L'Istituto Lama Tzong Khapa è un Centro internazionale di buddismo tibetano che opera per preservare e trasmettere il buddhismo della tradizione Mahāyāna.[1]
L’Istituto si trova in Toscana a Pomaia[2], frazione di Santa Luce, ed ospita le attività del centro, il quale si compone di un Sangha (comunità dei praticanti) monastico e laico, da un gruppo eterogeneo di studenti e ospiti saltuari, staff, volontari e residenti.[3]
Storia
L'istituto è stato fondato nel 1977 da Lama Thubten Yeshe e Lama Thubten Zopa.[4] Da allora, maestri tibetani di passaggio e monaci occidentali iniziarono a tenere brevi corsi di Dharma (insegnamenti del Buddha) e da allora le attività dell’Istituto si sono via via incrementate.[5] Divenuto scuola internazionale per gli studi e la pratica del buddismo[6], l’istituto ha ospitato il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso nel 1982, e successivamente in altre quattro occasioni.[7]
Il centro è affiliato all'Unione buddhista italiana e alla Fondazione per la preservazione della tradizione Mahayana (FPMT).[8][9] Il lignaggio di riferimento è la scuola Gelug (i Virtuosi) appartenente alla corrente Mahayana, inclusivo dello studio e della pratica dei Sutra e dei Tantra. Gli insegnamenti vengono impartiti dai maestri residenti nel centro[10], dai maestri ospiti, da monaci o da laici del Sangha. E' considerato il più grande centro buddhista di Europa ed è frequentato da personaggi di rilievo del mondo della cultura e dello spettacolo.[11] I monaci del centro vengono invitati a vari eventi esterni[12] e a iniziative rivolte a diversi settori della società, quali ad esempio quelle rivolte alla popolazione carceraria.[13]
Dal 2016 l'istituto ha firmato una convenzione di collaborazione scientifica con l’Università di Pisa.[14][15] È stato riconosciuto civilmente come Ente di culto e come Onlus nel 2017[16].
Nel 2021, al termine di un lungo iter burocratico, è stata firmata una convenzione tra il comune di Santa Luce e una onlus costituita dai monaci di Pomaia per l'edificazione di un nuovo monastero all'interno della cava dismessa di Poggio alla Penna, nei pressi dell'Istituto[17][18].
La sede
L’edificio, all’interno del quale svolge le proprie attività l’Istituto, venne acquistato nel 1976 dalla famiglia Corona di Milano.[19] Esso consiste in una villa padronale, all’epoca fatiscente ora ristrutturata, con una torre che la faceva somigliare a un castello ed è circondata da alcuni ettari di terreno con boschetto e olivi. Fin da subito fu avviato un lavoro di restauro e trasformazione dell’edificio e di bonifica del terreno.
Nel giardino del Centro si trova la più alta statua d'Europa di Avalokiteśvara/Cenresig, che fu realizzata dallo scenografo Dante Ferretti per il film di Martin ScorseseKundun;[20][21] una volta dismesso il set fu trasferita dal Marocco in Italia dove lo scultore Alessio Pazzini e il suo staff la restaurarono per farla aderire ai precisi canoni iconografici buddisti.
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