Ha legato la sua attività ministeriale all'introduzione del principio del "silenzio-assenso" per le autorizzazioni richieste alla Pubblica Amministrazione ed all'abrogazione della legge che vietava in Italia la costruzione di nuove opere autostradali, facendosi poi promotore della realizzazione di nuove opere viarie tra le quali l'autostrada Voltri-Gravellona Toce e l'ampliamento della Tangenziale di Milano.
Fra il 1984 e il 1986 ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Novara Calcio.
Durante l'inchiesta giudiziariaTangentopoli fu condannato dal Tribunale di Roma a due anni e otto mesi di reclusione (di cui due coperti da indulto e condonati) per concussione nell'ambito del processo per il cosiddetto scandalo delle "carceri d'oro", relativo a tangenti versate ai politici sugli appalti per la costruzione di penitenziari[3][4]; ciò causò il suo ritiro dalla vita politica attiva.
Dal 2006 Nicolazzi è stato presidente della Fondazione Giuseppe Saragat.
In vista della elezioni europee del 2014, Nicolazzi auspica che l'allora Presidente del Consiglio e segretario del PDMatteo Renzi riesca a mette in pratica "quello che ha in mente", nonostante il suo stesso partito non sia compatto[1]. Nella medesima occasione difende il periodo della Prima Repubblica e critica la politica moderna «A quell’epoca, anche tra gli avversari più acerrimi sotto il profilo politico e delle idee, c’erano due atteggiamenti che oggi sono in via di estinzione: il rispetto reciproco e la capacità di rinunciare a qualcosa e di trovare un accordo per il bene comune».[1]
È morto all'età di 90 anni, nella notte fra il 21 e il 22 gennaio 2015, nella clinica "San Carlo" ad Arona dov'era ricoverato da alcuni giorni in seguito a un malore avuto il 3 gennaio.[2]