A metà anno è tradizione che le selezioni di "rugby a 15", europee in particolare, ma non solo, si rechino fuori dall'Europa o nell'emisfero sud per alcuni test. Si disputano però anche molti incontri tra nazionali dello stesso emisfero Sud che precedono, dal 1996, la disputa del Tri Nations.
Nel 2003, la tradizione non solo non viene meno, ma questi tour sono un momento determinante per la preparazione della Coppa del mondo imminente.
È sempre l'Inghilterra la squadra più forte e si pone come favorita, insieme alla Nuova Zelanda, per la vittoria nella coppa del mondo.
Nel 2003, la Nazionale Italiana, ancora affidata a John Kirwan, si prepara al "Sei Nazioni" con un match contro gli "All Stars" del campionato italiano [1].
Nel torneo, dopo che l'infortunio a Pez porta a richiamare Diego Domínguez per le sue ultime partite in nazionale [2], gli azzurri conquistano un solo grande successo di prestigio contro il Galles (30-22), nella partita inaugurale [3].
La successiva partita con l'Irlanda persa per 13-37 [4] e soprattutto la pesanti sconfitte con Inghilterra (5-40) e Francia (27-53) riducono gli entusiasmi, anche se la squadra mostra notevoli miglioramenti in gioco e carattere. Come già nel 2001 gli azzurri sfiorano il successo a Murrayfield con la Scozia (25-33) Chiudendo il torneo al 5º posto. Ultimo è proprio il Galles, nella sua più disastrosa stagione.
In preparazione al Mondiale, l'Italia si reca per un tour in Nuova Zelanda. I risultati saranno assai poco esaltanti, in confronto a quelli ottenuti da altri team europei contro le stesse selezioni, sono giudicati comunque figli della necessaria sperimentazione.
Per la preparazione alla Coppa della Mondo, l'Italia disputa anche tre test contro nazionali europee. I risultati sono disastrosi, addirittura si rischia la sconfitta con la Georgia.
Non bastando le tempistiche di preparazione e il carico di lavoro "fisico" a giustificare le pessime prestazioni, si cerca il capro espiatorio. A pagare è Ramiro Pez che viene sostituito a tre gironi dalla partenza con Rima Wakarua, equiparato neozelandese, che sino ad allora aveva solo giocato in seconda divisione italiana. Un azzardo che non pagherà. Da tenere presente che John Kirwan aveva escluso da tempo dalla nazionale Diego Domínguez.
L'Italia ha un girone con la qualificazione alla sua portata, visto che ritrova di fronte il Galles battuto pochi mesi prima. A preoccupare sono le 4 partite da affrontare in soli 17 giorni a causa di un calendario che tutela maggiormente le squadre britanniche.
L'Italia aveva addirittura minacciato il forfait alla competizione. Pertanto contro gli All Blacks vanno in campo 14 riserve su 15 giocatori e la sconfitta pesante (7-70) è archivitata senza patemi [5].
Contro la modesta Tonga (che arriverà ultima nel girone), si fatica nel primo tempo, ma si vince bene nel secondo tempo, scatenando ottimismo (36-12) [6].
Con un Canada modesto invece si soffre notevolmente e si vince a fatica e di misura (19-14) [7].
Il Galles, come dimostreranno le successive partite con Nuova Zelanda e Inghilterra, non è però la squadra smarrita di pochi mesi prima e gli azzurri cedono onorevolmente ma senza sfiorare l'impresa (15-27)[8].