Già nei primi anni di produzione della "124 Sport Spider" alcuni piloti privati l'avevano impiegata in gare di rally e, nonostante il penalizzante rapporto peso-potenza, ottenne ottimi risultati, grazie alla robustezza strutturale e all'equilibrata distribuzione delle masse della vettura, che ne esaltava la tenuta di strada.
Nell'autunno del 1969 la dirigenza FIAT decise di far approntare, a un improvvisato reparto corse interno, 4 vetture per partecipare, in forma ufficiosa, al Campionato Italiano Rally e ad alcune gare del Campionato Mondiale.
I prototipi FIAT
Le modifiche apportate dall'ingegner Giovanni Sguazzini e dal meccanico Almo Bosato si limitarono a innalzare la potenza del motore 1608 cm³ da 110 a 120 CV, ma furono sufficienti per ben figurare nelle varie gare, oltre ad aggiudicarsi la vittoria di classe nel Rally di Monte Carlo, la vittoria assoluta nel Rally dell'Elba e la conquista del Campionato Italiano, con l'equipaggio Alcide Paganelli-Domenico Russo.
L'imprevisto e insperato successo sollevò un grande interesse del pubblico, visto che in quegli anni le gare di Rally erano quelle maggiormente seguite nel campo automobilistico. Priva di una adeguato reparto corse, la FIAT optò per una strategia attendista, presentandosi nella stagione successiva con le stesse vetture e, contemporaneamente, concludendo l'avviata trattativa per l'acquisizione della Abarth.
I prototipi Abarth
Un tempo incorporata l'azienda di Carlo Abarth, la FIAT ne fece il proprio reparto corse e decise di avviare la realizzazione di una vettura più competitiva, affidando la direzione del progetto "FIAT-Rally" agli ingegneri Sguazzini e Colucci.
I prototipi modificati dalla Abarth, pur contemplando numerose migliorie e un aumento della potenza a 150 CV, risultavano ancora strettamente derivati dalla produzione di serie.
La stagione sportiva del 1972, che vide la discesa in campo ufficiale della "Squadra Corse FIAT", si dimostrò fruttuosa per le "124 Abarth" che riuscirono a vincere 11 delle 21 gare disputate, aggiudicandosi il Campionato europeo rally, con l'equipaggio Pinto-Macaluso.
Molti e brillanti furono anche i risultati conseguiti dalla piccole scuderie nei campionati minori che riuscirono a rendere competitive le "124 Spider" di serie, con il kit messo in vendita dalla Abarth, la cui richiesta fu ben superiore al numero di kit prodotti.
La Fiat-Abarth 124
Data la palese obsolescenza dell'ormai datata Lancia Fulvia Coupé e il non concluso sviluppo della Stratos la FIAT decise di affrontare la stagione sportiva 1973 facendo rappresentare il gruppo dalla "124", anche al livello mondiale.
Nel novembre 1972, al Salone di Torino fu presentata la Fiat 124 Abarth, dichiarando la costruzione entro la fine dell'anno dei 500 esemplari occorrenti all'omologazione nel Gruppo 4 - Gran Turismo Speciale.
Esteticamente simile alle 124 Sport Spider, la versione Abarth proponeva una nutrita serie di innovazioni che la rendevano profondamente diversa e discretamente competitiva verso la concorrenza sportiva estera. Oltre all'irrobustimento strutturale e meccanico e all'eliminazione di ogni particolare che ne aumentasse inutilmente il peso, il propulsore ottenne un incremento di potenza che non precludeva le doti di elasticità e che permetteva sostanziosi aumenti della stessa da parte di esperti elaboratori. Il tutto a un prezzo di listino decisamente abbordabile per una vettura destinata alle gare.
I preparatori e le scuderie sportive fecero a gara per aggiudicarsi uno o più esemplari, da mettere a disposizione dei piloti privati che partecipavano ai vari campionati nazionali e internazionali, tanto che la FIAT dovette raddoppiare la produzione inizialmente prevista.
nella Mitropa Cup con Vanni Tacchini - Gianti Simoni
Al di là delle competizioni mondiali, tra i suoi successi spiccano le due vittorie nel Campionato europeo rally (1972 e 1975). E fu proprio il 1975 il suo ultimo anno ufficiale di competizioni; dalla stagione 1976, infatti, la 124 Abarth verrà prima affiancata e poi definitivamente sostituita dalla nuova Fiat 131 Abarth Rally, sicuramente dalla linea meno sportiva, ma capace di ottenere migliori successi, come tre titoli mondiali Costruttori negli anni a venire.