La Jeanne d'Arc, soprannominata la Jeanne, era un incrociatoreportaelicotterifrancese in servizio presso la Marine nationale, rimasta esemplare unico, è un mezzo molto interessante e capace che i francesi hanno costruito per le operazioni anfibie, nonostante una velocità di circa 26,5 nodi, una velocità piuttosto bassa.
Somigliava a navi come le italiane Andrea Doria e Vittorio Veneto, anch'esse degli anni '60. Tra le sue caratteristiche, un hangar poppiero con ponte di volo per 6 grandi elicotteri Super Frelon, 4 cannoni da 100mm e 6 lanciatori per missili MM.38 Exocet.
Nel ruolo di trasporto truppe può trasportare 700 soldati e 8 elicotteri. In tempo di pace funge da nave scuola, e può ospitare fino a 158 cadetti.[1]
Storia
La Jeanne d'Arc, costruita per rimpiazzare la nave omonima precedente, che risaliva alla seconda guerra mondiale, fu varata a Brest nel 1961. In attesa di rimpiazzare il suo predecessore, prende il nome di La Résolue. Nave polivalente, poteva imbarcare 20 elicotteri Super Frelon e Alouette III, ma ha ospitato anche i famosi Sikorski HSS-1. Tra le sue caratteristiche: un hangar poppiero con ponte di volo per 6 grandi elicotteri, 2 cannoni da 100mm e 6 lanciatori per missili MM.38 Exocet. In tempo di pace fungeva da nave scuola e poteva ospitare fino a 158 cadetti.
Il 16 luglio 1964 diventa Jeanne d'Arc ed entra in servizio. In totale 45 missioni effettuate, di 6 mesi cadauna, 6.400 allievi ufficiali imbarcati e non solamente francesi: sulla Jeanne si sono formati ufficiali provenienti da tutti i continenti (compreso il principe Alberto di Monaco nel 1981).
La Jeanne d'Arc è stata inviata in soccorso a popolazioni colpite da disastri naturali, quali terremoti e tsunami, e ha dovuto affrontare scenari difficili e momenti pericolosi. C'è stato, ad esempio, l'uragano Mitch in Atlantico nell'ottobre 1998 o la liberazione, nell'aprile 2008, di 30 membri dell'equipaggio della nave Le Ponant, in ostaggio dei pirati al largo della Somalia. Nell'aprile 1988 è stata tratta in salvo una giunca di "boat people", di soli 6,5 metri con una quarantina di persone a bordo. Anche se nave da guerra, la Jeanne d'Arc è stata spesso messaggera di pace, come ad Haiti nel 2004, o ha prestato soccorso ai sopravvissuti di catastrofi come nel 2005, a Meulaboh (in Indonesia), dove lo tsunami aveva ucciso la metà dei 60.000 abitanti. Intensa è stata l'attività di sostegno all'associazione Louis Carlésimo, per bambini gravemente malati, che ogni anno si recavano a bordo per una settimana, per svolgere una serie di attività, che li facevano sentire come i loro coetanei.
Il ritorno per l'ultimo rendez-vous è stato attraverso le acque della Senna, salutata al suo passaggio da migliaia di persone, consapevoli di assistere a qualcosa di straordinario: a una pagina di storia francese (e non solo) che si chiudeva. Alcuni dei boat people salvati sono andati a Rouen per salutarla; dovunque la nave si è fermata o è transitata, l'evento è stato accolto con grandi espressioni di accoglienza; durante il fine settimana seguente più di 12.000 persone sono state accolte a bordo, per dare la possibilità a molti ex marinai e ufficiali imbarcati di ricordare la nave che li aveva accolti e, ai più giovani, di toccare con mano una leggenda.[1]
Da Singapore a Rio, dal Capo di Buona Speranza a New York, passando per l'India, il Canale di Suez e Panama, dalle zone tropicali al circolo polare, nella sua lunga attività la Jeanne d'Arc ha coperto una distanza pari a nove volte quella fra la Terra e la Luna, toccando 769 scali in 85 paesi diversi. Nel suo ultimo viaggio l'incrociatore portaelicotteri francese ha ripercorso il suo primo itinerario del 1963/64: Casablanca, Dakar, Rio de Janeiro, Valparaíso, New York, Québec, Saint-Pierre e Miquelon. L'apparato propulsivo è stato oggetto di molte cure e ha permesso alla nave di toccare, durante l'ultima missione, velocità superiori a quelle della prima volta. Per l'ultimo viaggio si è voluto far raggiungere alla Jeanne d'Arc la stessa velocità toccata durante la sua missione di 46 anni prima, cioè 27 nodi; così nella notte tra il 25 e il 26 maggio i 40.000 cv delle caldaie, hanno spinto, con le due eliche a 240 giri al minuto, la nave nelle acque della Manica a 29,4 nodi.
La Jeanne d'Arc, è stata senza dubbio la nave francese più conosciuta all'estero. In quanto nave scuola è stata anche un'ambasciatrice della Francia nel mondo e ha lavorato per rinsaldare i legami tra la Patria e le comunità locali, in particolar modo quelle francesi all'estero. Una habitué che richiamava moltissimi visitatori e che, in onore alla propria missione, ospitava eventi mondani, cocktails e ricevimenti, anche molto impegnativi, con 31 cuochi e 35 maîtres d'hôtels e camerieri a bordo, adattando il menù alle regole religiose dei Paesi ospitanti.[1]
Altre navi con il nome di Giovanna d'Arco
Molte navi della Marine nationale hanno portato il nome di Giovanna d'Arco – inoltre dal 1912 è tradizione della Marine nationale dare il nome di Giovanna d'Arco alle navi scuola per gli ufficiali.