A partire dagli anni sessanta del XX secolo lo sviluppo urbanistico della zona ha di fatto unito l'abitato a quello di Locarno.
Storia
L'origine del nome non è certa: s'ipotizzano radici celtiche (dal nome Asc-on, che significa "grande pascolo") o longobarde (da skugina, che significa "stalla").
Nelle zone di San Materno e di San Michele si trovano le tracce più antiche di insediamenti umani. Durante dei rilievi archeologici degli anni cinquanta del Novecento a San Materno sono state rinvenute una ventina di tombe appartenenti ad una necropoli databile tra l'età del bronzo e quella del ferro. Gli analoghi rilievi alla fine degli anni sessanta del Novecento sulla collina di San Michele sono stati rinvenuti numerosi frammenti di ceramica, punte di frecce, eccetera riconducibili al Neolitico.
Di epoca romana è la necropoli nei pressi del cimitero e alcuni resti di una fortezza sulla quale fu costruito in seguito il castello medioevale e la chiesa romanica di San Materno. Un'iscrizione romana è pure presente nella zona della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo.
D'epoca longobarda è la vasca battesimale presente nella chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano mentre sono di epoca carolingia i frammenti scultorei e le tombe presenti nella stessa chiesa.
Nel Medioevo la storia di Ascona è stata legata a quella della vicina Locarno, membri delle famiglie locarnesi dei Castelletto, degli Orelli e dei Muralto si stabilirono ad Ascona come pure membri delle famiglie milanesi dei Carcani e dei Griglioni, fuggiti a causa delle lotte tra guelfi e ghibellini e che sul lungolago di Ascona costruirono i loro castelli.
Proprietari di piccole industrie artigianali ed emigranti rientrati del borgo formarono la piccola borghesia che si affermò tra il XV e il XVI secolo. Dal 1513 Ascona, come il resto del Ticino, fu sotto il controllo dei Confederati che favorirono l'affermarsi dei borghesi e dei notabili.
Ascona è oggi un'importante località turistica, frequentata da marzo a fine ottobre e conosciuta oltre che per le vicende del Monte Verità (documentate in primis dal noto esperto d'arte Harald Szeemann), per il suo clima mite e i suggestivi paesaggi del lago Maggiore. Dal 2016 fa parte del circuito de i Borghi più belli della Svizzera.
Manifestazioni
Dal 1946 organizza le Settimane musicali Ascona, un festival di musica classica dove si esibiscono artisti e orchestre di fama internazionale nel periodo da fine agosto a inizio ottobre.
Inoltre ospita dal 1985JazzAscona, un rinomato festival internazionale dedicato a New Orleans ed alle sonorità afro-americane, che ha luogo annualmente fra fine giugno e inizio luglio[4].
Archeologia e storia
Ad Ascona esisteva un passaggio segreto che collegava i tre castelli: San Michele dove, sopra all'ex castello c'è una chiesa, poi il castello dei Carcani, che è occupato da un albergo e delle cui mura sono visibili solamente i resti delle grandi porte che davano accesso alla cittadella fortificata, l'antico borgo, infine il castello di San Materno che ora è casa di appartamenti. Il passaggio segreto li collegava e serviva quando ad esempio il nemico attaccava dal lago il castello di San Michele (che ha un'ottima vista sul lago) avvisava gli altri castelli che si preparavano alla difesa (si dice che anche il castello di Locarno fosse collegato).
Il 5 aprile 1513 il sindacato dei Cantoni sovrani svizzeri confermò ad Ascona il privilegio, già concesso dai duchi di Milano, di tenere un mercato[5].
Collegio Papio
Il 20 agosto 1580 muore Bartolomeo Papio che lascia per testamento i fondi per la creazione di un collegio da erigersi ad Ascona[6]. Uno degli edifici più belli e rinomati del borgo è di certo il Collegio Papio (denominato in onore del beato Bartolomeo Papio), istituto scolastico privato di propriètà della Diocesi di Lugano. Il collegio è conosciuto per il magnifico chiostro e l'ottima qualità d'insegnamento.
Molti furono i Capi di Stato e di Governo che visitarono la scuola.
Il comune di Ascona viene citato nella canzone "Giorgio (del Lago Maggiore)" dalla cantautrice italiana Gloria Christian.
Nella fiction "La Piovra 4", Ascona viene citata in quanto vi si trova la residenza del faccendiere Antonio Espinosa, avversario del commissario Corrado Cattani.
Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Arte e monumenti della Lombardia prealpina, La Vesconta, Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1967, 38, 92, 124-125, 187, 189-196, 357, 379, 445, 533; Idem, I monumenti d'arte e di storia del Canton Ticino, Volume II L'alto Verbano - Il Circolo delle Isole (Ascona, Ronco, Losone e Brissago), Birkäuser Verlag, Basilea 1979, 14, 16, 18, 22, 23, 187, 197, 211, 213, 216, 218, 222, 238, 251, 269, 276, 282, 288, 294, 296, 301, 303, 306, 309, 323, 355, 363, 369, 415, 417.
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 98.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Alfredo Poncini, Ascona. Visita a San Sebastiano e Santa Maria di Ascona, in «Bollettino della Società Storica Locarnese», Tipografia Pedrazzini, Locarno 1998, 89-91; Idem, Ascona. Un artistico cenotafio, ibidem, Locarno 1999, 125-127; Idem, Ascona. Pergamene ritrovate. Le 22 pergamene rinvenute all'Archivio Parrocchiale di Ascona, ibidem, 128-130; Idem, Ascona. Ritrovate alcune pagine di un messale di rito patriarchino, ibidem, Locarno 2000, 19-27; Idem, Ascona. Ecumenismo ad Ascona, ibidem, Locarno 2001, 129-131; Idem, Ascona. Il testamento di Allegranza Duni. Uno sguardo sul borgo di Ascona nel basso Medioevo, Ibidem, Locarno 2002, 9-38; Idem, Le pergamene del beneficio Duni. Uno sguardo sul borgo di Ascona nel basso Medioevo (II), ibidem, Locarno 2003, 9-32;
Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003.
Alfredo Poncini, Il beneficio Duni e la scomunica die fratelli Spigaglia, in «Bollettino della Società Storica Locarnese», Tipografia Pedrazzini, Locarno 2004, 67-81.
Dalmazio Ambrosioni, Pedro Pedrazzini, tra storia e modernità, Armando Dadò Editore, Locarno 2005.
Dario Bianchi, Pedro Pedrazzini e la sua idea di scultura: «Viviamo un'epoca bisognosa di bellezza», in «Rivista di Locarno» del 3 marzo 2012, Armando Dadò Editore, Locarno 2012, 43, 45.