La parrocchia è stata istituita nel 1715[6] con la separazione da quella di Russo[5].
Già comune autonomo, il 1º gennaio[senza fonte] 1995 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Crana e Russo per formare il comune di Onsernone.
Cappelle della Via Crucis. Negli archivi del comune non vi sono documenti relativi alla costruzione delle cappelle, perché tutte sono state erette da privati. I dipinti vennero eseguiti nel 1772 e probabilmente quelli delle volte delle tre cappelle d'angolo sono da attribuirsi a Giuseppe Mattia Borgnis. Più volte risanate, hanno goduto di un restauro completo nel 2015[6];
Oratorio della Santa Croce in località Spruga, edificato sullo scorcio[quale?] del XVII secolo. È posto sulla strada cantonale, rivolto a oriente. È di una sola navata con un solo altare e senza sacrestia; l'ammissione e l'approvazione della cappellania avvenne il 9 febbraio 1782; sull'altare infatti campeggia un Crocifisso[6];
Palazzo o Castello della Barca, fatto erigere nella seconda metà del XVIII secolo da Guglielmo[7]Antonio Maria[senza fonte] Remonda[5];
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del comune patriziale di Onsernone[5] e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione. Il patriziato è proprietario della Capanna Alpe Salei[12], di Palazzo Gamboni e di un'osteria[senza fonte].
L'assemblea di frazione si tiene due volte l'anno, nei mesi di maggio e di novembre[senza fonte].
Sport
In passato sono state attive associazioni dilettantistiche di calcio e tiro; ancora attiva è una squadra di hockey su ghiaccio[senza fonte].
Note
^Ottavio Lurati Nomi di luoghi e famiglie e i loro perché?... Lombardia-Svizzera-Piemonte, Varese, Pietro Macchione ec., 2011.
^Salei, su alpi-ticinesi.ch. URL consultato il 30 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2016).
Bibliografia
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 205-207.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.