Con tale movimento, fondato nel febbraio 2016 per sostenere la sua candidatura[1], è stato candidato alle elezioni presidenziali del 2017, ottenendo il 19,58% dei voti comunque non sufficienti per accedere al ballottaggio (fra il candidato di centro Emmanuel Macron e la candidata di estrema destra Marine Le Pen), ma che lo hanno piazzato davanti al candidato del Partito SocialistaBenoit Hamon (6,36%). È stata la prima volta nella storia della Quinta Repubblica francese che un candidato di estrema sinistra superasse, alle presidenziali, quello del Partito Socialista (lo storico partito di centro-sinistra di cui Mélenchon un tempo era membro)[2].
Si dichiara di cultura cattolica ed è titolare di una laurea breve in filosofia e di una in lettere moderne, conseguite presso l'Università di Besançon.
Dopo aver attivamente militato, da ragazzo, nelle file dell'Organizzazione Comunista Internazionalista, di matrice trotskista, entra a far parte del Partito Socialista, figurando nella corrente di sinistra interna Nuovo Mondo. Nel 1983 entra in massoneria[12], in una loggia di Palaiseau del Grande Oriente di Francia, diventa poi membro della loggia "Roger Leray", a Parigi, alla quale appartengono molti socialisti[13]. È senatore dal 1986 (per il dipartimento dell'Essonne) al gennaio 2010 (con un'interruzione dal 2000 al 2004).[14]
È delegato del ministro dell'educazione nel governo Jospin dal 2000 al 2002, per occuparsi dell'insegnamento professionale.[15]
Candidato alle presidenziali e le legislative del 2024
Queste stesse forze politiche candidano Mélenchon alle presidenziali del 2012, ottenendo più dell'11,1% (3.984.822 voti) dei voti, al quarto posto tra i candidati all'Eliseo.[16] Al ballottaggio del 6 maggio 2012, appoggia Hollande.
Alla fine di gennaio 2016 Mélenchon propone la sua candidatura alla presidenza della Repubblica del 2017, invitando i francesi ad appoggiarlo attraverso il sito internet jlm2017.fr e raccogliendo in pochi giorni più di 100.000 sostenitori, e quasi mezzo milione un anno dopo[17]. Vari gruppi di sostegno si organizzano nel territorio e il programma viene steso durante il mese di ottobre.
Vengono definiti anche i candidati alle elezioni legislative, e il partito comunista, insieme ad altre forze dell'ex Fronte di Sinistra, rinnova l'appoggio alla candidatura di Mélenchon[18] che parte male con solo il 9-10% nei sondaggi, ma grazie ai suoi metodi di campagna elettorale, alla capacità oratoria e alle proposte antieuropeiste, inizia una rincorsa nei sondaggi. Sorpassa prima Hamon, il candidato PS, e poi giunge a ridosso di Macron, Le Pen e Fillon, con il 18-19%. Malgrado una campagna molto dinamica ed un buon risultato (19,58% dei voti espressi e 7.060.885 voti), Jean-Luc Mélenchon non si qualifica per il ballottaggio, distanziato di poco dal candidato della destra neogollista François Fillon (che, con il 20,01% dei voti, rimane al disotto di Sarkozy e del suo 27,2% del 2012) e dai due finalisti, Marine Le Pen (21,3%) e Emmanuel Macron (24,01%). Passato da circa 4 milioni di elettori nel 2012 a oltre 7 milioni nel 2017, la sua progressione rimane tuttavia impressionante, e stimolante in vista delle elezioni legislative di giugno[19].
Alle legislative di giugno 2017 il partito ottiene l'11,03% e 2.497.622 voti al primo turno e giunge al ballottaggio in 74 circoscrizioni, vincendone poi 17 al secondo turno. Mélenchon viene eletto deputato col 59,8% nel collegio 4 delle Bocche del Rodano battendo Corinne Versini (REM) ferma al 40,2%[20].
