La diocesi si estendeva nella parte settentrionale della Corsica. L'originaria sede episcopale, Mariana, dove si trovava la cattedrale dedicata alla Beata Vergine Maria, fu definitivamente abbandonata dai vescovi nel 1440. Essi dapprima fissarono la loro sede a Corticato, in località Belfiorito, che ha dato origine all'attuale borgo di Vescovato. Dal 1570 sede vescovile divenne la città di Bastia, dove si trova la procattedrale di Santa Maria Assunta.[1]
In origine la diocesi comprendeva 17 pievi, che divennero 19 dopo l'unione della diocesi di Accia: Bastia, Capo Corso, Luri, Brando, Lota, Orto, Mariana, Bigorno, Caccia, Casinca, Tavagna, Moriani, Ostricone, Tuuani, Sant'Andrea, Giussani, Casaconi, Ampugnani e Rostino.
Nel 1683 e nel 1747 il territorio era suddiviso in 18 parrocchie.
Storia
Secondo la tradizione, a Mariana avrebbe subito il martiriosanta Devota, oggi patrona della Corsica e del principato di Monaco. Incerte sono le origini della diocesi, forse eretta nel IV secolo. L'attribuzione alla sede di Mariana dei vescovi Luciano e Leone non è incontrovertibile; il primo vescovo certo è Donato, che prese parte al sinodo romano del 649. Dopo di lui non si conoscono più vescovi fino agli inizi del X secolo.
Nel 1119 fu consacrata la cattedrale dedicata alla Beata Vergine Maria, costruita sui resti di quella paleocristiana[2], che venne restaurata nel 1619.
Il 30 gennaio 1563 il territorio della diocesi si ingrandì con l'annessione di quello della diocesi di Accia, che fu soppressa. Tuttavia ai vescovi di Mariana fu concesso anche il titolo di vescovi di Accia, che mantennero fino alla rivoluzione francese.
Nel 1575 il vescovo Giovanni Battista Centurione istituì il seminario diocesano.
Il 14 marzo 1770, con il breveCum insula Corsica,[3]papa Clemente XIV concesse a re Luigi XV di Francia il diritto di nomina dei vescovi corsi, riservandosi tuttavia gli antichi diritti spirituali e temporali di cui la Santa Sede godeva da tempo immemorabile sull'isola, in particolare quello di consacrare i nuovi vescovi.[4][5]
Come gli altri vescovi della Corsica anche quello di Mariana rifiutò la costituzione civile del clero e dovette rifugiarsi in Italia, il suo ex vicario generale Ignace Guasco invece sostenne inizialmente i principi della rivoluzione francese venendo eletto vescovo costituzionale con sede a Bastia, unica sede vescovile rimasta in Corsica dopo le riforme rivoluzionarie e già sede effettiva della diocesi di Mariana, ma si dimise nel 1794 dopo che l'isola era diventata il regno di Corsica sotto protettorato britannico.
^È menzionato negli atti di un falso sinodo romano del 337, con i vescovi Agapito e Benedetto, rispettivamente di Ravenna e di Aquileia. Benché il concilio non si sia mai celebrato, Agapito e Benedetto sono stati realmente vescovi delle loro sedi; se ne può concludere che anche Luciano sia stato vescovo di Mariana, quasi certamente però non nel 337 (cfr. Lanzoni, op. cit., p. 702).
^Nel 591 Gregorio Magno affidò al vescovo Leone la visita della diocesi di Sagona, vacante da tempo; benché non si dica di quale sede fosse vescovo, Lanzoni lo attribuisce, con un certo grado di probabilità, alla sede di Mariana.