Fra i professionisti colse non molte ma prestigiose vittorie. Nel 1990 s'impose, entrando in una fuga vantaggiosa sul Puerto de las Palomas nella tappa di Ubrique, con classe e fondo alla Vuelta a España, che lo vide alla fine prevalere, e in ogni tipo di terreno, sul favoritissimo -Pedro Delgado- resistendo al ritorno anche di altri avversari ; vinse la corsa a tappe iberica senza alcun successo di tappa. Nello stesso anno si piazzava terzo al Giro d'Italia, dietro a Gianni Bugno e Charly Mottet.
Al Giro d'Italia era giunto ottavo, vestendo la maglia bianca di miglior giovane, nel 1986; ancora: sesto nel 1987 e nel 1988; ancora ottavo nel 1989 e nel 1991 e quarto nel 1992, anno in cui coronò la sua partecipazione con una vittoria di tappa.
Di rilievo la conquista della maglia tricolore nel 1992, quando colse l'attimo mentre i più attesi protagonisti si marcavano strettamente a vicenda. Vestì per quattro volte la maglia azzurra ai mondiali su strada, e nel 1991 riuscì a concludere nella stessa stagione i tre "Grandi giri" (ottavo al Giro d'Italia, diciottesimo alla Vuelta a España e trentesimo al Tour de France).