ancora oggi conservando le stesse caratteristiche, anche se spesso riversa in condizioni di scarsa manutenzione. Il colle di Poggio al Pruno dal 2012 ospita il più grande parco eolico della Toscana.
Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol. 3, tomo II, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 731–755.
Serena De Luca-Davide Filippi, Dalla terra alla storia. Santa Luce nelle Colline Pisane. Insediamenti e viabilità dalle origini al secolo XV, Pisa, Pacini Editore, 2013.