«Il mio programma è semplice: voglio sradicare la miseria dalla società e voglio che siano le classi più agiate a dare il contributo maggiore. (...) Sono per il socialismo e la fraternità, per l'amore e per la tenerezza, ma quando hai a che fare con i razzisti e gli xenofobi, beh, non porgi mica l'altra guancia, devi colpire più forte di loro, devi vincere tu, come in un incontro di pugilato.»
Nel saggio Della virtù Mélenchon ha illustrato la sua proposta di riforma costituzionale, modificando o sostituendo la Costituzione francese del 1958 che istituì la Quinta Repubblica. Per lui, l'unico modo di ottenere la virtù politica è una riforma istituzionale profonda, per rendere la Francia nuovamente un "regime parlamentare" (la Sesta Repubblica) di tipo assembleare e non più una "monarchia presidenziale" come definisce la Repubblica semi-presidenzialegollista, dove tutti i poteri sono concentrati da un solo uomo, il presidente eletto dal popolo, con il governo e il primo ministro che debbono dividere il potere, e l'Assemblea Nazionale con poteri inferiori rispetto alla Presidenza. Secondo Mélenchon solo la repubblica parlamentare pura garantirebbe in Francia una vera democrazia.[29]
Pubblicazioni
Filosofo e appassionato di letteratura, Jean-Luc Mélenchon ha scritto più di una decina di libri. Si tratta per la maggior parte di saggi filosofici sulla condizione umana, la sua concezione della politica e, ovviamente, il suo programma politico.
Pubblicato dopo la sconfitta elettorale del Partito Socialista nel 2007, e due anni dopo la campagna per il No al referendum sulla costituzione europea (aveva deciso di sostenere il No contro il parere del suo partito, apertamente schierato per il Sì), questo libro riassume le sue delusioni e attese dalla sinistra, e mette già in chiaro le divergenze con la direzione nazionale del partito. Un anno dopo infatti, Mélenchon lascerà il Partito Socialista per fondare il Partito di Sinistra.
Best seller ristampato più volte all'occasione delle elezioni presidenziali del 2012, questo libro riprende come titolo lo slogan delle rivoluzioni della primavera araba e dell'America Latina ("Che se ne vadano via tutti"). Inno alla rivoluzione civile, non violenta e decisa dal suffragio universale, questo libro è anche una riflessione che anticipa il programma elettorale del Fronte di Sinistra, coalizione del suo Partito di Sinistra e di altre formazioni della sinistra francese (tra cui i comunisti, gli eco-socialisti ed altre piccole formazioni), con il quale sarà candidato alle presidenziali del 2012.
L'Avenir en commun (préf. Jean-Luc Mélenchon, Charlotte Girard et Jacques Généreux), Seuil, 2016 ISBN 978-2-0213-1751-0
Programma ufficiale del movimento La France Insoumise, lanciato all'occasione delle presidenziali francesi del 2017 e scritto durante un'assemblea di migliaia di persone a Lilla (ottobre 2016) che hanno contribuito alla redazione. E disponibile on-line grazie al lavoro di un gruppo di volontari, al sito www.laec.fr.
Con Cécile Amar, De la vertu, Éditions de L'Observatoire, 2017 ISBN 1032900598
Dopo gli scandali che hanno segnato la campagna elettorale (il candidato della destra, Fillon, è stato accusato di impiegare in maniera fittizia sua moglie ed i suoi figli come assistenti parlamentari, e Marine Le Pen, candidata dell'estrema destra, di aver fatto lavorare a spese del parlamento europeo alcuni suoi collaboratori, tra cui le sue guardie del corpo), Mélenchon pubblica questo libro per sottolineare l'importanza di avere una certa virtù quando ci si dedica alla politica, ottenuta attraverso profonde riforme.
Jean-Luc Mélenchon è il protagonista di un gioco on-line, Fiscal Kombat.
