Per la favorevole posizione geografica, il luogo dove sorge la città fu scelto secondo la leggenda da alcuni coloni grecifocesi, che vi fondarono Agathon (spesso tradotto come "buon porto"), oppure dall'eroe Aiace Oileo (ossia Ajax).
In epoca romana, l'insediamento ebbe il nome di Adiacium, ossia "addiaccio" o "agghiaccio"[3] (spazio recintato di terreno all'aperto), da cui derivano successivamente le forme Addiazzo ed Aghjacciu, quest'ultima ancora usata dalla popolazione isolana.[4]
Epoca post-romana
Conquistata prima dai Vandali, poi dai Longobardi, intorno all'anno Mille venne occupata dai pisani e in seguito passò ai genovesi (sotto l'autorità del Banco di San Giorgio), che nel 1492 vi costruirono una cittadella fortificata, progettata dall'architetto milanese Cristoforo de Gandino, e la popolarono di cento famiglie della Lunigiana, tra cui i Buonaparte, che arrivarono ad Ajaccio nel 1510. In seguito si ingrandì anche grazie all'afflusso di abitanti provenienti dalle zone interne dell'isola.
Nello stesso anno divenne capoluogo del dipartimento del Liamone e poi di tutta l'isola nel 1811 in sostituzione di Bastia. Nel 1803 furono abbattute le antiche mura genovesi. Durante la Seconda guerra mondiale, nel novembre 1942 fu occupata dagli italiani, a cui si sostituirono dopo l'8 settembre 1943 le truppe del Terzo Reich. Il 10 settembre 1943 fu liberata dai partigiani corsi e dalle truppe italiane, che avevano rifiutato di arrendersi ai tedeschi e si erano unite alla Resistenza locale. Il 13 settembre 1943 vi sbarcarono truppe algerine della Francia Libera e fu il primo capoluogo di dipartimento della Francia metropolitana ad esser liberato.
Simboli
«Stemma: d'azzurro, alla colonna sormontata da una corona all'antica d'argento, accostata e sostenuta da due leoni affrontati d'oro, il tutto posto su una terrazza di verde.»
Deriva dal blasone dei principi Colonna, antichi signori della città, nello stemma dei quali la colonna era sostenuta da due cani, e venne concesso in una forma molto simile dalla Repubblica di Genova nel 1575, con la colonna accostata da due levrieri d'argento e con la Croce di San Giorgio.
Nella prima metà del Settecento fu modificato in segno di indipendenza da Genova sostituendo i cani con due leoni d'oro.[5]
La città è sede di due squadre calcistiche, l’Ajaccio e il Gazelec Ajaccio che militano rispettivamente nella seconda (Ligue 2) e settima divisione francese.
^Da notare che alcuni dialetti toscani, tra cui il còrso, non fanno differenza tra diaccio e ghiaccio / Cfr. Addiaccio, su unaparolaalgiorno.it. URL consultato il 1º giugno 2018.
^(CO) PM Agostini, I nomi di i nostri locchi, 1990, pp. 102, 103.
^(FR) Blason de Ajaccio, su armorialdefrance.fr. URL consultato il 17 maggio 2022.