Dopo aver vissuto alcuni anni in Argentina, assunse il nomignolo di Petit-Breton (ovvero "il piccolo bretone") al suo ritorno in Francia. Atleta molto forte sul passo, fu tra i protagonisti indiscussi dei primi anni del Novecento. Al Tour de France si classificò quinto nel 1905 e quarto nel 1906, prima di riuscire a vincere le edizioni del 1907 (vincendo 2 tappe) e del 1908 (5 tappe). Fu il primo corridore a vincere per due volte consecutive la corsa francese. Nelle edizioni successive a cui partecipò, dal 1910 al 1914, non riuscì a concludere la corsa[1].
Prese parte anche al Giro d'Italia nel 1910 e nel 1911: in quest'ultimo riuscì a vincere la dura tappa che si concludeva a Torino e che prevedeva per la prima volta la scalata al Sestriere. Successivamente colse un terzo posto e due secondi posti di tappa e a Sulmona conquistò la leadership della corsa, che però non riuscì poi a concludere.
Altrettanto buono fu il suo comportamento nelle gare in linea: fu infatti il primo vincitore della Milano-Sanremo nel 1907 e si aggiudicò anche la Parigi-Tours nel 1906 e la Parigi-Bruxelles nel 1908.
La sua carriera si concluse nel 1914 con lo scoppio della prima guerra mondiale. Nel 1917 rimase ferito in un incidente stradale sulle Ardenne e i postumi lo condussero alla morte, avvenuta a 35 anni il 20 dicembre dello stesso anno. Venne sepolto nel cimitero di Pénestin.