La cifra “412” nel nome della vettura richiamava le caratteristiche generali del motore, ovvero la cilindrata, che era 4 L, ed il numero e la disposizione dei cilindri, che erano 12 disposti a V[1]. La sigla “MI” invece significava “Monza Indianapolis”, e si riferiva alla gara per cui fu progettata e costruita[3].
Questa competizione fu organizzata nel 1958 all'Autodromo di Monza, e parteciparono vetture monopostoeuropee e statunitensi adatte a cimentarsi in gare su piste ovali tipo Indianapolis. Fu il secondo e ultimo anno in cui fu organizzata per gli scarsi risultati ottenuti, e la Ferrari e la Maserati presero parte a questo evento con, rispettivamente, due modelli (la 326 MI e, appunto, la “412 MI”) ed uno. Dopo questa gara la Scuderia del cavallino rampante non si recò più ad Indianapolis, sebbene avesse più volte progettato vetture per questo scopo[4].
Questo evento sportivo era diviso in tre parti, ognuna lunga 267 km, che portavano nel complesso la lunghezza della competizione a 500 miglia (da cui il nome della gara, 500 Miglia di Monza), ossia circa 800 km. Durante questa gara la 412 MI, condotta da Luigi Musso e Mike Hawthorn[4], raggiunse la velocità media di 280 km/h, grazie alla considerevole potenza del suo propulsore.
Le sospensioni anteriori erano indipendenti, con quadrilateri trasversali, molle elicoidali e barra stabilizzatrice, mentre quelle posteriori erano formate da un ponte De Dion, doppi puntoni e da una balestra trasversale. Entrambe avevano installato ammortizzatori idraulici. I freni erano a tamburo, mentre il cambio era a tre rapporti più la retromarcia. Lo sterzo era a vite senza fine e settore dentato[1].