Páez ha raggiunto il successo internazionale all'inizio degli anni novanta quando ha pubblicato gli album El amor después del amor (1992) e Circo beat (1994), che hanno avuto un grande esito commerciale.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e cinque premi Latin Grammy Awards (i primi due nell'anno 2000 come «migliore cantante rock maschile» per il suo album Abre, del 1999). Tra il 2007 e il 2009 ha ricevuto tre Grammy consecutivamente e in categorie differenti: «migliore album di rock vocale», per El mundo cabe en una canción, «migliore album di un cantautore dell'anno» per Rodolfo e «migliore album vocale maschile di pop» per il disco No sé si es Baires o Madrid.
Anche la Fondazione Konex gli ha conferito nel 1995 il Premio Konex di platino come «migliore compositore rock del decennio in Argentina».
Nel 2005 ha ottenuto il Premio Konex - Diploma al Merito come uno dei «cinque migliori compositori rock del decennio» e nuovamente nel 2015 nella categoria «migliore solista maschile di pop».
Nel 2018 ha ricevuto un altro Latin Grammy Award nella categoria «migliore canzone rock» con il pezzo Tu vida, mi vida tratto dal suo ultimo album La ciudad liberada.
Biografia
Infanzia (1963-1975)
Figlio di Margarita Zulema Ávalos (pianista concertista, professoressa di aritmetica e algebra) e di Rodolfo Páez (impiegato amministrativo municipale). La madre Margarita è deceduta per un cancro al fegato quando Páez aveva otto mesi, perciò è stato cresciuto dal padre e della nonna paterna.
A 14 anni ha cominciato a portare gli occhiali per la miopia. Il suo apprendimento musicale del pianoforte inizia con classi private della signora Bustos; in seguito, si iscrive al Liceo Scarafía, dove familiarizza con i metodi e le tecniche di apprendimento di Yoko Ono, Charles-Louis Hanon e Carl Czerny (usati tradizionalmente nell'apprendimento del pianoforte classico), sotto la guida di un professore ucraino che era stato, a sua volta, professore della madre.
Data la miopia faticava a leggere le partiture, cominciando ben presto a usare l'udito per imparare le melodie suonate dal suo insegnante. Quando le opere classiche che doveva eseguire si fecero più complesse, il professore si rese conto che non poteva leggere le partiture e lo cacciò.[3]
Páez ha abbandonato l'apprendimento formale ed è entrato a far parte della scena underground della sua città natale, dove il suo talento naturale ha cominciato a notarsi molto presto.
Inizi musicali (1975-1980)
La sua prima formazione nasce alla scuola primaria: ha formato un trio folcloristico, in cui suonava un bombo regalatogli dal padre. La sua prima esperienza in un gruppo rock è stata al pianoforte, accompagnato da Ricardo Vilaseca e Patricio Pietro alle chitarre acustiche: suonavano brani dei Sui Géneris nel cortile della scuola.
Nel 1979 ha formato il gruppo Neolalia ("nuovo idioma") insieme a compagni del collegio Dante Alighieri e ad altri amici del quartiere. Hanno suonato dal vivo solo due volte, prima di cambiare band varie volte e formare gruppi come i Sueñosía, accanto a Fabián Gallardo, Gno el Bizarro, Graf e Arcana; tutte esperienze molto brevi che non sono culminate con la registrazione di alcun disco.[4]
Nel 1980 ha formato gli Staff, il cui maggiore traguardo è stato vincere il primo premio del concorso di musica progressive, che vedeva in giuria il musicista Juan Carlo Baglietto.
Nel 1981 Juan Carlo Baglietto, che realizzava spettacoli con il gruppo Acalanto, lo incluse come tastierista e come tecnico (assieme a Rubén Goldín) nella banda, con la quale furono invitati a un enorme recital organizzato dalla rivista Humor all'interno del Estadio Obras Sanitarias, in repudio all'arrivo di Frank Sinatra in Argentina. Per la prima volta nella storia, bande musicali dell'interno del paese si riunivano a suonare in quello stadio di Buenos Aires. [senza fonte]
Nel 1982 Baglietto firma con la società discográfica EMI e assieme registrano il disco Tiempos difíciles, in cui metà delle canzoni sono stato composte da Páez e hanno avuto un successo notevole, ottenendo alla fine di quello stesso anno la placca d'oro[senza fonte]
Il disco è stato presentato durante la guerra delle Malvinas nello stadio il 14 maggio1982, con un recital storico che si considera come il momento fondatore del movimento trova rosarina.[6]
Quello stesso anno Baglietto ha pubblicato l'album Actuar para vivir, in cui Fito Páez ha partecipato suonando le tastiere e componendo quattro delle dieci canzoni, tra cui quella che ha dato il titolo al disco. Questo lavoro è stato presentato dal vivo nel Teatro Astral.
