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Von Liebig con le sue ricerche migliorò l'analisi organica e applicò all'agronomia la scoperta dello svizzero Nicolas-Théodore de Saussure, il quale capì che le piante si nutrono di anidride carbonica tratta dall'aria e di sostanze minerali prelevate dal suolo. Secondo Liebig anche l'azoto è fondamentalmente ricavato dall'atmosfera. Il chimico tedesco basò la sua teoria agronomica sull'assunto che il fosforo sia il più importante degli elementi che occorre restituire al terreno. Tra le sue molte e varie scoperte, vi fu un metodo per trasformare rapidamente l'etanolo in acido acetico.
Biografia
Espulso dal Gymnasium (Liceo classico) per aver fatto detonare un esplosivo fatto in casa, si fa una prima esperienza come aiutante di un farmacista a Heppenheim. In seguito Liebig studia all'Università di Bonn, ma non giunge a laurearsi, e baserà gran parte della sua formazione accademica unicamente da autodidatta, stando ore e ore a leggere e studiare interi volumi e trattati di chimica a casa e in biblioteca.
Liebig migliora l'analisi organica e applica all'agronomia la scoperta del grande biologoelveticoNicolas-Théodore de Saussure, che ha compreso che le piante si nutrono di anidride carbonica tratta dall'aria e di sostanze minerali prelevate dal suolo. Anche l'azoto è fondamentalmente ricavato, secondo Liebig, dall'atmosfera; questo oggi si sa essere vero solo per le leguminose, non per le altre piante. Il caposaldo della sua teoria agronomica è costituito, comunque, dall'assorbimento dal suolo del fosforo, per lui il più importante degli elementi da restituire al terreno, dato che non gli viene fornito dai fenomeni atmosferici.
Come ha messo in luce Antonio Saltini nelle ultime opere, Liebig converte la propria dottrina del fosforo in dottrina sulla storia delle società umane, che sarebbero tutte destinate al tramonto dopo avere esaurito le riserve di fosforo dei terreni sui quali siano sorte. Spiega in questo modo il collasso della Grecia, di Roma e dell'Impero spagnolo; così, da chimico vestito il manto del profeta, proclama il prossimo tracollo dell'Impero britannico dove, data la diffusione dei water closet, il fosforo degli alimenti viene destinato a disperdersi in mare, come era avvenuto a Roma a causa della Cloaca Massima. Sopravviveranno, secondo la dottrina del tramonto delle civiltà di Liebig, solo il Giappone e la Cina, dove milioni di sudditi solerti vuotano, ogni mattina, i vasi da notte nelle concimaie, dalle quali i contadini porteranno con diligenza il contenuto a concimare le risaie[1].
Fra le sue scoperte si segnalano anche: un metodo per creare lo specchio depositando una sottile lamina di argento sul vetro; la preparazione artificiale dell'acido tartarico; l'uso dell'ozono per la sbiancatura di tessuti vegetali; la trasformazione rapida dell'alcol etilico in acido acetico; l'individuazione dell'acido ippurico (1829)[2] e la sua formazione artificiale. Liebig ha studiato inoltre gli aromi dei vini: l'ampolla conica da lui introdotta per le attività di laboratorio è ancora nota con il suo nome.[3]
Nel 1865 fonda la compagnia Liebig (Liebigs Fleischextrakt) per produrre l'estratto di carne di sua invenzione, come alternativa economica e nutriente alla carne. Lo stesso von Liebig sceglie di adottare come sistema pubblicitario per promuovere il proprio estratto di carne le famose figurine Liebig, stampate in origine con la tecnica della cromolitografia fino a 12 colori ed emesse per la prima volta nell'anno 1872. Furono proprio queste figurine a dare vita a un grande movimento collezionistico su scala mondiale che a tutt'oggi interessa migliaia e migliaia di collezionisti giovani e meno giovani.
È noto anche per aver formulato la Legge del Minimo, nota anche come Legge di Liebig. Inoltre ha introdotto il metodo omonimo per la determinazione degli ioni cianuro in soluzione, uno dei pochi metodi complessometrici in cui è usato un ligando monodentato. Gli è stata intitolata l'Università di Gießen[4].
Il testamento di Liebig
Confesso volentieri che l'impiego dei concimi chimici era fondato su delle supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano portare una rivoluzione completa in agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente escluso e tutte le materie minerali asportate dai raccolti, sostituite con dei concimi chimici. Il concime doveva permettere di coltivare su di uno stesso campo, senza discontinuità e senza esaurimento, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo la volontà e i bisogni dell'agricoltore.
Avevo peccato contro la saggezza del Creatore e ho ricevuto la dovuta punizione. Ho voluto portare un miglioramento alla Sua opera e nella mia cecità ho creduto che nel meraviglioso concatenamento delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, un anello era stato dimenticato, che io povero verme impotente, dovevo fornire.[5]
^Antonio Saltini, Chimica agraria tra storiografia, geografia economica e ideologia politica, in Rivista di storia dell'agricoltura, XLII, n. 1, giu. 2002, consultabile on-line su Rivista I tempi della terraArchiviato il 19 aprile 2016 in Internet Archive.
^(EN) History of Drug Metabolism: Discoveries of the Major Pathways in the 19th Century, su informahealthcare.com. URL consultato il 12 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2012). A. CONTI and M. H. BICKEL, DRUG METABOLISM REVIEWS, 6(1), 1-50 (1977): "Only in 1829 did Liebig discover the compound he named hippuric acid because he had isolated it from equine urine, and, in contrast to benzoic acid, it contained nitrogen". Anche: File pdfArchiviato il 17 dicembre 2014 in Internet Archive.
Saltini Antonio, Storia delle scienze agrarie, vol.III, L'età della macchina a vapore e dei concimi industriali, Edagricole, Bologna 1989, pagg. 1-22, 79-97.
Brock W., Justus von Liebig. The Chemical Gatekeeper, Cambridge University Press, Cambridge 1997.
Franz Guenther, Haushofer Heinz, Grosse Landwirte, DLG, Frankfurt 1970.
Lewicki Wilhelm, Siebeneicher George E, Justus von Liebig, Boden, Ernaehrung, Leben, Pietsch, Stuttgart 1989.
Paoloni Carlo, Justus von Liebig, Eine Bibliographie saemtlicher Veroeffentlichungen, C. Winter, Heidelberg 1968.