Nato a Bagheria, in provincia di Palermo, il 27 maggio 1956, è figlio di Peppino Tornatore, un sindacalista della CGIL[1]. Fin da giovane manifesta una forte attrazione per il mondo del cinema e dell'immagine; ad insegnargli i primi rudimenti in tale campo è il famoso fotografo e operatore cinematografico bagherese Mimmo Pintacuda. A soli sedici anni riesce a mettere in scena a teatro opere di Luigi Pirandello e Eduardo De Filippo. Diplomatosi con il massimo dei voti al liceo classico Francesco Scaduto di Bagheria, prima di dedicarsi completamente al cinema frequenta qualche lezione alla facoltà di lettere dell'università di Palermo. Dopo gli inizi teatrali, affronta alcune esperienze documentaristiche e televisive, realizzando in particolare il documentario (in Super 8) Il carretto. Immagini di un'antica cultura (1979). Nel 1979 viene eletto consigliere comunale a Bagheria con il Partito Comunista Italiano.[2]. Il suo esordio alla regia avviene sulla Rai il 5 marzo 1981, con il documentario Ritratto di un rapinatore.
Realizza poi, sempre per la redazione siciliana di Rai 3, Incontro con Francesco Rosi (1981), Le minoranze etniche in Sicilia (1982, vincitore di un premio al Festival di Salerno), Diario di Guttuso (1982), e Scrittori siciliani e cinema: Verga, Pirandello, Brancati e Sciascia (1983). Nel 1984 collabora con Giuseppe Ferrara per Cento giorni a Palermo, del quale è produttore, oltre che co-sceneggiatore e regista della seconda unità. Due anni dopo, all'età di 30 anni, esordisce come regista sul grande schermo con Il camorrista, tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo e incentrato sulla storia del noto boss della camorraRaffaele Cutolo (nel film chiamato 'O Professore 'e Vesuviano e interpretato da Ben Gazzara). Il film riceve una buona accoglienza sia da parte del pubblico sia dalla critica e Tornatore vince il Nastro d'argento al miglior regista esordiente.
L'incontro con il produttore Franco Cristaldi porta nel 1988 alla genesi di quello che diventerà il suo film più popolare, Nuovo Cinema Paradiso, che ha come protagonista un famoso regista che ritorna per la prima volta nel paese di cui è originario in occasione della morte del suo mentore ed amico Alfredo, proiezionista del cinema locale (personaggio interpretato da Philippe Noiret per il quale Tornatore si ispira dichiaratamente al suo maestro Pintacuda), e ripercorre il suo cammino di vita in tale occasione. La pellicola riscuote grande successo, dona notorietà internazionale a Tornatore e segna l'inizio di una prolifica collaborazione con il compositore Ennio Morricone. Dopo alcuni imprevisti, tra i quali vari tagli e la proiezione bloccata dopo il primo fine settimana in tutte le sale italiane, il film si aggiudica il gran premio della giuria al Festival di Cannes e l'Oscar al miglior film straniero e, negli anni, conquista un posto di rilievo nella storia del cinema italiano. Nel 1989 a Tornatore viene conferito il Premio Flaiano per la sceneggiatura per il lavoro svolto su Il camorrista e Nuovo Cinema Paradiso.
I successi dopo l'Oscar
Nel 1990 dirige Stanno tutti bene, film che racconta la storia di un anziano padre siciliano, interpretato da Marcello Mastroianni, che si mette in viaggio per fare visita ai figli sparsi in tutta Italia e scopre che le loro vite non sono affatto belle come gli hanno sempre fatto credere. Nel 1991 collabora al film collettivo La domenica specialmente con l'episodio Il cane blu, nel quale dirige nuovamente Philippe Noiret. Nel 1994 realizza Una pura formalità, pellicola poliziesca presentata in concorso al Festival di Cannes, che rappresenta un punto di svolta nel suo stile di regia, che cambia radicalmente. Nel film compaiono due star come il regista Roman Polański (nel ruolo di attore, interpretando il commissario di polizia) e Gérard Depardieu (nel ruolo del sospettato che viene interrogato). Nel 1995 torna a girare un documentario, Lo schermo a tre punte, nel quale racconta la sua Sicilia. Sempre nel 1995 dirige L'uomo delle stelle, con Sergio Castellitto nel singolare ruolo di un "ladro di sogni", un uomo che finge di filmare provini cinematografici fino a quando non viene smascherato cadendo in disgrazia.