Nel 1983 partecipa al terzo disco di Baglietto apportando due temi: Tratando de crecer eUn loco en la calesita. La sua ultima partecipazione con la band di Baglietto è avvenuta nel 1985 con il disco Modelo para armar, scrivendo il tema che chiude l'album: Las cosas tienen movimiento.
Parallelamente, a causa dell'allontanamento di Andrés Calamaro, Fito Páez si è unito al gruppo di Charly García, raccomandato da Jorge Lonch, per il tour del disco Clic modernos nel 1983. In seguito ha partecipato alla registrazione del disco Piano bar (1984). Lì ha conosciuto Fabiana Cantillo, corista della banda, che è divenuta sua partner fino al 1990.
Carriera come solista (1983-presente)
Contratto con EMI e primi album (1983-1986)
Nel 1984, firma un contratto di cinque anni con la casa discograficaEMI e pubblica il suo primo LP intitolato Del 63 dopo due mesi di lavoro negli studi Panda del quartiere Floresta a Buenos Aires. Di questo lavoro sono particolarmenti rilevanti i temi Del 63, Tres agujas e La rumba del piano.
Un anno dopo si allontana definitivamente dalla band di García e compone l'album Giros (1985), di grande successo in Argentina. Fra le canzoni di maggior successo vi sono Yo vengo a ofrecer mi corazón, 11 y 6 e Cable a tierra. Il disco segna il consolidamento dell'artista nel panorama musicale ed è acclamato da pubblico e stampa.
Il disco è stato presentato nel Luna Park, a La Falda e a Rosario, a beneficio dei colpiti per le inondazioni di quell'anno.
Nel 1986 compone il maxi singolo Corazón clandestino, un disco che contiene tre canzoni che vede la collaborazione di Caetano Veloso nella canzone La rumba del piano, cantata in portoghese.
In seguito assieme a Luis Alberto Spinetta ha pubblicato l'album La la la (1986). In questo album è molto conosciuta la canzone Parte del aire, composta per la morte del padre, in cui immagina il rincontro di lui con la madre.[7] Gli spettacoli dal vivo si realizzano nel Estadio Obras Sanitarias e a Santiago del Cile.
Nello stesso anno si presenta con la sua band a Lima, in occasione della Settimana di Integrazione Culturale Latinoamericana e al Festival di Varadero (Cuba).
Ciudad de pobres corazones (1986-1991)
Il 7 novembre1986, mentre Fito si trovava in tour a Río de Janeiro, la nonna Delma Zulema Ramírez, la prozia Josefa Páez e la loro impiegata incinta Fermina Godoy vengono brutalmente assassinate. L'anno precedente era morto il padre. Le indagini per il crimine hanno visto indagare diverse persone, perfino Fito stesso. L'artista rilasciò una dichiarazione tempo dopo:
(ES)
«No puedo explicar cómo quedó el cuarto del hotel en Río. Lo destrocé. Dolor violento. Perdí tanto la conciencia que hoy no me acuerdo exactamente lo que sucedió. Era como un animal enjaulado en su propio dolor. [...] Creo que me la pasé todo el día llorando, tomando whisky y lexotanil. [...] Cuando volví a Rosario, imagínate la cantidad de versiones que había en ese momento: que era una venganza contra mí, que yo estaba metido en el tráfico de drogas, que mis primos... De hecho, en Ciudad de pobres corazones digo: «No quiero empezar a pensar quién puso la yerba en el viejo cajón». Mi primo y mi tío vieron a unos de los canas (policías) meter un cacho de fumo en un cajón donde yo tenía guardadas cosas mías, letras, papeles. Lo vieron, pero nosotros no quisimos ahondar mucho en ese tema. Se ve que la policía quería encontrar rápido un culpable. La verdad es que fue una época muy confusa.»
(IT)
«Non posso spiegare come ho lasciato la stanza dell'hotel a Río. L'ho distrutta. Dolore violento. Ho perso tanto la coscienza che ad oggi non mi ricordo esattamente ciò che successe. Ero come un animale ingabbiato dal suo stesso dolore [...] Credo di aver passato tutto il giorno piangendo, bevendo whisky e lexotanil. [...] Quando sono tornato a Rosario, immaginati la quantità di versioni che si raccontavano della storia: che era una vendetta contro di me, che ero coinvolto nel traffico di droga, che i miei cugini... Di fatto, in Ciudad de pobres corazones dico: «Non voglio cominciare a pensare a chi ha messo l'erba nel vecchio armadio». Mio cugino e mio zio hanno visto alcuni poliziotti mettere un pezzo di fumo in un cassetto dove io tenevo le mie cose, carte, fogli. Lo hanno visto però non abbiamo approfondito il tema; si vede che la polizia voleva trovare rapidamente qualcuno da incolpare. In verità è stata un'epoca molto confusa.»
