Passato professionista nel 1998 con la Avianca-Telecom; si mette in evidenza, per la prima volta, al Tour de France 2001. All'8ª tappa entra nella fuga a 14 che guadagna 35'54" sul gruppo; sul traguardo di Pontarlier è superato allo sprint dal solo Erik Dekker, risalendo così al decimo posto della classifica generale. Tuttavia si ritira nel corso della 10ª tappa.
Nel 2002 ottiene i risultati più prestigiosi della carriera. Dopo aver vinto due tappe ed aver concluso al 6º posto il Giro d'Italia prende il via della Vuelta a España con i gradi di seconda punta, nella Kelme, alle spalle di Óscar Sevilla. Il compagno conquista la maglia di leader al termine della 6ª tappa ma Gonzalez, vincendo la cronometro di Cordova, quattro giorni dopo (ed essendosi già imposto anche nell'8º frazione), si porta a solo 1" in classifica. Nella decisiva 15ª tappa, con arrivo sull'Angliru, Gonzalez fa corsa a sé all'inseguimento del vincitore di giornata, nonché nuovo leader, Roberto Heras, confermandosi al secondo posto della classifica, mentre Sevilla perde terreno. Si arriva così al via dell'ultima tappa, una cronometro di 41,2 km che si conclude allo stadio Santiago Bernabeu, con Heras in vantaggio di 1'08". Gonzalez domina la cronometro infliggendo ben 3'22" al rivale: conquista così il primato in classifica (senza mai vestire la maglia durante tutta la corsa) e va a vincere la Vuelta davanti a Heras e Joseba Beloki.