Appassionato di nuove tecnologie, si reca regolarmente alle fiere dei videogiochi,[30] ma anche alle fiere di fumetti (come quella di Angoulême)[31] e alle mostre d'arte contemporanea.[32] Questo lo rende molto popolare tra i giovani, che tra l'altro seguono assiduamente il suo blog.
A febbraio 2017, in piena campagna elettorale, Mélenchon innova il modo di fare politica, realizzando a Parigi la prima riunione olografica della storia, in diretta da Lione. Dopo il notevole successo dell'esperimento (quasi 20.000 persone erano presenti), decide di ripeterlo in più città prima della fine della campagna elettorale.[33] Oltre a sfruttare l'aspetto ludico e originale della proiezione tridimensionale, Mélenchon usa questa nuova tecnologia per illustrare il suo programma sulle innovazioni tecnologiche, che sostiene di voler favorire per aumentare il potenziale creativo del paese.
Processo giudiziario
Nel settembre 2019 è iniziato un processo giudiziario contro Mélenchon, accusato di vari reati, principalmente resistenza a pubblico ufficiale, dopo una rissa avvenuta tra il politico e suoi amici che si opposero con violenza a un magistrato e poliziotti, che dovevano perquisire la sede del partito.[34][35]
È stato condannato nel dicembre 2019 a tre mesi di carcere con la sospensione condizionale della pena e 8000 euro di ammenda. Ha rinunciato ad appellarsi alla sentenza.[36]
Riconoscimenti
È Grande Ufficiale dell'Ordine Nazionale del Merito Argentino, in segno di riconoscimento per il suo investimento nella lotta alla dittatura militare argentina.[37]
^ Hortense Paillard, Biographie : Qui est Jean-Luc Mélenchon ?, su la République des Lettres. URL consultato il 20 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2017)..
«Il 27 luglio 1794 Maximilien Robespierre, Antoine Saint Just, Georges Couthon e altri 120, in due giorni, furono arrestati e giustiziati, senza processo. Gli organizzatori del colpo di stato erano un misto di estremisti, corrotti e criminali. Abbattendo Robespierre e i suoi amici, decapitarono la dinamica sociale egualitaria che animava la rivoluzione e dominava l'assemblea. Da questi omicidi iniziò la fabbricazione di un'immagine mostruosa di Robespierre, accusato di assurdità e di abusi da parte di coloro che egli stava combattendo. Dieci anni fa, mentre i giovani storici riprendevano il filo della storia reale contro la leggenda antistorica, di François Furet e di altri storici della tendenza "Nouvelle obs", Alexis Corbière, Laurent Maffeïs, François Delapierre, Bastien Lachaud e io giurammo di lavorare per riportare il nome di Robespierre sulla scena dei dibattiti e riabilitare politicamente il valore e la portata dell'opera dell'"incorruttibile" e dei suoi amici. Come Jean Jaurès, abbiamo proclamato con orgoglio: “stiamo prendendo posto sulle panchine della Montagna accanto a Robespierre”. A dieci anni dalla pubblicazione del libro Robespierre, ritorna! sappiamo che siamo sulla strada per riuscire a ristabilire nelle giovani generazioni un interesse per ciò che lui incarnava. E il disgusto per la controrivoluzione tipo "Puy du Fou" e le lamentele indecenti sui monarchi Capeto, traditori del loro paese. Alcuni pensavano di avermi insultato due volte nell'aula dell'Assemblea nazionale chiamandomi "Robespierre". In verità, non potevano farmi un complimento più grande. Dedico questa giornata di ricordo al motto che Robespierre ha offerto alla bandiera della Guardia Nazionale! "Libertà ! Uguaglianza! Fratellanza"!»
^Perquisition houleuse de LFI: Jean-Luc Mélenchon condamné à trois mois de prison avec sursis», Le Monde, 9 décembre 2019 (lire en ligne [archive], consulté le 9 décembre 2019)