(Fito Páez)
In seguito è stato provato che il fatto è stato commesso da un bassista frustrato, di nome Walter De Giusti (1962-1998), che risiedeva a Rosario e conosceva le vittime.
Il fatto ha provocato forte impatto nel musicista: Fabiana Cantilo, vedendo il deterioramento emotivo dell'artista, lo costrinse un giorno ad alzarsi dal letto per andare allo studio di registrazione. È in quel momento che ha composto la canzone Ciudad de pobres corazones.
(ES)
«Cuando encontré a Baglietto en La Mar Studios, me preguntó: «¿Cómo estás?». Yo le di play a la consola de grabación y comenzó a escucharse el tema: «¡En esta puta ciudad todo se incendia y se va, matan a pobres corazones!» (con una instrumentación dramática de teclados y guitarras). Cuando terminó le respondí: «Así estoy».»
(IT)
«Quando ho incontrato Baglietto ai La Mar Studios, mi ha chiesto: «Come stai?». Io ho dato il play alla console di registrazione e si è cominciata a sentire la canzone: «In questa cazzo di città tutto si incendia e se ne va, uccidono i poveri cuori!» con una strumentazione drammatica di tastiere e chitarre. Quando è finita gli ho risposto: «Sto così».»
(Fito Páez)
Ciudad de pobres corazones è stato pubblicato nel 1987 ed è considerato il più viscerale della sua carriera. È un album rabbioso e violento, che spaventa per la sua crudezza: tra le canzoni che si notano maggiormente vi sono Gente sin swing, Ámbar violeta e Dando vueltas en el aire. In tre canzoni partecipa anche Fabiana Cantilo alla voce: Nada más preciado para mí, Bailando hasta que se vaya la noche e Track Track. Nelle altre canzoni è facile notare un marcato gusto oscuro per il dramma.
Il suo ultimo album con la EMI Music è stato Ey! nel 1988. Il disco è stato composto, arrangiato e prodotto da Fito Páez, che lo ha registrato fra Buenos Aires, New York e L'Avana.
Lo stile di questo album è completamente inclassificabile: c'è ancora molta rabbia contenuta ma si sviluppa con un miscuglio di canzoni rock e altre dalle cadenze latine molto imparentate con lo stile caribeño, come nel caso di Por siete vidas (Cacería) in cui partecipa ai fiati il gruppo Afrocuba.
Ey! è stato presentato dal vivo con la stessa banda che ha registrato il disco, accompagnato ai cori da Fabiana Cantilo, a cui ha dedicato l'album.
Il 1988 si conclude con la formazione di un duetto accanto a Guillermo Vadalá dal nome Chapa y Pintura, con cui interpretano le canzoni escluse dal progetto solista di Páez, includendo brani di tango e folclore ignorati fino a quel momento dagli artisti argentini e alcune cover dei Beatles.
Nel 1990 Fito Páez ha incontrato problemi per la pubblicazione del suo successivo disco: la società discografica EMI, al tempo, negava il permesso perché riteneva il lavoro poco commerciale per gli standard dell'impresa.
Senza l'accordo discografico e senza soldi per pagare i debiti, in un'epoca in cui l'Argentina era succube di un'alta inflazione, Páez ha ricevuto la notizia che Fabián Gallardo, ex chitarrista della sua band e amico d'infanzia, era stato nominato produttore artistico della WEA (Warner Music Group). Gallardo gli offrì un contratto e questo ha dato origine all'album Tercer mundo nel 1990. Con sorpresa di Páez, che aveva raggiunto l'Europa con l'intenzione di vivere lì, l'album è stato tutto un successo, arrivando ad essere disco d'oro nel paese.
Quello stesso anno Páez produce il disco Algo mejor di Fabiana Cantilo, che ha segnato l'apice di successo della cantante.
Successo internazionale (1992-1998)
El amor después del amor, uscito nel 1992, segna la consacrazione definitiva del cantante rosarino. Il titolo dell'album è una chiara allusione alla rottura della sua antica relazione sentimentale e al nuovo inizio con Cecilia Roth.
