I còrsi sono gli abitanti e nativi dell'isola di Corsica[2], regione francese a statuto speciale denominata ufficialmente in francese Collectivité territoriale de Corse, in corsoCullettività territuriale di Corsica ("Collettività territoriale della Corsica").
La Corsica, la quale per un certo periodo risultò ufficialmente parte del Regno di Sardegna e Corsica, non venne mai conquistata dalla corona d'Aragona, cosicché rimase sotto il governo di Genova fino al XVIII secolo, per poi essere ceduta alla Francia. Pasquale Paoli si oppose tanto al potere genovese quanto a quello francese, fondando uno stato corso temporaneamente indipendente e, nel 1765, un'università di lingua italiana (dichiarata come lingua ufficiale dell'isola) destinata a formare i quadri del suo governo e la sua classe dirigente.
A partire dai tempi della Rivoluzione francese si è avuto, analogamente alle altre lingue regionali francesi, un processo di declino anche di quella corsa, nonostante una breve parentesi di irredentismo italiano. Infatti i corsi, anche se coinvolti solo superficialmente nel processo unitario italiano, ebbero intellettuali (da Santu Casanova a Salvatore Viale) legati al Tommaseo che impiegarono nelle proprie opere l'italiano e il corso, riallacciandosi così più alla tradizione linguistica della penisola italiana che a quella dell'esagono francese.
Trasferimenti interni alla Francia metropolitana sono stati particolarmente importanti durante la seconda metà del Novecento, quando parte dei Pieds-noirs espulsi dall'Algeria (molti dei quali di origine corsa) trovarono residenza in Corsica.
Secondo il censimento del 1999 l'87,1 % della popolazione della Corsica era di nazionalità francese: di questi il 68,2% era nato in Corsica. Il 10% circa degli abitanti dell'isola era invece di origine straniera, in maggioranza proveniente dal Marocco (41.9%), Italia (18.7%) e Portogallo (12.3%).[6]
Da un punto di vista storico flussi migratori corsi verso la Sardegna settentrionale, già attestati in epoca giudicale, proseguirono tra il 1300 e il 1800. Nel periodo tardo medioevale un numeroso nucleo di còrsi si era stabilito anche in Toscana e a Roma, nel rione di Trastevere[7]: infatti, la guarda personale del papa e le forze dell'ordine furono composte dal XV al XVII secolo da còrsi. Inoltre, capitani di ventura corsi, come Pasquino Corso, combatterono alla testa di milizie dell'isola nelle guerre italiane del 1500.
Nelle Americhe importanti comunità di origine còrsa si trovano a Porto Rico e in Venezuela.
La lingua corsa è strettamente imparentata ai vari vernacoli toscani, dei quali ha conservato diversi tratti risalenti al Medioevo e con i quali il còrso può per alcuni aspetti essere classificato ai fini linguistici (pur riconoscendo la presenza di un substrato autoctono e uno sviluppo autonomo, specie a partire dall'appartenenza politica alla Francia nel 1769). Pertanto la denominazione di "lingua" è ritenuta un argomento controverso, in quanto alcuni linguisti considerano il còrso un autentico dialetto italiano.
Tuttavia, la lingua è divisibile in due differenti gruppi dialettali, riconducibili a due aree linguistiche e culturali situate a nordest e a sudovest della linea Girolata-Porto Vecchio; laddove la varietà cismontana parlata nel nord presenta una maggiore affinità col toscano, quella oltramontana del sud si accosta maggiormente al siciliano e, relativamente solo ad alcuni caratteri, al sardo[8][9].
L'italiano moderno e il còrso settentrionale sono così simili che, generalmente, chi conosce l'uno dovrebbe riuscire a capire anche l'altro pur non avendolo mai studiato.
Secondo degli studi effettuati nel 1980 e nel 1990 la lingua corsa, per quanto sia prevista (al contrario di quella sarda) nell'insegnamento scolastico e anche in quello universitario, è sempre meno utilizzata dagli isolani, la cui prima lingua è oramai il francese nelle loro relazioni di carattere sia formale, sia informale. Nel 1980 circa il 75% della popolazione corsa dichiarava di "possedere dimestichezza del corso" in famiglia[10], mentre nel 1990 la percentuale è scesa al 55%. Sempre nel 1990, il 10% della popolazione affermava di utilizzare il corso come prima lingua nel nucleo familiare e nella vita pubblica.[11]
Secondo un sondaggio ufficiale commissionato dalla Collectivité territoriale de Corse nel 2013, in Corsica la lingua Corsa ha un numero di parlanti situato fra 86.800 e 130.200, su una popolazione totale di 309.693 abitanti.[12]
Genetica
Secondo uno studio genetico del 2003, la popolazione mediterranea cui quella còrsa sarebbe più vicina sono i sardi[13]; un altro studio aveva però rinvenuto una distanza più significativa dalla popolazione sarda rispetto a quelle della Provenza e delle regioni italiane di Liguria, Campania, Sicilia e Lazio[14].
Un ulteriore studio del 2018 ha concluso che le popolazioni corse hanno avuto origine da movimenti migratori preistorici verso l'isola avvenuti nel Mesolitico, Neolitico e nell'età dei metalli piuttosto che in epoca storica[16].
^Anna Esposito, La presenza dei corsi nella Roma del Quattrocento. Prime indagini nei protocolli notarili, 1986.
^ Giulio Bertoni, Italia dialettale, Milano, Hoepli, 1916.
^Giacomo Devoto, Il linguaggio d'Italia, Milano, Rizzoli, 1974.
^Corsican language use survey, su uoc.es, Euromosaic. URL consultato il 24 ottobre 2010. To find this statement and the supporting data click on List by languages, Corsican, Corsican language use survey and look under INTRODUCTION.
^Corsican in France - Euromosaic. Retrieved 2010-10-24. To access the data, click on List by languages, Corsican, Corsican in France, then scroll to Geographical and language background.
^G. Vona, P. Moral, M. Memmì, M.E. Ghiani and L. Varesi, Genetic structure and affinities of the corsican population (France): Classical genetic markers analysis, American Journal of Human Biology; Volume 15, Issue 2, pages 151–163, March/April 2003