Tali reperti sono custoditi all’interno del Palazzo Rossini Lucangeli, in particolare nei suoi sotterranei, per un totale di 200 metri quadrati circa di zona espositiva[1][2].
Storia
La prima personalità ad aver posto i pilastri fondanti del museo fu Romano Dezi, un appassionato ricercatore di paleontologia, che dal 1973 incominciò a collezionare ed esporre reperti fossili del maceratese e non solo[1][2]. Insieme a sua moglie Rita Ramazzotti, istituì quello che poi sarebbe divenuto uno dei musei scientifici più prestigiosi delle Marche. I due coniugi ebbero la lungimiranza di organizzare le prime mostre espositive e i primissimi interventi didattici presso le principali scuole maceratesi. Dopo 35 anni di attività, Dezi e Ramazzotti riuscirono a ottenere un numero sorprendente di reperti, sia raccogliendoli nel territorio marchigiano, sia ricevendoli in dono o acquistandoli.
Quando l’importanza del museo iniziò a crescere, divenne pubblico, passando sotto la custodia del Comune di Macerata, con il benestare dei due coniugi. Dal 1993, infatti, tutti i reperti sin lì ottenuti sono ospitati presso il cinquecentesco Palazzo Rossini Lucangeli, fino ad arrivare ai giorni nostri[2]. Con gli anni, i reperti acquistati dal museo o ricevuti in dono sono aumentati, tanto da aver costretto i dirigenti comunali di Macerata a pensare di effettuare un possibile allargamento.
Collezione
Di seguito sono riportati i reperti più pregiati che si possono visitare nel museo, divisi in base alla sezione di appartenenza.
Ovviamente il seguente elenco è lungi dall'essere completo.
Nel museo è presente un'ala dedicata al mondo degli insetti (Hexapoda), delle farfalle (Lepidoptera) in particolare. Sono presenti anche diverse specie di aracnidi (Arachnida).
Sezione di malacologia
È forse la raccolta più completa del museo, potendo contare decine di migliaia di reperti. Sono rappresentate quasi tutte le specie di molluschi (Mollusca) del Mediterraneo e numerosissimi sono i generi tropicali. In questa sezione rientrano anche le molte specie di coralli (Anthozoa), di echinodermi (Echinodermi) e di crostacei (Crustacea).
Sezione di paleontologia
Mammiferi (Mammalia): si può ammirare il palco, purtroppo non completo, di un Megaloceros, parti dello scheletro di un sirenide (Sirenia) e il cranio di un orso delle caverne (Ursus spelaeus).
Rettili (Reptilia): nei sotterranei è stata allestita una grande teca contenente un Mystriosuchus quasi completo. Tra gli altri reperti, spicca inoltre la mandibola di un mosasauro (Mosasaurus).
Artropodi (Arthropoda): probabilmente la fanno da padroni i tanti trilobiti (Trilobita), alcuni particolarmente ben conservati.