portoghese: Miguel Maria do Patrocínio João Carlos Francisco de Assis Xavier de Paula Pedro de Alcântara António Rafael Gabriel Joaquim José Gonzaga Evaristo italiano: Michele Maria di Giacomo Carlo Francesco Saverio di Paola Pietro di Alcanatara Antonio Raffaele Gabriele Gioacchino Giovanni Gonzaga Evaristo
Infante di Portogallo, fu un conservatore e un noto ammiratore dell'impero austriaco sotto la guida di Klemens von Metternich; ordì due sommosse contro suo padre negli anni venti, finendo esiliato.
Regno
Nel 1826 il fratello maggiore Pietro I del Brasile, divenuto anche re del Portogallo (con il nome di Pietro IV), cedette il trono lusitano alla figlia Maria da Gloria, fidanzata allo zio Michele al fine di evitare dispute dinastiche: divenuto reggente il 26 febbraio 1828, Michele depose Maria, proclamandosi re il 23 giugno 1828, abrogando la costituzione concessa da suo fratello.
Michele cercò la protezione internazionale per il suo regime assolutista, ma il governo di Wellington nel Regno Unito cadde poco prima di averne riconosciuto il regno. Nel 1831 Pietro I abdicò al trono del Brasile, occupò le Azzorre e da lì mosse guerra al Portogallo. Dopo una guerra civile triennale, Michele fu costretto ad abdicare a Evoramonte il 26 maggio 1834 e venne esiliato.
Esilio e Matrimonio
Nella costituzione monarchica del 1838 Dom Michele e tutti i suoi successori furono esclusi dalla successione al trono. Per tale motivo Duarte Pio di Braganza, nipote di Michele I, secondo la linea michelista è l'attuale duca di Braganza e pretendente al trono portoghese, mentre secondo i sostenitori della linea costituzionale la casa reale di Braganza-Sassonia-Coburgo-Gotha non avrebbe diritti sulla successione al trono e al ducato di Braganza.
All'età di quarantotto anni, nel 1851, sposò la principessa Adelaide di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg, da cui ebbe sei figlie e un figlio. Come la regina Vittoria del Regno Unito, egli divenne noto (seppur dopo la sua morte) con il soprannome di nonno d'Europa poiché la sua vedova combinò degli ottimi matrimoni a tutte le figlie.
Morte
Michele visse il resto della sua vita in esilio[1] e morì a Karlsruhe, in Germania, il 14 novembre 1866.
Maria Assunta Ribeiro do Carmo e Braganza (marzo 1831 - 18 novembre 1910); nata da una relazione con la nobildonna portoghese Antónia Francisca Ribeiro do Carmo, venne riconosciuta nel 1839 e semilegittimata. Morì nubile e senza figli;
Maria di Gesù di Braganza e Borbone (Santarém, 1834 - Lisbona, 1905); figlia naturale nata da una relazione con una sconosciuta donna portoghese di Santarem, dove Michele viveva verso la fine della guerra civile. Sposò Don Tomás José Fletcher de Melo Homem, avendone discendenza femminile estintasi alla seconda generazione.
^Una parte di questo esilio fu trascorsa ad Anzio, in lunghe battute di caccia ai bordi delle paludi pontine. Lo ricorda Gregorovius nei suoi Pellegrinaggi in Italia (Idilli delle spiagge romane, 1854). Un aneddoto drammatico su questo soggiorno si trova nella poesia in dialetto romanesco Cinquescudi, di Augusto Sindici, in 14 leggende della campagna romana: poesie in dialetto romanesco, con prefazione di Gabriele D'Annunzio, Milani[!], Treves, 1902.