Alfonso V del Portogallo

Alfonso V del Portogallo
Alfonso V raffigurato in una miniatura del giornale di Georg von Ehingen, 1470 circa
Re del Portogallo e dell'Algarve[1]
Stemma
Stemma
In carica9 settembre 1438 –
28 agosto 1481
PredecessoreEdoardo I
SuccessoreGiovanni II
Re consorte di Castiglia e León
(disputato)[2]
In carica30 maggio 1475 –
4 settembre 1479[3]
PredecessoreGiovanna del Portogallo
SuccessoreFerdinando II d'Aragona
NascitaSintra, 15 gennaio 1432
MorteSintra, 28 agosto 1481 (49 anni)
Luogo di sepolturaMonastero di Batalha
Casa realeCasato d'Aviz
PadreEdoardo del Portogallo
MadreEleonora d'Aragona
ConsorteIsabella d'Aviz
Giovanna di Castiglia
FigliGiovanni
Giovanna
Giovanni
ReligioneCattolicesimo
Firma

Alfonso V del Portogallo, detto l'Africano (in portoghese Afonso V de Portugal; Sintra, 15 gennaio 1432Sintra, 28 agosto 1481), è stato il dodicesimo re del Portogallo e dell'Algarve.

Origine familiare

Era il figlio terzogenito (al momento della nascita il primogenito, Giovanni, probabilmente era già morto) del re del Portogallo e dell'Algarve Edoardo d'Aviz[4] e di Eleonora di Trastámara (1402-1445)[5][6][7][8], figlia del re della corona d'Aragona e di Sicilia Ferdinando I[9] e di Eleonora d'Alburquerque (1374 - 1435), figlia dell'infante Sancho di Castiglia[10], conte di Alburquerque, e di Beatrice del Portogallo[11].

Sua sorella Eleonora del Portogallo (1434-1467), sposò l'imperatore del Sacro Romano Impero, Federico III.

Pannello commemorativo vicino a Funchal, Madera

Gioventù e reggenza

Alfonso V aveva solo sei anni quando successe al padre, morto di peste il 13 settembre 1438, sotto la reggenza della madre Eleonora[5], come da espresso desiderio testamentario del defunto re, Edoardo; la reggenza fu confermata dalle cortes, tenute a Torres Novas ancora nel 1438.

Questa decisione non piacque alla popolazione di Lisbona, che iniziò a ribellarsi, ma lo zio di Alfonso, il Connestabile del Portogallo, Giovanni entrò nella città e riuscì a spegnere ogni tentativo di ribellione, mentre l'altro zio, il duca di Coimbra Pietro, raccoglieva il malcontento intorno a sé, per cui fu richiesto alle cortes di pronunciarsi nuovamente sulla reggenza:

  • lasciarla ad Eleonora, appoggiata dalla maggioranza dei nobili, come da volontà testamentarie, oppure
  • darla a Pietro, lo zio del re, che aveva l'appoggio di una parte della nobiltà ma soprattutto della borghesia cittadina.

Le cortes (pare che Pietro riuscisse negli intrighi meglio del fratellastro, Alfonso, conte di Barcelos e futuro duca di Braganza, che parteggiava per la regina madre), riunite a Lisbona, nel dicembre del 1439, si pronunciarono per Pietro.

La regina madre Eleonora e Alfonso si rivolsero allora a Giovanni (fratellastro e genero di Alfonso), che aveva il controllo della città di Lisbona, per avere il suo appoggio e mantenere la reggenza contro la volontà delle cortes, ottenendone però un rifiuto.

Pietro, dall'inizio del 1440, esercitò la reggenza, e i rapporti con il fratellastro Alfonso di Braganza non furono molto buoni[12], arrivando quasi ad uno scontro armato a Mesão Frio sulle sponde del Duero.

I rapporti del re Alfonso V con Alfonso di Braganza invece rimasero ottimi, tanto che Alfonso di Braganza era ritenuto lo zio favorito del re.

Nel 1442, dopo la morte di Giovanni, Pietro cercò una riconciliazione con il fratellastro, Alfonso di Braganza, facendo in modo che Alfonso V lo creasse, il 30 dicembre dello stesso anno, primo duca di Braganza (divenne così il nobile più ricco e potente del regno).

Nel 1445, quando il rapporto tra Pietro e Alfonso di Braganza sembrava essersi normalizzato, le trattative per il matrimonio del re Alfonso V con Isabella di Coimbra, la figlia di Pietro, offesero enormemente Alfonso di Braganza, che riteneva che il re doveva sposare una delle sue nipoti, e pertanto i rapporti tra Pietro, il reggente e Alfonso di Braganza, lo zio più ascoltato da Alfonso V, si guastarono in modo definitivo.