Tra le canzoni più rappresentative del disco si ricordano quelle di genere rock e ottimiste: El amor después del amor, Brillante sobre el mic, A rodar la vida e La rueda mágica; quest'ultima dà il nome al lungo tour dell'anno 1993: "La Ruota Magica Tour".
Grazie a questo successo Fito Páez ha realizzato una serie di 11 recital nel teatro Gran Rex di Buenos Aires, per poi fare un lungo tour in tutta l'Argentina e nove paesi stranieri, inclusa Cuba, dov'è stato il primo artista non cubano a suonare nella Plaza de la Revolución, davanti a 40 000 persone.[senza fonte]
Durante il tour del 1993 gli è stato consegnato il quadruplo disco di platino, con 240 000 dischi venduti[senza fonte], e l'ACE (Asociación de Cronistas de Espectáculos) lo ha premiato in tre classifiche: «migliore video clip», «migliore canzone rock» (per il tema Tumbas de la Gloria) e «migliore disco solista rock» (per El amor después del amor).
Fito Páez e la sua band durante il 1993 hanno realizzato un totale di 120 spettacoli, terminando nello stadio José Amalfitani di Buenos Aires.
Nel dicembre dello stesso anno Páez ha organizzato nuovamente un concerto presso lo stesso stadio, questa volta totalmente a beneficio dell'UNICEF, raccogliendo poco più di mezzo milione di dollari.
Approfittando dell'insperato successo dell'artista, la casa discografica EMI pubblica Del 63, Giros, Ciudad de pobres corazones, La la la e Ey! (con l'esclusione, quindi, del maxi Corazón clandestino). Anni più tardi ha pubblicato due compilation dal titolo Crónica e Lo mejor de Fito Páez.
Nel 1993, i quotidiani argentini Clarín e Página/12 hanno assegnato a Páez i titoli di «migliore solista» e «migliore spettacolo in Vélez». È stato nominato per la carica di «cittadino illustre» della città di Rosario.
Si stima che El amor después del amor abbia venduto più di 750 000 copie, convertendosi nel disco più venduto di rock argentino.
Nel 1994 Fito Páez ha pubblicato Circo beat, disco che si fa notare in particolare per i brani Mariposa technicolor, Soy un hippie, Tema de Piluso (un omaggio al comico rosarino Alberto Olmedo), Lo que el viento nunca se llevó e Si Dysney despertase. Queste canzoni sono considerate tra le più candide dell'artista, con soggetti che esprimono allegria e ottimismo.
Circo beat è stato registrato in un momento favorevole della carriera dell'artista ed è considerato come una delle sue produzioni migliori, oltre che uno dei preferiti del cantante stesso.
Il discoè stato poi editato in Brasile con tre tracce aggiunte in portoghese: Mariposa technicolor in duetto con Caetano Veloso, She’s mine con Djavan e Nas luzes de Rosario (Tema de Piluso) con Herbert Vianna dei Paralamas. Con 350 000 copie vendute, l'album è il secondo con maggiore successo di tutta l'Argentina nel 1995.[8]
Nel 1996 il canale televisivo MTV gli offrì di registrare un disco acustico dal vivo, all'interno del programma denominato MTV Unplugged, che in precedenza aveva visto la partecipazione di importanti artisti mondiali. Con Páez però non si raggiunse un accordo economico adeguato.
Finalmente, in co-produzione con il canale televisivo argentino Telefe, ha lanciato un disco acustico-sinfonico dal titolo Euforia (1996), che è stato anche il suo primo album registrato dal vivo. Per questo album Fito ha composto tre canzoni inedite: Cadáver exquisito, Tus regalos deberían de llegar e Dar es dar, che è stata subito un successo.
Dopo un silenzio di due anni, è tornato negli studi di registrazione accanto al cantautore spagnolo Joaquín Sabina con l'album: Enemigos íntimos (1998). Il disco non è stato supportato da presentazioni in pubblico né tantomeno con un tour promozionale, a causa di incompatibilità artistiche.
In quell'occasione furono cancellati più di 70 recital, i cui biglietti erano già stati venduti. Lo scandalo maggiore è avvenuto quando Luis Carrillo (che era il regista proposto da Sabina per il video di Delirium Tremens) ha reso pubblica una lettera che Sabina ha scritto a Páez dove, in forma di verso, riassumeva i motivi che hanno determinato la fine della relazione lavorativa tra gli artisti.
