Ai suoi piedi si estende il comprensorio sciistico di San Giacomo di Roburent-Cardini dalle cui piste si può godere di un panorama, specie osservando in direzione nord, nord-est, ove si spalanca la pianura cuneese con alle spalle le Alpi, dalle quali svetta la cima del Monviso.
Storia
Nel marzo del 1944 il Monte Alpet fornì una zona di rifugio ai partigiani autonomi del comandante "Mauri", che ripiegarono sulla montagna dalla val Casotto, dove avevano subito dure perdite ad opera delle truppe nazifasciste.[3].
Accesso alla cima
Il monte Alpet è servito da una seggiovia biposto che dal monte prende il nome[4]; poco sotto si trova la cima Colmè (1.297 m s.l.m.).
^L.Klinkhammer, L'occupazione tedesca in Italia, 1943-1945, pp. 328-329. Le perdite partigiane vennero calcolate dai tedeschi in 283 morti e 246 catturati a fronte di deboli perdite per la Wehrmacht. Dettagli delle operazioni a pp. 575-576.
^L'Italia dello sci, Touring Club Italiano, 2004, p. 79. URL consultato il 10 novembre 2017.