Si occupò anche di musica contemporanea dirigendo in prima mondiale e poi in prima negli Stati Uniti l'opera Lear di Aribert Reimann dirigendone anche la prima registrazione discografica.[2][3][4] Fra le altre sue incisioni la Genoveva e il Manfred di Robert Schumann,[5] oltre alla prima registrazione dell'opera di Hans Werner Henze, Gogo no Eiko in versione giapponese.[6]
Controversia all'Orchestra Filarmonica Ceca
Nel 1991, i professori dell'Orchestra Filarmonica Ceca imposero Albrecht come loro direttore principale, il primo non ceco in quella posizione, per un periodo sette anni a partire dal 1993.
L'orchestra ebbe un ruolo importante nel protestare contro la dominazione sovietica del loro paese e nella riorganizzazione del complesso come entità autonoma. La scelta del musicista Albrecht significava la sostituzione del direttore d'orchestra ceco Jiří Bělohlávek, che poi nel 1992 si dimise dal suo incarico. Di conseguenza, nel momento in cui assunse l'incarico, l'orchestra era già un po' lacerata.[7] Albrecht si dimostrò abile nel migliorare le finanze della Filarmonica Ceca e nell'accrescere il suo profilo internazionale con tournée all'estero. Gli è riconosciuto di aver apportato un successo musicale, e le sue registrazioni con l'orchestra comprendeva musiche di Erwin Schulhoff.[8] Comunque, una serie di questioni politiche lo portarono alle dimissioni.[9]
Nel 1994 l'orchestra venne invitata a suonare in Vaticano in un concerto celebrativo della riconciliazione tra Chiesa cattolica e religione ebraica. Il concerto venne però diretto dallo statunitense Gilbert Levine, noto per le sue ottime relazioni con il Vaticano sotto il pontificato di Papa Giovanni Paolo II, e anche la trasmissione in diretta del Concerto papale per la commemorazione dell'Olocausto. Albrecht pose il veto all'accettazione, apparentemente perché l'orchestra era troppo impegnata, anche se altre congetture sulla vera ragione del rifiuto erano che il Vaticano non lo aveva invitato.[1]
Il Presidente ceco Václav Havel fu coinvolto, e secondo Albrecht le sue decisioni danneggiavano l'orchestra. La situazione peggiorò a seguito delle interviste che Albrecht rilasciò alla stampa nelle quali si considerava vittima di razzismo e di sentimento antitedesco essendo considerato come capro espiatorio di tutti i misfatti tedeschi del passato. Egli affermò anche che il suo telefono era stato messo sotto controllo. Havel si vendicò sui media per le sue affermazioni. Albrecht e Bělohlávek collaborarono per il concerto del centesimo anniversario dell'orchestra dirigendo ciascuno metà dello stesso, il 4 gennaio del 1996, ma Havel era assente e i membri dell'orchestra mostrarono la loro solidarietà al loro direttore al momento dell'applauso. Albrecht si dimise un mese dopo, affermando che la sua autorità musicale era stata minata.
Con la Filarmonica Ceca Albrecht diresse la prima registrazione dell'opera Dimitrij di Dvořák.[10]
Dal 2000 al 2004 fu direttore principale della Danish National Symphony Orchestra, con la quale fece delle registrazioni per conto dell'etichetta Chandos.[11] Nel 2003, generò scalpore quando durante un concerto protestò dal podio contro l'invasione dell'Iraq da parte degli Stati Uniti.
Successivamente si scusò per l'incidente.[12]
Sempre a Salisburgo nel 2003 dirige la Dänisches Nationalorchester in un concerto con musiche di Alexander Skrjabin, nel 2004 il Requiem di Antonín Dvořák con Piotr Beczała e l'Orchestra Filarmonica Ceca e nel 2006Goko no Eiko di Henze con l'Orchestra sinfonica nazionale della RAI.
Jacqueline du Pré plays Schumann Cello Concerto - Bonus Digital Booklet Version (1963) - EP - Jacqueline du Pré/Radio-Symphonie-Orchester Berlin/Gerd Albrecht, Ludger Boeckenhoff Audite
Brahms: Triumphlied, Ave Maria, Schicksalslied & Nanie - Bo Skovhus/Danish National Symphony Orchestra/Gerd Albrecht, 2004 Chandos
Brahms: Gesang Der Parzen, Rhapsodie & Rinaldo - Danish National Choir & Symphony Orchestra/Gerd Albrecht, 2004 Chandos
^ John Rockwell, Lear by Aribert Reimann, New York Times, 17 giugno 1981. URL consultato il 6 settembre 2007.
^ Michael Walsh, Three Premieres, Three Hits, in Time, 29 giugno 1981. URL consultato il 13 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2012).
^Franklin, Peter, "CD Reviews" (March 1994). The Musical Times, 135 (1813): pp. 166-167.
^ Andrew Clements, Henze: Gogo no Eiko, in The Guardian, 6 maggio 2010. URL consultato il 7 ottobre 2014.
^Rickards, Guy, Review of recordings of music of Ervin Schulhoff (July 1995). Tempo (New Ser.), 193: pp. 53-55.
^ Alan Levy, Storm at Czech Philharmonic, International Herald Tribune, 31 gennaio 1996. URL consultato il 28 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2007).