Il 6 maggio 1448 fu celebrato il matrimonio tra Alfonso V e Isabella di Coimbra[5], figlia terzogenita del primo duca di Coimbra e reggente del regno del Portogallo, Pietro d'Aviz (figlio del re del Portogallo, Giovanni I e della moglie Filippa di Lancaster) e Isabella di Urgell (1409-1443), figlia del pretendente alla corona d'Aragona, il conte di Urgell Giacomo II[13] e di Isabella d'Aragona.

Durante il periodo di reggenza di Pietro fu portata avanti una politica che soddisfaceva la borghesia cittadina e un poco meno la grande nobiltà; inoltre il reggente riprese a concedere sussidi al fratello Enrico detto il Navigatore che poté continuare le spedizioni per l'esplorazione dell'Atlantico.

Guerra civile e sviluppo delle esplorazioni

Alfonso V
Alfonso V del Portogallo

Alfonso V, che aveva raggiunto la maggior età nel 1446, dal 9 giugno del 1448 cominciò a governare direttamente senza più bisogno della reggenza dello zio Pietro, ma sotto l'influenza dello zio Alfonso I di Braganza, che gli suggerì di annullare tutti i provvedimenti presi da Pietro durante la reggenza. Alfonso V lo fece il 15 settembre, creando malumore in Pietro.

Alfonso di Braganza, ora principale consigliere del nipote, cominciò a mettere in giro la voce che Pietro, non condividendo le posizioni del re, fosse un ribelle, e nel 1449 lo fece dichiarare apertamente un ribelle, facendo precipitare gli eventi che portarono alla rottura che sfociò in una guerra aperta, che vide Pietro alleato del proprio figlio, Pietro di Coimbra nuovo conestabile del Portogallo, contro Alfonso di Braganza ed il re Alfonso V, che si concluse con la battaglia d'Alfarrobeira, nelle vicinanze di Vila Franca de Xira, dove il duca di Coimbra perse la vita ed il figlio, il conestabile del Portogallo, dovette lasciare il Portogallo e andare in esilio in Castiglia.

Sulla morte di Pietro vi è ancor oggi incertezza sul fatto che Pietro forse non morì durante il combattimento ma fu assassinato da uno dei suoi stessi uomini.

In politica interna Alfonso V continuò la politica sia di suo padre Edoardo che di suo nonno Giovanni I continuandi ad applicare la Lei das sesmarias, che prevedeva che le terre non coltivate fossero date in concessione a chi le avrebbe lavorate e chi si mostrava inoperoso veniva costretto a lavorare e se persisteva veniva arrestato.

Nel 1454, riconciliatosi con il cugino Pietro di Coimbra, Alfonso V permise a Pietro di rientrare in Portogallo e riottenere tutti i suoi beni e le cariche che ricopriva prima dell'esilio.

Nel 1455 Alfonso V rimase vedovo.

Continuando la politica dello zio Pietro, Alfonso V continuò a finanziare le esplorazioni sia della costa africana che dell'Atlantico e a partire dal 1450, Alvise Cadamosto esplorò le coste africane dell'Atlantico arrivando al fiume Gambia nell'attuale Senegal e, tra il 1455 e il 1456 scoprì (probabilmente avvistò le isole senza esplorarle) le prime cinque isole dell'arcipelago di Capo Verde. Antonio da Noli vi giunse negli stessi anni e le esplorò e poi le colonizzò.

Planisfero di Fra Mauro. Era stato commissionato da Alfonso V nel 1457; terminato il 24 aprile 1459, fu spedito in Portogallo con una lettera per il principe Enrico detto il Navigatore, zio di Alfonso, che incoraggiava i viaggi di esplorazione, per ulteriori scoperte. Copia di Andrea Bianco alla Biblioteca nazionale Marciana di Venezia.

Nel 1459 un geografo, cartografo e monaco camaldolese veneziano del XV secolo, Fra Mauro, gli inviò in Portogallo un planisfero del vecchio Mondo, oggi andato perduto, ordinatagli dallo stesso Alfonso.

Nel 1460 la costa africana era stata esplorata fino all'attuale Sierra Leone.

Alfonso V continuò le esplorazioni anche dopo la morte dello zio Enrico (1460) e, nel 1461, Pedro da Cintra si spinse sino a capo Mesurado e, pur non trascurando l'esplorazione marittima, nel 1469 appaltò i diritti reali sul commercio della Guinea a Fernão Gomes a condizione che egli scoprisse cento leghe di costa ogni anno[14], con il risultato che tra il 1469 e il 1473 venne attraversato l'equatore (da parte di Lopes Gonçalves) e raggiunto capo Catherine.

