Pirelli HangarBicocca[1], noto anche come HangarBicocca[2], è uno spazio espositivo dedicato all'arte moderna e contemporanea situato nel quartiere Bicocca di Milano. L'edificio era originariamente uno stabilimento industriale della società AnsaldoBreda poi acquisito dalla Pirelli nel 2004 e in seguito oggetto di riconversione in 15.000 metri quadri di gallerie espositive.[3]
L'edificio noto come HangarBicocca è stato originariamente une delle prime zone industriali italiane di maggior rilievo del Novecento, in quanto collegato alla storia della Società Italiana Ernesto Breda. Quest'ultima rappresenta un'azienda storica del settore metalmeccanico lombardo, fondata nel 1886 dall'ingegnere padovano Ernesto Breda, il quale ha contribuito allo sviluppo della rete ferroviaria del Nord Italia attraverso la produzione di carrozze ferroviarie, locomotive a vapore ed elettriche[4]. Le attività di produzione industriale nel quartiere Bicocca iniziano nel 1903 e proseguono fino ad un graduale abbandono tra il 1980 e il 1986, anno in cui viene avviato un progetto di riqualifica urbanistica degli spazi. L'area, nel 2004, dopo essere stata acquistata da Prelios (al tempo chiamata Pirelli RealEstate) viene trasformata in spazio espositivo per l'arte contemporanea[5].
Architettura
Esternamente l'edificio ha conservato il carattere industriale dell'azienda alla quale apparteneva. Sono stati conservati i pavimenti originali in cemento grezzo e i soffitti alti tipici dello stile industriale del tempo: nella stanza che contiene l'installazione permanente I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, sono ancora visibili le tracce delle rotaie che venivano utilizzate per la prova dei mezzi locomotivi[6].
Il complesso espositivo è costituito da tre corpi principali: lo "Shed", le "Navate" e il "Cubo".
Lo Shed
Costituisce il primo spazio con cui il visitatore viene a contatto subito dopo l'ingresso ed è stato costruito negli anni Venti del Novecento. Esso ospitava la sezione nella quale venivano fabbricate e assemblate locomotive, treni e macchine agricole. Il carattere industriale è ben visibile grazie alle pareti con mattoni a vista, tetti a doppio spiovente e ampi lucernari[7].
Le Navate
Passando attraverso lo Shed si accede alle "Navate": utilizzate come reparto trasformatori e risalenti agli anni Sessanta del Novecento. Questo è il corpo più celebre in quanto accoglie l'installazione permanente dell'artista tedesco Anselm KieferI Sette Palazzi Celesti, realizzata in occasione dell'apertura dello spazio espositivo ed ampliata nel settembre 2015 con l'aggiunta di cinque grandi tele. Il nome del copro di riferimento è al plurale in quanto suddiviso in tre navate di cui una, dal 2004, accoglie l'installazione permanente e site-specific dell'artista sopra citato. Nel giardino esterno antistante l'ingresso, ricavato grazie alla demolizione, nel 2000, di depositi e baracche è collocata La Sequenza, scultura del 1981 di Fausto Melotti[7].
Il Cubo
L'ultimo spazio espositivo della struttura è il "Cubo" ed è differente dai corpi già descritti in quanto caratterizzato da un soffitto a botte. Il suo scopo durante l'attività industriale era quello di testare le turbine elettriche, per questo motivo, infatti, è presente un'altra differenza rispetto alle Navate e allo Shed: è l'unica parte dell'edificio nella quale l'illuminazione è naturale[4].
^(EN) Alicia Rosella Ghezzi, Hangar Bicocca ViviMilano, su vivimilano.corriere.it. URL consultato il 22 aprile 2018.
^abc Emanuele Gabardi, Vittoria Morganti, MUSEI DI MILANO. Lo spettacolo della cultura e della bellezza al tempo di Expo, FrancoAngeli, ISBN9788891725967.