Cambiamento (1999-2004)
Nel 1999 ha lanciato Abre, il primo lavoro con canzoni nuove e in forma solista dopo Circo Beat. L'album, prodotto da Phil Ramone, si propone di posizionare la voce al di sopra degli assetti orchestrali: è un disco con canzoni lunghe e testi forti, ad esempio in brani come La casa desaparecida in cui Páez pone per undici minuti uno sguardo abbastanza pessimista sull'Argentina. Ci sono anche canzoni di stampo ottimista, come Buena estrella e Dos en la ciudad.
Con questo disco, Fito Páez conquista nell'anno 2000 i suoi primi premi Grammy Latini: «migliore cantante maschile di rock» e «migliore canzone rock» per Al lado del camino.
Nel mese di novembre del 2000, Fito Páez ha pubblicato l'album Rey Sol, un lavoro di 13 canzoni registrate durante il tour di promozione del disco Abre.
Questo disco segna la fine del suo contratto con la Warner Music, impresa per la quale ha prodotto sette dischi tra il 1990 e il 2000, rendendolo uno degli artisti argentini più prolifici del decennio dei '90.
Nel mese di settembre dello stesso anno ha lanciato il suo primo DVD, dal titolo omonimo, che include il recital completo offerto l'anno prima al Teatro Gran Rex.
Alla fine del 2004 esce l'album Mi vida con ellas, il suo secondo album, dopo Euforia, che contiene registrazioni dal vivo. Si tratta di un disco doppio che contiene 18 canzoni provenienti da diversi recital, che include versioni e temi dell'autore. Il titolo del disco fa riferimento alle donne che hanno condiviso la vita con Páez: dalla zia Charito che lo ha cresciuto a Fabiana Cantilo (suo amore negli anni ottanta), dalla ex-sposa Cecilia Roth a Romina Ricci.
Il disco si chiude con il brano inedito Las Palabras.
Nel 2006, dopo quasi tre anni senza produrre soggetti musicali in stile rock, esce nei negozi El mundo cabe en una canción, registrato presso lo studio Circo Beat (a Buenos Aires), sotto l'etichetta Sony/BMG. Il disco include 11 canzoni nuove, scritte per Páez, e segna il suo ritorno a un'impresa multinazionale.
Il disco ha superato le 20 000 unità vendute nel giorno del suo lancio in Argentina ed è considerato un album di grande qualità artistica, nonostante alcune critiche che hanno catalogato certe canzoni come pretenziose e pedanti. El mundo cabe en una canción ottiene il premio come «migliore album di rock vocale» nell'ottava edizione dei premi Grammy Latini, conferiti a Las Vegas nel 2007.
Nel luglio del 2007 inizia un nuovo tour accanto al cantautore statunitense Bon Jovi, con recital che lo portano in Messico e Colombia.
Il 30 agosto dello stesso anno esce il disco Rodolfo, in cui il cantante argentino, accompagnato unicamente dal pianoforte, presenta un totale di 12 nuove canzoni, delle quali due sono strumentali. Con questo album vince un Grammy Latino come «migliore album di un cantautore».
Nel 2008 esce il suo terzo disco registrato dal vivo, intitolato No sé si es Baires o Madrid, in cui Páez canta 15 dei suoi temi più famosi.
Il 22 luglio2009 riceve il Premio Gardel alla musica nella categoria «migliore album, artista, canzone, testimonial e autore» per l'album No sé si es Baires o Madrid.
Nel novembre 2009, Fito Páez vince i Grammy Latini come «migliore album vocale pop maschile» con lo stesso album.
Il 16 marzo2010 esce l'album Confiá, registrato nei mesi di luglio e dicembre del 2009 nelle città di Córdoba, Buenos Aires e Rio de Janeiro.[9] L'album include 12 canzoni inedite e una band formata da: Aloras e Coki alle chitarre, Eloy Quintana al basso, Bolsa González alla batteria e Eduardo Lyra alle percussioni. Per la sua promozione sono stati registrati tre videoclip: Tiempo al tiempo, Confiá e London Town. Il tour è iniziato il 7 maggio 2010 presso gli impianti Luna Park.
Il 25 maggio dello stesso anno, Fito Páez ha chiuso i festeggiamenti del Bicentenario della Rivoluzione di Maggio con un recital di due ore all'Obelisco di Buenos Aires, davanti a una folla emozionata di oltre due milioni di persone.[10]
Alla fine del 2011 Fito Páez ha registrato l'album in studio Canciones para aliens, il primo lavoro in cui non compaiono canzoni scritte da lui. Si tratta di versioni e traduzioni di canzoni famose, cantate con la finalità di essere inviate nello spazio ed essere ascoltate da extraterrestri.[11] La produzione e gli arrangiamenti sono stati curati da Leo Sujatovich. Delle 14 canzoni, cinque sono cantate in duetto con altri autori ispanici (tra cui Chico Buarque, Pablo Milanés, Joan Manuel Serrat e Charly García).
