Filippo Sensi (Roma, 4 marzo 1968) è un giornalista, blogger e politico italiano, esperto di comunicazione politica.
È stato portavoce e capo dell'ufficio stampa della presidenza del Consiglio dei ministri dal 2014 al 2018 sotto Matteo Renzi e Paolo Gentiloni e deputato alla Camera dal 23 marzo 2018 al 12 ottobre 2022. Dal 21 marzo 2023 è senatore della Repubblica per il Partito Democratico.
Nato a Roma, dove ha studiato al liceo classico "Giuseppe Calasanzio", si è laureato e ha ottenuto un dottorato di ricerca in filosofia, con una tesi sulla fenomenologia tedesca, all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"[1], è sposato e con tre figli.
Negli anni novanta è stato portavoce di Francesco Rutelli[2], curandone l'ufficio stampa come sindaco di Roma.[3]
A gennaio 2010 fonda Nomfup, un noto blog dedicato alla comunicazione politica[4], in particolare britannica e statunitense[3]. Nell'ottobre 2011 Sensi, tramite Nomfup, è stato l'autore dello scoop che testimoniò le bugie del segretario di Stato della difesa britannico Liam Fox sul suo rapporto con l'amico e collaboratore Adam Werrity[4][5], provocando quindi le dimissioni di Fox[1].
È stato anche vicedirettore di Europa e collaboratore per Wired Italia e Corriere della Sera.[2][3]
A gennaio 2014, dopo l'elezione di Matteo Renzi a segretario del Partito Democratico (PD), Sensi viene nominato capo dell'ufficio stampa del PD e portavoce di Renzi[2][6], nonché direttore responsabile di YouDem[7]. Il suo ruolo di spin doctor per Renzi è stato paragonato a quello di Alastair Campbell per Tony Blair[1]. Dopo l'Insediamento di Renzi come presidente del Consiglio dei Ministri diventa suo portavoce e capo dell'ufficio stampa della presidenza del Consiglio dei ministri[8], mantenendo tale ruolo anche in seguito alle dimissioni di Renzi e alla nomina di Paolo Gentiloni.
Alle elezioni politiche del 2018 viene candidato alla Camera dei deputati, tra le liste del Partito Democratico nel collegio plurinominale Toscana - 03, risultando eletto deputato. Nel corso della XVIII legislatura è stato componente e segretario della 14ª Commissione Politiche dell'Unione europea, oltreché membro della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.[9]
Alle elezioni primarie del PD del 2019 sostiene la mozione del segretario uscente Maurizio Martina, ex ministro delle politiche agricole nei governi Renzi e Gentiloni e rappresentante l'area "filo-renziana" del partito, che risulterà perdente arrivando secondo dietro a Nicola Zingaretti con il 22% dei voti[10]. Successivamente aderisce alla corrente interna del PD "Base Riformista", di stampo riformista e centrista, guidata da Lorenzo Guerini e Luca Lotti, carattererizzandosi tra i “pontieri”.[10]
Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene candidato al Senato della Repubblica, per la lista elettorale Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista nei collegi plurinominali Lazio - 02 e Campania - 01 in terza posizione, ma senza essere rieletto. Il 21 marzo 2023 diventa senatore subentrando a Bruno Astorre, morto suicida[11]. Nella XIX legislatura è vicepresidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, membro della 4ª Commissione Politiche dell'Unione europea e della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.[12]
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