La Fiat Croma (nome in codice Tipo 154) è un'autovettura prodotta dalla casa automobilistica italiana FIAT tra il 1985 e il 1996; si tratta di una berlina considerabile come l'ultima ammiraglia della casa, non essendo stata sostituita da nessun modello di pari categoria dalla fine della sua produzione.
All'inizio del 1986 con il lancio della Croma, la casa automobilistica torinese rinnovò il suo modello di classe alta sostituendo l'obsoleta Fiat Argenta, rimasta in produzione per soli quattro anni e mezzo con risultati di vendita piuttosto deludenti, poiché si trattava soltanto di un mero restyling della vecchia Fiat 132. Il suo esordio diede luogo alla scomparsa della trazione posteriore in favore della trazione anteriore. Il progetto è anche noto come "Tipo Quattro" e raccoglie in sé anche altre vetture: Lancia Thema, Saab 9000 e Alfa Romeo 164.[3] Il nome originale scelto per la vettura era Chroma, ma poco prima del lancio il presidente Fiat Gianni Agnelli chiese di modificarlo privandolo della "h" e trasformandolo in Croma.[4]
Il progetto comune tra le ammiraglie vide la nascita prima di Lancia Thema e Saab 9000, mentre per Croma si ricorse a uno studio di stile ottenuto "per derivazione" dalla Lancia Thema, contenendo moltissimo i tempi di sviluppo e i costi di design. Tuttavia il risultato ottenuto fu una linea innovativa, elegante ed estremamente equilibrata, con una coda ridotta e sfuggente, ma che garantì comunque una buona capienza del bagagliaio, nonché abitabilità e comfort dell'abitacolo. Inoltre la versatilità del portellone posteriore e l'innovativo concetto "VSS" garantirono alla Croma un grande successo; durante gli undici anni di vita commerciale del modello, ne vennero venduti circa 438 000 esemplari.
Tecnicamente condivideva con le altre tre vetture l'autotelaio, le sospensioni, l'ossatura delle fiancate, il padiglione, gran parte degli impianti (condizionamento, circuito frenante) e con Lancia Thema e Saab 9000 anche le portiere.
Il disegno della moderna linea a due volumi e mezzo era nato in seno al Centro Stile Fiat, che ne aveva affidata la supervisione a Tom Tjaarda[5], e Giorgetto Giugiaro della Italdesign, mentre la costruzione era quasi interamente robotizzata[6].
Inizialmente venne venduta con varie motorizzazioni, derivate dai propulsori montati sulla Fiat Argenta: due con i classici carburatori con cilindrate da 1585 e 1995 cm³, due con iniezione da 1995 cm³, uno a pressione atmosferica e uno turbocompresso; le potenze erogate andavano dagli 83 ai 155 CV; tali motori erano tutti evoluzioni del "bialbero Lampredi". Erano anche disponibili a listino un Diesel (2,5 L), e un turbodiesel (2,4 L) da 75 e 100 CV. Venne commercializzata anche una versione a benzina denominata "CHT", con motorizzazione da 1995 cm³ e 90 CV e sistema Yamaha CHT (Controlled High Turbolence - alta turbolenza controllata), che consentiva di avere l'aspirazione a geometria variabile per maggior regolarità di funzionamento ai bassi regimi e minori consumi nel ciclo urbano. Ciò era possibile grazie a uno sdoppiamento dei condotti di aspirazione: uno piccolo (per i regimi bassi) e uno di dimensioni più grandi, che entrava in funzione con l'apertura delle farfalle supplementari, adatto ai regimi medi e alti[7].
La gamma venne arricchita nel 1988 con il primo propulsore 1.9 turbodiesel a iniezione diretta montata su una vettura di grande serie.[8]
Nel 1991 il modello subì un restyling che ne arrotondò le linee, seguendo la moda del tempo e il nuovo family feeling della casa, che ne ingentilì il frontale; negli anni anche le motorizzazioni furono ammodernate, con l'eliminazione della cilindrata minore. A fine carriera, negli ultimi anni di produzione, venne messo in listino un modello della Croma con airbag (a partire dal 1994/95, le prime serie del 1993 ne erano sprovviste) e ABS; motore a V da 2492 cm³ e 160 CV, prelevato direttamente dal surplus di motori provenienti dal V6 Busso montato in quel periodo dalle Alfa Romeo 155. La produzione cessò, dopo una lunga carriera, nel dicembre 1996, senza che la vettura fosse sostituita da alcun modello di analoga classe[7].
Come le Lancia Thema, anche le Fiat Croma furono largamente acquistate da enti, ministeri e moltissime amministrazioni italiane. Per numerosi esemplari si trattava di versioni blindate, destinate al trasporto protetto di personalità pubbliche o magistrati. Tra queste vetture speciali, le più tristemente note nella memoria collettiva sono le tre Fiat Croma 2.0 turbo di colore bianco, azzurro e marrone che componevano il corteo di auto al servizio del giudice antimafia Giovanni Falcone e della sua scorta, saltate in aria nella strage di Capaci il 23 maggio 1992.
[9]
Venti anni dopo la presentazione della Croma, il 28 maggio 2005 FIAT incomincia la commercializzazione di una nuova vettura chiamata Croma, che però non ha nulla in comune con la sua antenata se non il nome, e possiede una tipologia di carrozzeria crossover-wagon. La vettura in questione è uscita dal listino nel 2010.
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