Dopo sei anni di silenzio, torna al cinema nel 2006 con La sconosciuta, film con Michele Placido ispirato ad alcuni traffici di prostitute provenienti dall'Europa orientale ed al loro sfruttamento per generare figli, fatti balzati agli onori delle cronache nella realtà nel medesimo periodo; il film si aggiudica tre David di Donatello nel 2007 e viene scelto per rappresentare l'Italia al Premio Oscar2008, nella selezione per le candidature quale miglior film straniero. Sempre nel 2007 dirige lo spot televisivo di Banca Monte dei Paschi di Siena, ideato dall'agenzia Catoni Associati[4]. Nello stesso anno, nel corso della Cerimonia degli Oscar, viene presentato un suo cortometraggio dedicato al 50º anniversario del Miglior Film Straniero, un montaggio in cui scorrono tante immagini tratte dal cinema internazionale premiato a Hollywood.[5]
Nel 2009 dirige Baarìa,colossal autobiografico che trae il titolo dal nome siciliano della sua città natale Bagheria. Uscito il 25 settembre, Baarìa ha aperto la 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nella competizione ufficiale. La Lega anti vivisezione, nel proprio ruolo di componente per legge della "Commissione di revisione cinematografica", ha criticato[6] la scelta di Tornatore di riprendere la reale uccisione per dissanguamento di un animale in un macello in Tunisia, senza ricorrere a effetti speciali o alle tecniche di sollievo dal dolore previste in Italia. Tale scena è stata girata in territorio tunisino. Il film venne pre-selezionato come film per rappresentare l'Italia agli Oscar 2010, ma non superò le selezioni successive e non arrivò al quintetto finale. Pubblica anche il libro Baarìa, il film della mia vita, per Rizzoli.
Anni 2010
Tornatore ha ricevuto la laurea honoris causa in televisione, cinema e nuovi media dall'Università IULM di Milano il 1º dicembre 2010. Ha ricevuto nel 2011 il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l'eccellenza artistica al Bif&st di Bari. Lo stesso anno pubblica per Bompiani il libro La menzogna del cinema, con la trascrizione dell'intervento all'università in occasione della laurea honoris causa. Sempre nel 2011 ha realizzato il cortometraggio celebrativo per la catena di grande distribuzione alimentare Esselunga. Nel 2013 realizza il film La migliore offerta, con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks e Donald Sutherland[7]. Il film è girato tra Bolzano, Vienna, Trieste, Parma, Milano, Praga e la campagna nei pressi di Roma. Questo film vince numerosi premi in Italia e non solo. Sempre nel 2013 è impegnato nella pre-produzione di un altro film, prodotto ancora una volta dalla Paco Cinematografica, che dovrebbe vederlo sul set nel febbraio del 2014. Il film, intitolato La corrispondenza, esce nel 2016 e narra la storia d'amore a distanza tra una studentessa, interpretata da Olga Kurylenko, e un anziano professore, impersonato da Jeremy Irons.
Il 3 novembre 2017, nel pieno del periodo in cui stanno esplodendo il movimento MeToo ed il caso Harvey Weinstein, viene accusato dalla soubretteMiriana Trevisan di molestie sessuali sulla rivista Vanity Fair. La Trevisan dichiara che sarebbe stata molestata nello studio del regista siciliano nel 1997.[11]
Al quotidiano la Repubblica Tornatore ha dichiarato di avere la coscienza a posto[12] e di ricordarsi solo di un incontro cordiale: «pertanto respingo le insinuazioni mosse nei miei confronti riservandomi di agire nelle competenti sedi a tutela della mia onorabilità». Sul quotidiano Il MessaggeroMargherita Buy ha difeso il regista, definendolo un gentiluomo.[13]
In seguito Tornatore ha citato la showgirl in giudizio dinanzi al Tribunale di Roma per il risarcimento dei danni da diffamazione. Il Tribunale, con sentenza n. 3953/2022, ha ritenuto Miriana Trevisan "responsabile della diffusione di notizie atte a screditare la reputazione di Giuseppe Tornatore".[14]
«Capace come pochi altri cineasti di usare la macchina da presa per comunicare emozioni, attivo – oltre che nel cinema – anche nella pubblicità, strenuo difensore dei meriti e dei diritti del cinema contro tutti i suoi detrattori, Giuseppe Tornatore si staglia nel panorama complessivo del cinema contemporaneo con la statura di un gigante» — Libera università di lingue e comunicazione IULM, Milano — 1 dicembre 2009[18]
«Per aver riconosciuto in tutta la sua produzione i principi alla base delle nostre dinamiche scientifiche: le sue creazioni non rinunciano mai ai parametri di filologia e storia.» — Università degli Studi di Messina — 9 dicembre 2019[20]
Giuseppe Tornatore. Uno sguardo dal set a cura di Ninni Panzera, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2007
L'isola di Tornatore a cura di Ninni Panzera, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2010
Le Madonie, cinema ad alta quota di Sebastiano Gesù e Elena Russo, con introduzione di Francesco Novara e presentazione di Pasquale Scimeca, Giuseppe Maimone Editore, Catania 1995 (Nuovo Cinema Paradiso e L'Uomo delle Stelle)