In linguistica, un enunciato è una sequenza di suoni che riceve significato dal contesto. Un enunciato costituisce dunque un atto linguistico o espressione detta in un dato momento, in un dato luogo, da un dato individuo e, come tale, appartiene alla sfera della parole.
Si oppone in tal senso alla frase, che è un'unità del sistema linguistico astrattamente inteso e fa quindi parte della langue.[1] Data la sua relazione con l'immediatezza della situazione comunicativa, un enunciato può essere sintatticamente incompleto[2], ma è generalmente delimitato da segni forti di interpunzione o da pause cospicue.[3] L'enunciato è il risultato di una enunciazione e ricade nella responsabilità di un enunciatore.[3] La dimensione dell'enunciato dipende dalla situazione comunicativa. Il contesto, infatti, può rendere comprensibile anche costruzioni olofrastiche come sì, no ecc. (in risposta a domande come Mi ami?) o interiezioni.[3]
Note
Bibliografia
- Maurizio Dardano, Nuovo manualetto di linguistica italiana, Bologna, Zanichelli, 2005, ISBN 978-88-08-17634-9.
- Gian Luigi Beccaria (a cura di), Dizionario di linguistica, Torino, Einaudi, 2004, ISBN 978-88-06-16942-8.
Voci correlate