Nel 1474 Alfonso V affidò al figlio Giovanni l'amministrazione dei forti e delle stazioni commerciali della costa africana.

Spedizioni contro il Marocco

Nel 1458 Alfonso V partì per il Nordafrica e il duca di Braganza, Alfonso, ricevette la luogotenenza del regno per tutto il periodo di assenza del re, che, nella conquista della città marocchina di Alcácer-Ceguer, situata tra Tangeri e Ceuta, nel 1458, e poi nella spedizione del 1460, che portò alla conquista di Tangeri, ebbe al suo fianco il cugino, Pietro di Coimbra, che nel 1463, divenne re d'Aragona Pietro V di Aragona.

Nel 1465 Alfonso V inviò una flotta portoghese ad aiutare il cugino a rompere l'assedio di Barcellona da parte delle truppe di Giovanni II di Aragona.

Comunque si distinse per le sue campagne contro i musulmani del Nordafrica, e dopo avere perso Tangeri due volte (la seconda nel 1464) Alfonso si imbarcò in un'ultima campagna contro i musulmani che portò alla conquista di Arzila (1470) e alla definitiva conquista di Tangeri nel 1471 che gli guadagnò il soprannome di Africano.

Guerra di successione castigliana

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra di successione castigliana.
Bandiera di Alfonso V e Giovanna, la Beltraneja durante la loro pretesa al regno di Castiglia

In quegli anni si stava aprendo una lotta per la successione sul trono del regno di Castiglia, dove regnava sua sorella, Giovanna del Portogallo accanto al marito, Enrico IV: il re, Enrico, nel 1468, aveva firmato un trattato (Tratado de los Toros de Guisando) nel quale riconosceva di fatto l'illegittimità della figlia Giovanna[15], designando come erede la propria sorellastra, Isabella, la Cattolica.

Nel 1469, però, dopo che la sorellastra si era sposata, contro il volere di Enrico IV con l'erede al trono di Aragona, Ferdinando, Enrico ritrattò il precedente accordo, giurò pubblicamente che Giovanna era sua figlia legittima e la proclamò erede al trono (Cerimonia de la Val de Lozoya).

Ma nel 1474 la sorella di Alfonso V, Giovanna del Portogallo, per via delle relazioni extramatrimoniali fu ripudiata dal marito che dichiarò che il matrimonio non era mai stato valido e fu costretta a rientrare in Portogallo.

Però quando Enrico IV morì, l'11 dicembre del 1474, Giovanna rientrò in Castiglia per sostenere la figlia, Giovanna detta la Beltraneja, legittima erede del trono, contro Isabella.

Giovanna del Portogallo, prima di morire, combinò il matrimonio, che fu celebrato, a Plasencia, il 30 maggio del 1475, di sua figlia, Giovanna detta la Beltraneja, con suo fratello il re del Portogallo, Alfonso V[6].

I tentativi di espansione politica nella penisola iberica di Alfonso V non diedero i frutti sperati[5], perché dopo avere invaso la Castiglia (estate del 1475), per difendere i diritti di sua moglie, dichiarato re di Castiglia e León, dai partigiani della moglie, nonostante Isabella fosse già stata incoronata regina con il marito Ferdinando, mentre il suo alleato, il re di Francia Luigi XI, invadeva la Biscaglia, fu sconfitto pesantemente. Il 1º marzo 1476, nella battaglia di Toro[5], mentre lui fu messo in fuga da Ferdinando, il figlio Giovanni tenne le posizioni sconfiggendo le forze che gli erano contrapposte. Tuttavia dato che i suoi sostenitori in Castiglia diminuivano e soprattutto diverse città e contee che prima lo sostenevano, tra cui Madrid, passarono dalla parte di Isabella, egli si ritirò e nel 1477 si recò in Francia per richiedere l'aiuto del re Luigi XI, ma dopo avere intavolato le trattative si accorse di non approdare ad alcun risultato e rientrò mestamente in Portogallo.

Ultimi anni di vita e morte

La pace fu siglata ad Alcáçovas (Viana do Alentejo)[16], dal figlio Giovanni, in quanto Alfonso V si era da tempo ritirato nel convento di Varatojo a Torres Vedras, lasciando il governo nelle mani del figlio. Visse in monastero, senza più interessarsi di politica, sino alla morte che lo raggiunse il 28 agosto del 1481[5] e fu tumulato nel Monastero di Batalha[5].

Alla sua morte gli successe il figlio Giovanni II[5].