Nel luglio del 2011 ha rilasciato una dichiarazione in cui sosteneva di provare schifo per metà della città di Buenos Aires, riferendosi alla rielezione di Mauricio Macri.[12][13]
In un'intervista con Radio del Plata gli è stato chiesto un commento riguardo alla creazione della linea telefonica per denunciare le intromissioni politiche nelle scuole e lui ha risposto:[14]
(ES)
«En la dictadura hubieran sido buchones y entregado gente. Son caretones, no sé qué defienden; no les gusta conectar con los demás. Nadie puede poner una línea para denunciar algo que no sucede. Me afloran esas ideas, no quiero pensar así pero casi que me obligan.»
(IT)
«Durante la dittatura fossero stati buchones (ndt. "fare le spie")[15] e liberato la gente. Sono caretones (ndt. "contadini"),[16] non so cosa rappresentino; a loro non piace mescolarsi con gli altri. Nessuno può mettere una linea per segnalare qualcosa che non accade. Queste idee mi sorgono, non voglio pensarla così, ma quasi mi costringono.»
Nel 2012 Páez ha presentato il tour Veinte Años después del Amor a Cuba, in Cile, Costa Rica, Venezuela, Colombia, Brasile, Uruguay, Perù, Paraguay, Bolivia, Messico, El Salvador, Nicaragua, Honduras, Panamá, Spagna, Israele, Regno Unito, Francia, e anche nelle città di Buenos Aires, Mendoza, Rosario, Tucumán e Córdoba in Argentina.
Il suo spettacolo a Buenos Aires, realizzato nel Planetario, ha riunito più di 38 000 persone e ha avuto come ospiti Charly García, Fabiana Cantilo e Celeste Carballo. Da questo show è stato tratto un DVD per l'etichetta Sony Music. Qualche mese più tardi ha presentato un recital gratuito per il bicentenario del primo innalzamento della bandiera argentina nella città di Rosario, di quasi due ore, al quale hanno assistito circa 50 000 persone.[18][19]
Nel 2013 Páez ha ottenuto un altro premio Grammy Latino per il «migliore album di rock vocale», con El mundo cabe en una canción. Cerati e Páez sono stati gli unici artisti argentini premiati nell'ottava edizione dei Grammy Latini, conferiti a Las Vegas.[21][22][23]
«Un disco de canciones malditas, es como mi álbum negro… es un disco poco amable que reúne canciones sórdidas que compuse entre 1989 y 2013.»
(IT)
«Un disco di canzoni maledette, è come il mio album nero... è un disco poco amabile che unisce canzoni sordide che ho composto fra il 1989 e il 2013.»
(Fito Páez)
Il disco si può ascoltare solo attraverso iTunes e contiene testi oscuri che ricordano l'epoca di Ciudad de pobres corazones, apportando anche uno stile musicale molto più eclettico rispetto alle ultime produzioni.
Nel settembre 2013 esce l'album Dreaming Rosario a beneficio delle vittime della tragica esplosione di un edificio nella sua città natale. Anche questo disco si può ascoltare solo attraverso la piattaforma iTunes e tutti i proventi sono stati donati per due anni attraverso la Red Solidaria e Mundo Invisible.[24]
Nello stesso anno, a novembre, lancia Yo te amo, un album di cui vengono apprezzati in particolare i brani Yo te amo che da titolo all'album, Margarita, dedicato alla figlia, e La velocidad del tiempo, dedicata a Gustavo Cerati.
A proposito di questo disco, l'artista ha commentato attraverso il profilo Facebook:
(ES)
«Con Diego (Olivero) nos propusimos tener algunos marcos claros en esta oportunidad. Canciones cortas, con poca instrumentación, claridad armónica y melodías que nos gusten mucho volver a cantar. Volver al formato clásico de los álbumes que escuchábamos en nuestra niñez y juventud en la ciudad de Rosario. Disfrutar de la candidez de lo aparentemente simple.»
(IT)
«Io e Diego ci siamo proposti alcune regole particolari, per questa volta. Canzoni corte, con pochi strumenti, chiarezza armonica e melodie che ci piaccia molto suonare e risuonare. Tornare al formato classico degli album che ascoltavamo nella nostra giovinezza a Rosario. Gioire dell'ingenuità di ciò che apparentemente è semplice.»
