Clementina venne educata dalla madre, che aveva, secondo quanto riferito, un temperamento difficile e trascorrendo un'infanzia solitaria nel castello di Laeken. Tuttavia, una volta che raggiunse la maggiore età, le fu concesso dal padre di viaggiare senza l'approvazione di sua madre. Più tardi scrisse, ringraziando il padre, dicendo: "Grazie a te, caro papà, sono stata in grado di trovare la felicità." Tuttavia, la felice opportunità di viaggiare liberamente venne meno quando la madre di Clementina morì nel 1902 e quest'ultima fu obbligata ad assumere le funzioni di una First Lady presso la Corte di Bruxelles.
Grandi amori
In tutta la sua vita, Clementina ebbe tre grandi amori:
il secondo fu il barone Auguste Goffinet, un membro della corte belga. Il matrimonio con il barone sarebbe stato impossibile in quanto non era di sangue reale;
Leopoldo II del Belgio, però, si oppose a queste nozze, al fine di non compromettere le relazioni tra il Belgio e la Repubblica francese. Solo il 14 novembre del 1910, dopo la morte del padre e in accordo con il nuovo re, il cugino Alberto I, Clementina poté sposare il Principe Bonaparte in Italia a Moncalieri.
Il principe Vittorio Napoleone morì il 3 maggio 1926 e il figlio Luigi Napoleone gli succedette come Capo della Famiglia Imperiale.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale Clementina abitò prevalentemente in Francia dove a partire dal 1950 con l'abrogazione dell'esilio, poté risiedere anche il figlio.
In occasione del suo ottantesimo compleanno la Principessa ricevette la Legion d'Onore francese.
Morì l'8 marzo 1955, a Nizza, ed è sepolta nella cappella imperiale di Ajaccio accanto all'amatissimo[2] marito.