Gandria

«Gandria, sul lago Ceresio, ai confini della Valsolda, a meno di due miglia da Lugano. Non ha che pochi ettari di terreno, e quel poco fu conquistato dall'industria alle rupi. Esso è d'una fecondità che non la cede a quella ben grande di Castagnola. I fichi, gli ulivi, i cedri rendono lietissime le pendici del suolo di Gandria. L'agave americana le adorna pure a quando a quando colla pomposa magnificenza del suo fiore. Le bianche casucce di Gandria disposte ai ripiani fanno bel vedere in lontananza.»

Gandria
quartiere
Gandria – Stemma
Gandria – Veduta
Gandria – Veduta
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLugano
Comune Lugano
Territorio
Coordinate46°00′21″N 9°00′07″E
Altitudine292 m s.l.m.
Superficie3,45 km²
Abitanti275 (2019)
Densità79,71 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale6978
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5184
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Gandria
Gandria
Gandria – Mappa
Gandria – Mappa
Localizzazione del quartiere di Gandria nel territorio comunale di Lugano

Gandria è un quartiere di 275 abitanti del comune svizzero di Lugano, nel Canton Ticino (distretto di Lugano).

Geografia fisica

Il quartiere di Gandria è con Caprino (frazione del quartiere di Castagnola-Cassarate-Ruvigliana) l'unica parte del comune di Lugano a sud del Lago di Lugano ed è al confine con l'Italia; comprende il centro abitato omonimo sulla sponda nord del lago dove si trova la dogana di Gandria[2].

Storia

Il territorio del comune di Gandria prima degli accorpamenti comunali del 2004

Già comune autonomo che si estendeva per 2,45 km², nel 2004 è stato accorpato a Lugano assieme agli altri comuni soppressi di Breganzona, Cureggia, Davesco-Soragno, Pambio Noranco, Pazzallo, Pregassona e Viganello.

Monumenti e luoghi d'interesse

La chiesa parrocchiale di San Vigilio
  • Chiesa parrocchiale di San Vigilio, che ricevette i diritti parrocchiali nel 1463[2], è in stile barocco e fu restaurata nel 1985-1986[senza fonte];
  • Oratorio di San Rocco, eretto nel 1645[2] e ampliato nel 1740-1745[senza fonte];
  • Sasso della Predescia, masso cuppellare risalente al Neolitico e posto lungo un sentiero montano[1][2];
  • Museo delle dogane svizzero in località Cantine di Gandria[3].

Società

Evoluzione demografica

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:

Abitanti censiti[4]

Economia

Località turistica[2], nel 2006 è stata elencata fra i dieci villaggi più belli della Svizzera dalla rivista L'Hebdo[senza fonte].

Amministrazione

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del quartiere.

Note

  1. ^ a b Gandria – Storia, su sito istituzionale del comune di Lugano. URL consultato il 24 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2017).
  2. ^ a b c d e f Antonio Gili, Gandria, in Dizionario storico della Svizzera, 17 gennaio 2017. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  3. ^ Gandria – Luoghi di interesse, su sito istituzionale del comune di Lugano. URL consultato il 24 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2017).
  4. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia

  • Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. 98.
  • Jean-Luc Rickenbacher, Museo delle dogane svizzero. Ufficio federale delle costruzioni e della logistica UFCL, Berna 2017, ISBN 978-3-906211-30-5.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 329.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 272.
  • Plinio Grossi, Gandria, Edizioni San Giorgio, Lugano 1984.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 295, 321, 322, 323.
  • Carlo Agliati (a cura di), Maestri d'arte del lago di Lugano alla corte dei Borboni. Il fondo dei Rabaglio di Gandria, sec. XVIII, Edizioni dello Stato del Cantone Ticino, Bellinzona 2010.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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