In Coppa del Mondo esordì nella gara inaugurale del circuito femminile, lo slalom speciale disputato il 7 gennaio 1967 a Oberstaufen (11ª)[4], ottenne il primo piazzamento a punti il 3 gennaio 1969 a Oberstaufen nella medesima specialità (4ª) e la prima vittoria, nonché primo podio, il 23 gennaio successivo a Saint-Gervais-les-Bains sempre in slalom speciale; in quella stagione 1968-1969 chiuse al 3º posto nella classifica della Coppa del Mondo di slalom speciale.
Stagioni 1970-1973
Ai Mondiali di Val Gardena 1970, sua unica presenza iridata, vinse la medaglia d'oro nello slalom speciale e quella d'argento nello slalom gigante; in Coppa del Mondo in quella stagione 1969-1970 riuscì ad aggiudicarsi la Coppa del Mondo di slalom speciale con 10 punti di margine su Barbara Cochran e Michèle Jacot, seconde a pari merito, e il 12 marzo ottenne a Voss in slalom gigante l'ultima vittoria nonché ultimo piazzamento nel circuito, nel quale prese per l'ultima volta il via il giorno successivo in slalom speciale senza completare la prova[5].
Disputò le sue ultime gare in occasione della Coppa delle Sei Nazioni 1970 (Pra Loup, 20-22 marzo)[6] poiché all'inizio della stagione 1970-1971 subì un grave infortunio durante le prove della prima gara stagionale di Coppa del Mondo, la discesa libera di Bardonecchia del 12 dicembre: riportò una frattura alla gamba che pose di fatto fine alla sua carriera agonistica[7]. Dopo una lunga riabilitazione avrebbe voluto tornare alle gare, ma nel 1973 partecipò alla contestazione contro i responsabili tecnici della nazionale francese assieme ad altri atleti di primo piano della squadra e la Federazione sciistica della Francia reagì mettendoli fuori squadra[8]; non prese parte a rassegne olimpiche.