In primo luogo, si tratta di un nome di tradizione classica, portato nella mitologia greca da Giasone, capo degli Argonauti e sposo di Medea[1][2][4]; il suo nome, in greco Ἰάσων (Iasōn), viene generalmente ricondotto al verbo ιασθαι (iasthai, "guarire")[1][4][5][6], con il significato di "guaritore", "medico"[1][4] o "portatore di salute"[3].
In secondo luogo, si tratta anche di un nome biblico, portato nell'Antico Testamento dal sommo sacerdote Giasone, e nel Nuovo Testamento da un uomo che ospitò Paolo e Sila (At 17:5–9[7] e Ro 16:21[8])[4]. In questi casi si tratta però di una forma ellenizzata (in greco: Eason) del nome ebraico יְהוֹשֻׁעַ (Yehoshua), corrispondente in italiano a Gesù e Giosuè, che era molto comune tra gli ebrei greci; il nome biblico e quello mitologico si confusero già durante la cristianizzazione della Grecia[5][6].
In Italia il nome, seppur sostenuto da varie opere letterarie e teatrali, è rarissimo; negli anni 1970 se ne contavano circa cinquanta occorrenze su tutto il territorio nazionale[1]. Ha invece avuto molta più fortuna nei paesi anglofoni[2], dove si è diffuso a seguito della Riforma protestante, come ripresa del personaggio biblico[4][5].