Jan Assmann (Langelsheim, 7 luglio 1938 – Costanza, 19 febbraio 2024[1]) è stato uno storico ed egittologo tedesco, storico della cultura e delle religioni, si è interessato in particolare alla cultura del ricordo.
Assmann è cresciuto a Lubecca e a Heidelberg, prima di effettuare studi di egittologia, archeologia classica e studi greci all'Università di Monaco, di Heidelberg e a Parigi. Ha insegnato egittologia presso l'università di Heidelberg dal 1976 al 2003, anno del suo pensionamento. Dal 2003 è professore emerito di Kulturwissenschaft ("scienze della cultura") presso l'Università di Costanza, oltre a lavorare come docente esterno alle università di Parigi, Gerusalemme, Chicago e Houston. È autore di numerosi libri e articoli sulla religione egizia e sulla storia, letteratura e arte dell'Egitto antico. Ha raccolto le sue idee sulla formazione del monoteismo nel libro Die Mosaische Unterscheidung oder Der Preis des Monotheismus (tr.it. La distinzione mosaica ovvero il prezzo del monoteismo); L'analisi della "distinzione mosaica" è proseguita con Non avrai altro Dio. Il monoteismo e il linguaggio della violenza.
Il suo saggio più noto e importante è Das kulturelle Gedächtnis: Schrift, Erinnerung und politische Identität in frühen Hochkulturen del 1992 (trad. it. La memoria culturale. Scrittura, ricordo e identità politica nelle grandi civiltà antiche, 1997), che tratta in generale (e con esempi storici delle grandi civiltà antiche mediterranee) della memoria come elaborazione del ricordo garante dell'identità socio-culturale.[2]
Il 17 aprile 2012 è divenuto socio dell'Accademia delle scienze di Torino.[3]
Nel 2017 gli è stato attribuito il Premio Balzan per gli studi sulla memoria collettiva, insieme alla moglie Aleida.
Altri progetti
Lokasi Pengunjung: 3.139.103.74