A luglio dello stesso anno ha pubblicato il primo singolo tratto dal suo album Rock and Roll Revolution, in omaggio a Charly García. Il 9 agosto esce l'album in formato digitale tramite iTunes e in edizione speciale fisica.[25] La produzione, che secondo lo stesso Páez è un omaggio a Charly García, contiene undici canzoni inedite, tutte composte dal cantante eccetto Loco, che è stata scritta da García, e Los días de sonrisas, vino y flores che ha composto con Gabriel Carámbula.[26]
Il 21 agosto2015 ha pubblicato Locura Total, registrato insieme al musicista brasilianoPaulinho Moska. Il disco è stato registrato fra Buenos Aires, Río de Janeiro e Miami, ed è stato prodotto da Liminha, che annovera fra i suoi artisti alcuni esponenti della musica brasiliana come Os Paralamas do Sucesso e Ed Motta.[27][28]
Nel 2015 ha realizzato il tour 30 años de Giros, per celebrare l'anniversario dell'album Giros.
A novembre lancia il disco intitolato La ciudad liberada, che genera polemiche per la copertina, in cui l'artista è ritratto truccato e con il corpo di una donna nuda.[31][32] Il disco contiene 18 canzoni e dura 70 minuti; è stato acclamato dalla critica e considerato il migliore di Fito negli ultimi dieci anni di carriera. Il brano Tu vida mi vida ha vinto il premio come «migliore canzone rock dell'anno» ai Grammy Latini del 2018.
Carriera cinematografica
Il primo approccio di Fito Páez al mondo del cinema avviene nel 1987, quando il regista Fernando Spiner, ispirato dal LP Ciudad de pobres corazones, gira un mediometraggio per la televisione il cui tema è una storia violenta legata ai brani del disco.[33]
In seguito Páez ha partecipato come interprete in due film di Pino Solanas: Sur (1988) e El viaje (1992); in questa ultima pellicola, appare brevemente nella parte di se stesso, un musicista idealista.
Nel 1993 ha diretto il suo primo mediometraggio: La balada de Donna Helena, una storia sordida che ricrea sottomondi infernali.[34]
Nello stesso anno è apparso nel film De esto no se habla, di María Luisa Bemberg.
Il film non ha ottenuto il favore della critica né del pubblico, contribuendo alla rottura della relazione sentimentale fra Fito e Cecilia Roth, per i conflitti sorti durante la produzione. Oltre a questo, i finanziamenti di vari produttori sono stati ritirati prima di cominciare a girare il film, perciò il musicista ha finito per coinvolgere in questo progetto parte dei suoi beni personali.
Nel 2007 ha realizzato ¿De quién es el portaligas?, suo terzo progetto cinematografico come regista e sceneggiatore. Il film è stato girato a Rosario e La Cumbre.[36]
(ES)
«El film gira sobre la idea del paso del tiempo dentro de un grupo de personas amigas, e indaga sobre las relaciones humanas cuando se rompen pactos de confianza, cuando se traicionan; ¿Que pasa con la solidaridad? Creo que los años hacen una tarea de desdramatización de las cosas y trato de mostrar a través del absurdo, cuanto se sufre por no tener la perspectiva adecuada.»
(IT)
«Il film ruota intorno all'idea del passaggio del tempo all'interno di un gruppo di amici e indaga sulle relazioni umane quando si rompe il patto di fiducia, quando si tradisce; che succede con la solidarietà? Credo che gli anni rendano difficile la sdrammatizzazione delle cose e io cerco di mostrare attraverso l'assurdo quanto si soffra per non avere la prospettiva adeguata.»
(Fito Páez)
La critica non ha avuto dubbi nel paragonare l'estetica del film con quella di alcuni lavori di Pedro Almodóvar, apprezzando la recitazione degli attori e giudicando la storia efficace.[37]
Nel 2009 il regista Fernando Rubio ha girato Las manos al piano, un lavoro minuzioso basato sulla relazione amorosa di Fito Páez con il pianoforte; oltretutto, presenta aspetti sulla sua vita privata e sulla famiglia.
Fito Páez ha avuto tre relazioni sentimentali formali e due figli. Le sue partner sono sempre legate al mondo artistico e, in seguito alle rotture, hanno mantenuto con lui una stretta e costruttiva relazione.
(ES)
«Lo que siempre intento con todas las personas que me vinculo es quedar en buenos términos. Si para algo sirve la inteligencia es para eso.»
(IT)
«Ciò che sempre cerco di fare con tutte le persone a cui mi lego è terminare in buoni rapporti. Se a qualcosa serve l'intelligenza, è per questo.»
