Evolutasi, soprattutto nel secondo dopoguerra, da paese ad eminente vocazione agricola a centro di produzione prevalentemente industriale[8], la località mostra — urbanisticamente parlando — una ricca presenza di uno sviluppo industriale.
Il toponimo riflette verosimilmente il latino limen, -iminis ma, osserva Olivieri 1961, pg. 132, riesce difficile stabilire quale significato abbia limen nel caso specifico: forse, come geonimo per ″soglia di terreno sporgente dalle paludi″, qualora non indichi, invece, il confine tra Padova e l'antico Contado Vicentino che si estendeva già fin quasi alle mura di Padova oppure il confine ovest della centuriazione di Camposampiero. Non è neppure da escludere un'origine greca del nome, per assonanza col lemma greco antico λἱμήν, limèn, "porto, rifugio, asilo". Il toponimo, comunque, è attestato già nell'anno 913 come Villa que dicitur Limena.[9]
Storia
Preistoria e mito
Come normalmente accade, tanto da divenire quasi un'affermazione tautologica[10], per l'epoca primordiale possiamo sostanzialmente azzardare poco più che semplici congetture[11]. Per quel che riguarda Limena, l'ordinaria difficoltà che affligge gli studi paleologici è inasprita dalle devastazioni arrecate al suolo dalle frequenti variazioni di corso e/o di alveo del fiume Brenta, ovviamente più frequenti in un'era in cui le opere di difesa idraulica non erano neppure concepibili, talché la natura si manifestava a proprio temibile e totale arbitrio.
Non è congettura, però, il ritrovamento di reperti archeologici nella zona di Ponterotto — contigua a Limena — su cui si fonda l'ipotesi di antropizzazione a partire quanto meno dal Neolitico.
Età antica
Per l'epoca romana, vi è invece ricca documentazione storico-scientifica: dal ritrovamento di tombe romane nella zona (paesaggisticamente gradevole) del Tavello, alla mera constatazione del fatto che ben tre strade romane (via dell'Arzere, via di Val Medoaci, via Aurelia) solcassero le terre di cui discorriamo.
Un'indiretta conferma dell'importanza di Limena già in epoca piuttosto remota può ravvisarsi nella qualifica di pieve riconosciutale dall'imperatoreBerengario in un documento del 20 aprile 918.
Caduto l'impero romano, anche Limena fu soggetta all'imperversare di vari "barbari", e subì sostanzialmente le medesime vicissitudini del capoluogo provinciale, cui rimandiamo per brevità. Ricorderemo, tuttavia, il ridimensionamento del territorio limenese occorso intorno al VII secolo, con distacco della pieve di Limena, assegnata a Vicenza fino al 1157, anno in cui il Papa Adriano IV ne disporrà il reintegro sotto la Diocesi di Padova[12].
Nella cosiddetta Età comunale, Limena ricadde, com'era prevedibile, nella sfera d'influenza patavina. È a quest'epoca (di rinascita amministrativa e civile, ma anche di conflitti "campanilistici") che risale lo scavo (1314) del già ricordato canale Brentella[13], di importanza strategica in quanto consentiva (collegando il fiume Brenta con l'omologo Bacchiglione) di porre rimedio ai "tagli" che i vicentini operavano "a monte" sul Bacchiglione, allo scopo di privare i padovani della "forza motrice" per la panificazione[14].
La rilevanza tattica del contesto geografico de quo trova riscontro nell'edificazione di un apposito castello a presidio del comprensorio Brenta-Brentella. L'opera fu testimone (ed ovviamente anche "protagonista") di svariate battaglie, finché le truppe imperiali di Massimiliano non la distrussero definitivamente (1509) nella cornice della guerra della Lega di Cambrai.
Oratorio della Beata Vergine del Rosario (in prossimità della Barchessa, attuale sede del municipio)
Villa Fini
Villa Pacchierotti-De Benedetti
Tavello
Barchessa (sede del comune)
Villa Salata
Percorso Vita
Parco di Punta Speron
Economia
Il Comune di Limena dispone attualmente della presenza di centinaia di aziende nel suo territorio. La Zona Industriale di Limena è tra le più importanti della Regione Veneto. Inoltre, in via Breda, è presente uno dei più grandi cinema multisala d'Italia del gruppo The Space.
Nel centro di Limena a Gennaio 2022 sono presenti diversi negozi tra cui 2 supermercati. In più, si aggiungono un ipermercato e 2 grandi magazzini nella zona industriale.
Inoltre, nel comune sono presenti alcune attività di ristorazione e attività alberghiere di un certo rilievo.
Il Comune di Limena è servito dalle seguenti linee di trasporto pubblico di Busitalia Veneto:
Linea U13 (Limena [Via Cabrelle] - Altichiero - Sacro Cuore - Santissima Trinità - Borgomagno - Codalunga - Giotto - Largo Europa - Riviere - Santo - Prato della Valle - Gattamelata - Forcellini - Terranegra [Via Boccaccio])
Linea E021 (Stazione di Padova - Limena e prosegue fino a Bassano del Grappa)
Linea E074 (Stazione di Padova - Limena - Del Medico e prosegue fino a Carmignano di Brenta)
Le località di Taggì di Sotto e Taggì di Sopra sono servite dalle seguenti linee:
Linea U11 (Taggì di Sotto - via Montà - porta Trento - via B.Pellegrino - via Giotto - Largo Europa - Riviere - Santo - Prato della Valle - via Manzoni - via Crescini - S.Osvaldo - via Comino - via Tre Garofani - via De Lazara)
Linea E40 (Stazione di Padova - Taggì di Sotto - Taggì di Sopra e prosegue fino a Camisano o San Pietro in Gù)
Strade
Il Comune si trova in una posizione strategica:
La strada statale 47 della Valsugana passa per Limena e collega Padova a Trento, passando per Curtarolo, Cittadella, Bassano del Grappa, Borgo Valsugana e Pergine Valsugana.
È servito dalla "Tangenziale di Limena" importante per la viabilità tra Padova e Piazzola Sul Brenta.
Inoltre, vi è l'uscita dell'autostrada A4 di Padova Ovest, risultando comodo per raggiungere lontane destinazioni nazionali come Torino, Milano, Bergamo, Verona, Venezia o Trieste.
^Segnatamente in virtù di una legislazione speciale, che incentivava la dislocazione di stabilimenti in "zone economicamente depresse", per cui Limena divenne di fatto una delle principali zone industriali di Padova.
^Pre-istoria significa letteralmente "prima" che si possa parlare di "storia".
^Ma, per gli inguaribili romantici, ricordiamo a titolo di curiosità la famosa leggenda di Antenore sulle presunte nobili origini del capoluogo. L'argomento è ampliato nelle note di chiusura di quella voce, che non ripeteremo qui.
^Nell'XI secolo dal matrimonio di Ecello II, della famiglia degli Ezzelini, con una certa Aica nacquero due figlie: una sposò un nobile di Treviso, tale Giacomo del Corvo, l'altra un tale Geremia da Lemena (l'attuale Limena).