È padre di Filippo, anch'egli calciatore di ruolo difensore centrale.
Carriera
Giocatore
Club
Esordisce nella stagione 1988-1989 con il Bisceglie (in C2)[1] dove rimane per due stagioni e mezzo collezionando 17 presenze e un gol. Nell'autunno del 1990 viene acquistato dal Torino per 200 milioni[1], senza ottenere presenze. Nella stagione 1991/92 passa in prestito alla Lucchese[2] in Serie B, giocando 18 partite.
Rientrato a Torino[3], viene nuovamente girato alla Lucchese, dove gioca da titolare totalizzando 31 presenze. Richiamato dalla società granata[4], esordisce in Serie A nella stagione 1993-1994 l'8 novembre 1993 nello 0-0 esterno contro il Napoli. A fine stagione le presenze sono in tutto 6.
Nella stagione successiva passa al Genoa, sempre in Serie A[5], alle dipendenze di Franco Scoglio che lo aveva già allenato a Lucca[6]. Con la maglia del Grifone gioca 21 partite segnando un gol; si ripete nella stagione 1995-1996, questa volta tra i cadetti, con altre 21 presenze e un gol, e conquista la Coppa Anglo-Italiana disputando la finale contro il Port Vale[7]. Resta in rossoblu anche per la stagione 1996-1997 totalizzando una sola presenza prima di tornare, in settembre, in Serie A al Piacenza[8], dove totalizza 20 presenze con un gol. A Piacenza resta per altri quattro anni, totalizzando in tutto 94 presenze e 3 gol.
Nell'ottobre del 2000 torna al Torino in cambio di Roberto Maltagliati[9], dove rimane per tre stagioni da titolare con 86 presenze e 2 reti, conquistando la promozione al termine del campionato di Serie B 2000-2001. Svincolatosi dai granata al termine della stagione 2002-2003, si trasferisce al neopromosso Siena[10] (15 presenze) e da gennaio alla Fiorentina in Serie B[11] dove gioca 15 volte e realizza un gol. Con i viola ottiene la promozione in Serie A, dove totalizza 21 presenze, prima di essere ceduto al Pescara in Serie B e totalizza 59 presenze con 2 gol tra il 2005 e il 2007. La stagione 2006-2007 è l'ultima in Serie B, come capitano[12] degli abruzzesi allenati da Davide Ballardini e in seguito da Aldo Ammazzalorso e Gigi De Rosa, che non evitano la retrocessione in Serie C1.
Nel 2007 si trasferisce in Serie C1 al Foggia, dove colleziona 5 presenze nella prima parte della stagione 2007-2008; nel gennaio 2008 rescinde il contratto per trasferirsi al Lanciano[13], dove conclude la carriera agonistica.
Il 6 gennaio 2015 è ingaggiato come direttore sportivo del Catania[21]. Il 26 maggio seguente rescinde il contratto che lo legava alla società siciliana[22].
Il 23 giugno viene arrestato e posto agli arresti domiciliari, insieme ad altri dirigenti del club etneo (tra cui il presidente Antonino Pulvirenti e l'ad Pablo Cosentino) con l'accusa di aver comprato alcune partite del campionato di Serie B 2014-2015 per evitare la retrocessione del club in Lega Pro.[23]
In attesa del processo, il 29 luglio la sua posizione viene stralciata perché verrà giudicata dopo quella del club etneo e del suo presidente Pulvirenti.[24]
Il 15 febbraio 2016, per l'inchiesta "I treni del gol" viene condannato a quattro anni di squalifica e al pagamento di un'ammenda di 80.000 euro.[25] Il 6 luglio 2020 la FIGC accetta la richiesta di grazia di Delli Carri, facendo terminare la squalifica con quattro mesi di anticipo.[26]
Dal 2022 al 2024 è stato direttore sportivo del Pescara.[27][28]