(Fito Páez)
La sua prima relazione è stata con la cantante Fabiana Cantilo, che l'ha accompagnato nella tappa creativa iniziale della sua carriera. Si conobbero nel 1983, quando Fito era stato chiamato a partecipare alla banda di Charly García.
Fabiana Cantilo ha commentato che la prima volta che ha visto il cantante si sorprese del suo aspetto: «Magro, con i capelli lunghi, faccia strana: era come uno spadaccino».
In seguito, la cantante è rimasta folgorata dalla personalità e dalla creatività del musicista. Cantilo ha dichiarato anni dopo la sua separazione: «Fito realmente mi sopportò e credo che io l'aiutai energicamente, ma la convivenza fra noi era un disastro». Fito Páez si è riferito a lei in questi termini:
(ES)
«Era la mujer más hermosa de Buenos Aires, fue una musa, pero también me hizo sufrir mucho. Un día salió y no regresó en toda la noche, yo andaba desesperado, en ese momento compuse Tres agujas. El conflicto y la guerra, esa fue la agenda con Fabi.»
(IT)
«Era la donna più bella di Buenos Aires, è stata una musa, però mi ha anche fatto soffrire molto. Un giorno se n'è andata e non è tornata per tutta la notte, io ero disperato, in questo momento ho composto "Tres agujas". Il conflitto e la guerra, questa è stata la storia con Fabi.»
(Fito Páez)
Nel 1990 si separano, dopo una rottura annunciata nelle canzoni del disco Ey! (1988) e confermata con le canzoni Fue amor e Dale alegría a mi corazón, contenute nel disco Tercer Mundo.
Nel 1991 a Punta del Este, in Uruguay, Fito Páez ha conosciuto Cecilia Roth che in quel momento era già sposata. Otto mesi più tardi, dopo il divorzio dell'attrice, il musicista ha cominciato con lei una relazione sentimentale che ha raggiunto grande notorietà fra il pubblico.
(ES)
«Roth fue mi musa, te encendía con su sola presencia, cuando reía todo se iluminaba, fue una época intensa, estábamos viviendo un romance increíble y aparte, yo estaba en mi mejor momento, estaba tocando y dando conciertos; algo maravilloso, explosivo.»
(IT)
«Roth è stata la mia musa, ti accendeva con la sua sola presenza, quando rideva tutto si illuminava, è stata un'epoca intensa, stavamo vivendo un romanzo incredibile e, a parte questo, io ero nel mio miglior momento, stavo suonando e dando concerti; qualcosa di meraviglioso, esplosivo.»
(Fito Páez)
Nel 1999, dopo otto anni di relazione, Fito ha formalizzato l'adozione del figlio di lei Martín e deciso di convolare a nozze. Il 23 dicembre dello stesso anno, la coppia ha ufficializzato la loro unione al Registro Civile.
A partire da quel momento, iniziano i problemi di coppia: nell'album Rey sol (2000) sono contenute varie canzoni che presagiscono l'inizio della fine della loro storia, avvenuta poi nel 2002.
Dopo la separazione da Cecilia Roth, ha conosciuto l'attrice Romina Ricci, di 15 anni più giovane, con cui ha dato alla luce la sua prima figlia biologica, Margarita, nel 2004. La Ricci ha profondamente ispirato il disco El mundo cabe en una canción (2006). La coppia si è separata nel 2010.
1999: Tutto su mia madre (cameo, applaude alla fine della rappresentazione di Un tram chiamato desiderio quando Manuela (Cecilia Roth) soppianta Nina).
^Fito Páez comentó personalmente en una entrevista que le hizo el periodista Lalo Mir que el profesor, al darse cuenta de que no leía las partituras, lo echó.
^La banda El Banquete., su web.archive.org. URL consultato il 1º ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2013).
^ Fabiana Scherer, Rocksario, su lanacion.com.ar, La Nación Revista, 20 maggio 2009. URL consultato il 16 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2012).
^ Agustina Larrea e Tomás Balmaceda, Parte del aire, in ¿Quién es la chica? Las musas que inspiraron las grandes canciones del rock argentino, Buenos Aires, Reservoir Books, 2014, ISBN978-987-3650-27-7.
^Circo beat fue el segundo álbum argentino más exitoso de 1995, según el sitio web Rock.com.ar.
^Sony Music - FITO PAEZ, su web.archive.org. URL consultato il 1º ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2010).
^ Nayeli Durand, Fito Páez cumple sueño en el Auditorio, in El Universal, 7 novembre 2010. URL consultato il 17 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2012).
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