Al momento della nomina a vescovo era anche membro della commissione speciale per la trattazione delle cause di dichiarazione di nullità della sacra ordinazione e di dispensa dagli obblighi del diaconato e del presbiterato; commissario deputato per la trattazione delle cause di dispensa dal matrimonio rato e non consumato e giudice esterno del tribunale di appello del vicariato di Roma.[1]
Tra il 2014 e il 2015 ha compiuto la visita apostolica nell'arcidiocesi della Paraíba. Monsignor Aldo di Cillo Pagotto, all'epoca arcivescovo di quella sede, era stato accusato di aver accolto in diocesi religiosi accusati di abusi sessuali in altri luoghi e poi di avere perpetrato egli stesso tale crimine. Da quest'ultima accusa è stato poi assolto.
Nel febbraio del 2020 ha compiuto una seconda visita ad limina.
Fernando José Monteiro Guimarães Arcivescovo ordinario militare per il Brasile
D'azzurro allo scaglione d'argento caricato di tre rose di rosso e addestrato da una stella (7) d'oro e accompagnato in punta da un monte di tre vette dello stesso.
L'azzurro simboleggia il cammino delle Virtù che, rinunciando a ciò che è terreno, spinge la Chiesa verso la realtà del Cielo, testimoniando la trascendenza di Dio e l'eternità a cui tutti siamo chiamati.
Lo scaglione è un'antica figura araldica che probabilmente simboleggiava la trave principale del tetto dell'edificio sotto il quale si riuniva la comunità. Per i cristiani, rappresenta la Chiesa. Esso è d'argento, colore della trasparenza e, quindi, simbolo della Verità rivelata, trasmessa dalla Chiesa.
Le tre rose simboleggiano santa Teresa di Lisieux. Posizionate sullo scaglione, richiamano le parole della Santa: "nel cuore della Chiesa sarò l'Amore".
La montagna è tratta dallo stemma della Congregazione del Santissimo Redentore a cui appartiene monsignor Fernando José Monteiro Guimarães. È di colore oro, il metallo più nobile, simbolo della fede. Infatti, è grazie alla fede che possiamo comprendere il messaggio di amore e redenzione che sgorga dal Monte Calvario.
La stella rappresenta Maria, madre celeste, la cui luce illumina il cammino della Chiesa. La stella a sette punte corona il capo della Vergine, nell'icona della Madonna del Perpetuo Soccorso, consegnata dal beato papa Pio IX ai missionari redentoristi. Alla protezione di questa madre, l'arcivescovo affida il suo ministero pastorale e la sua diocesi.
^Tratto dal Vangelo secondo Luca, dall'episodio dell'incontro di due discepoli con il Risorto sulla via di Emmaus. Dopo che Gesù si è rivelato nella condivisione della Parola e nello spezzare il Pane, i discepoli si sono meravigliati e hanno scoperto che il loro cuore ardeva lungo la strada mentre parlava con loro ("Nonne cor nostrum ardens erat in nobis dum loqueretur in via, et aperiret nobis Scripturas? [...]" Lc 24, 32, su laparola.net.). La scelta di queste parole identifica l'esperienza pasquale che il vescovo è chiamato a vivere come pastore: camminare con la sua Chiesa, condividendo la Parola e l'Eucaristia, rivelando la presenza di Cristo risorto, che percorre con i cristiani le strade della vita, fino all'Emmaus del cielo. Il cuore della Chiesa deve ardere, perché Lui cammina con noi. Il cuore ardente è anche un riferimento a Santa Teresa di Lisieux che ha scritto: "Nel cuore della Chiesa, Madre mia, sarò Amore" (Ms B, 3v).