Anche la moglie Giovanna, dopo avere compreso che i suoi interessi erano stati traditi, ferita nell'onore e nell'orgoglio, nel 1479, si era ritirata nel monastero di Santa Clara di Coimbra, dove, nel 1480, prese i voti[17].

Discendenza

Dalla prima moglie, Isabella di Coimbra (1432-1455), Alfonso ebbe tre figli:

Dalla seconda moglie, Giovanna (1462-1530), Alfonso non ebbe discendenza.

Nella cultura di massa

Televisione

Antenati

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pietro I del Portogallo Alfonso IV del Portogallo  
 
Beatrice di Castiglia  
Giovanni I del Portogallo  
Teresa Lourenço Lourenço Martins  
 
Sancha Martins  
Edoardo del Portogallo  
Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster Edoardo III d'Inghilterra  
 
Filippa di Hainaut  
Filippa di Lancaster  
Bianca di Lancaster Enrico Plantageneto, I duca di Lancaster  
 
Isabella di Beaumont  
Alfonso V del Portogallo  
Giovanni I di Castiglia Enrico II di Castiglia  
 
Giovanna Manuele  
Ferdinando I di Aragona  
Eleonora d'Aragona Pietro IV di Aragona  
 
Eleonora di Sicilia  
Eleonora di Trastámara  
Sancho d'Alburquerque Alfonso XI di Castiglia  
 
Eleonora di Guzmán  
Eleonora d'Alburquerque  
Beatrice del Portogallo Pietro I del Portogallo  
 
Inés de Castro  
 

Onorificenze

Onorificenze portoghese

Onorificenze straniere

Note

  1. ^ Re del Portogallo e degli Algarve dopo il 1471
  2. ^ Vedi Guerra di successione castigliana
  3. ^ Vedi Trattato di Alcáçovas
  4. ^ Edoardo d'Aviz era figlio del re del Portogallo e dell'Algarve João I o Giovanni I d'Aviz e di sua moglie Filippa di Lancaster, figlia di Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster (figlio di Edoardo III d'Inghilterra e zio del re d'Inghilterra Riccardo II) e di Bianca di Lancaster (1345-1369), figlia di Enrico Plantageneto, I duca di Lancaster.
  5. ^ a b c d e f g h (EN) Reali del Portogallo.
  6. ^ a b (EN) Capetingi del Portogallo-genealogy.
  7. ^ (EN) Fernando del Portogallo PEDIGREE.
  8. ^ (DE) Edoardo del Portogallo genealogie mittelalter (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2008).
  9. ^ Ferdinando I di Aragona era il figlio del re di Castiglia e León Giovanni I e della sua prima moglie Eleonora di Aragona
  10. ^ Sancho di Castiglia era il figlio del re Alfonso XI di Castiglia e della sua amante, Eleonora di Guzmán
  11. ^ Beatrice del Portogallo era la figlia del re del Portogallo Pietro I il Giustiziere e della sua amante e poi moglie segreta Inés de Castro.
  12. ^ Pietro mirava a rafforzare il potere centrale a scapito dei grandi feudatari di cui Alfonso era il rappresentante di maggior spicco
  13. ^ Giacomo II di Urgell, nel 1410, fu uno dei cinque pretendenti alla corona d'Aragona conclusosi, nel 1412, con il compromesso di Caspe
  14. ^ la lega marina corrisponde a tre miglia, circa 5,555 chilometri
  15. ^ il partito avverso al re Enrico, data la non irreprensibile condotta della regina Giovanna, aveva messo in giro la voce che la sua erede fosse figlia, non sua ma di Beltrán de la Cueva per cui veniva chiamata Giovanna la Beltraneja ed in sovrappiù veniva malignamente aggiunto che il re era impotente.
  16. ^ il 4 settembre del 1479 il re del Portogallo, Alfonso V e la moglie Giovanna rinunciavano a ogni pretesa sul regno di Castiglia e sulle isole Baleari e sulle isole Canarie mentre i regni di Castiglia e Aragona rinunciavano a Madera, alle Azzorre e alle isole di Capo Verde ed inoltre lasciavano al Portogallo tutte le terre a sud del Capo Bojador; il trattato venne controfirmato dai re Cattolici a Toledo nel marzo del 1480.
  17. ^ (EN) Reali di Castiglia.

Bibliografia

  • Edgar Prestage, Il Portogallo nel medioevo, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. VII, pp. 576–610, Garzanti, 1999
  • Maurizio Gattoni, Gregorio XIII e la politica iberica dello Stato Pontificio (1572-1585), Roma, Edizioni Studium, 2007, pp. 21–76

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